giovedì 16 aprile 2015

Hfavi e buhjularu


16 Aprile: L'Italia nel piatto - ricette primaverili

Chi segue le stagioni di madre natura sa che questo e' il periodo delle fave. Se camminate a piedi o anche in bici per i campi, non potete fare a meno di imbattervi in piccole piantagioni di fave fresche ed io ne ho proprio una piccolissima sotto casa mia! Secondo le nostre povere e antiche radici contadine, le fave sono un ottimo fine pasto. Infatti sulla tavola fa sempre bella mostra di se' un cesta colma di questo legume che viene consumato crudo insieme a fette di pecorino fresco e un buon bicchiere di vino rosso. Ma certamente anche cotte le fave sono ottime. E per questo appuntamento voglio presentarvi un piatto veramente appetitoso nella sua semplicità. Un piatto che oltre alle fave prevede l'utilizzo di un salume tipico calabrese: il guanciale di maiale, che prende nomi diversi seconda delle zone. Da noi e' buhjularu, altrove e' buccularu o vuccularu. Il guanciale si ottiene dalla guancia del maiale  ed e' un prodotto esclusivamente  artigianale.
Ma torniamo alle fave perche' voglio raccontarvi alcune credenze.  Il loro consumo  si pensa risalga al periodo precedente il Diluvio Universale. In età ellenistica le fave, oltre ad essere consumate crude o cotte, venivano usate anche per la panificazione nonostante il parere sfavorevole di alcuni filosofi come Pitagora e Aristotele che le consideravano un cibo malefico in grado di corrompere il corpo e la mente e di provocare sogni osceni. I romani, dal canto loro, le apprezzavano tantissimo, tanto che il gastronomo Apicio nel suo " De Re Coquinaria " ci ha tramandato una serie di ricette.
Adesso lasciamo da parte le credenze, dannose per tutti e principalmente per Pitagora che preferi' farsi uccidere piuttosto che attraversare un campo di fave e andiamo a leggere gli ingrediente di questo gustosissimo primo.


Ingredienti
500 gr di fave senza occhiolino
1 cipollotto
100 gr di buhjularu
sugna ( io olio evo )
sale qb

Preparazione
In un tegame di terracotta versate dell'olio e fatevi imbiondire la cipolla tagliata sottilmente e il guanciale tagliato a bastoncini.



Aggiungete le fave fresche, un bicchiere di acqua tiepida e aggiustate di sale.


 Fate cuocere a fuoco moderato per circa un'ora, fintanto che le fave non saranno cotte. Servitele ancora calde con fette di pane casareccio abbrustolite.







E adesso seguitemi nelle altre cucine

Valle d'Aosta:  Risotto al burro e fiori di rosmarino

Friuli-Venezia Giulia: Asparago bianco del Friuli Venezia Giulia



Liguria:  l'asparago violetto d'Albenga e una ricetta con le uova   http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/04/litalia-nel-piatto-ricette-e-prodotti.html

Emilia Romagna: Gli agretti con le uova

Toscana: Garmugia


Umbria: Umbricelli con sugo di asparagi selvatici

Abruzzo: Il Carciofo di Cupello

Molise: Piselli casce e ova

Lazio: Carciofi alla romana

Campania:

Puglia: Piselli e carciofi ripieni


16 commenti:

  1. Immagino tu intenda il guanciale affumicato quello che si acquista in macelleria e che serve per l'amatriciana non la guancia fresca del maiale che si acquista o anche di vitellone o manzo.Ottimo mi piace un pò grassino ma una a tantum. Buona giornata.

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  2. Trovo sempre tanto gusto e sapore nelle tue storie e ricette. Complimenti!
    Bacioni
    Alessandra

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  3. ma sai che le fave fresche crude non le ho mai assaggiate... sempre e solo cotte, mi piace l'idea del cesto da portare a fine pasto con il pecorino, mi sa che lo servirò Peccato che le fave le debba comprare dal fruttivendolo, qui non c'è nessun campo con questa coltura, purtroppo!

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  4. Alle fave ci ero arrivata ma al guanciale proprio no! Buonissimo Barbara, complimenti, un abbraccio

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  5. Cara Barbara, molto interessante l'introduzione alla ricetta con la descrizione di questo gustosissimo piatto, appartenente alla cucina tradizionale della tua terra e con le leggende relative al'origine del consumo delle fave, ho letto tutto con piacere e interesse, grazie
    mille:)).
    Complimenti per questo buonissimo piatto, io adoro le fave e mi piacerebbe provarle cucinate in questo gustosissimo modo, mi hai fatto venire un'acquolina incredibile, che bontà:))
    un bacione e grazie mille per la bellissima ricetta:))
    Rosy

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  6. eh...se mio marito passa da campetto di fave farebbe lo sterminio per quanto li adora mangiarne crude! infatti quando è il periodo sono immancabili sulla nostra tavola però ad inizio pranzo sempre con pecorino!
    cotte con il guanciale devono essere saporitissime!
    un bacione

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  7. Un piatto semplice ma gustosissimo, grazie!

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  8. Non sono un'amante delle fave, ma questo piatto mi gusta tanto :)
    Buona serata

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  9. Il "buhjularu" sarebbe il guanciale???
    Mi piacciono i piatti "poveri" (passami il termine), ma che si portano dietro sempre tante storie!!!

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  10. E' proprio il guanciale, non affummicato però ma stagionato per almeno 3 o 4 mesi. Quando e' maturo e' di un sapore unico, ti si scioglie in bocca!

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  11. Ciao Barbara quando passo da te faccio un tuffo nel passato della cucina di mia nonna...e anche della mia mami adesso ! Le fave cucinate in questo modo sono uno dei miei piatti preferiti...mia mamma le prepara più alleggerite senza il guanciale o la pancetta con l'aggiunta del pepe rosso tipico calabrese e a volte ci viene fuori una bella minestra con l'aggiunta della pasta corta...grazie per l'idea, appena compro le fave la preparo ;)! Buona giornata Luisa

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  12. Ero molto curiosa di vedere questo piatto: non ne sono rimasta affatto delusa, anzi!
    Un ottimo utilizzo di questo ingrediente che è sempre troppo poco presente, anche per via della sua breve durata.
    Il guanciale per me è come una droga, che dire se non che mi accomoderei alla tua tavola anche ora? ;)

    Buona domenica

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  13. fave fresche e pecorino fresco, sono imbattibili, ma anche cotte con il guanciale sono divine, un bacio

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