Visto il tema di questo mese mi è sembrato doveroso parlare della nduja, questo prodotto distintivo della cucina calabrese, dal colore rosso vivo, dall'aroma intenso e dal gusto piccante. E appunto per celebrare questo prodotto della civiltà contadina, nato per necessità e divenuto nel corso degli anni famoso in tutto il mondo, che si svolge ogni 8 agosto a Spilinga, la Sagra della nduja. Spilinga è il piccolo borgo del vibonese che ha dato i natali a questo famoso insaccato, caratteristico anche per le numerosi grotte naturali. La sagra ha ormai ben 42 anni , essendo nata nel 1975. La data non è stata scelta a caso, siamo infatti nel cuore della stagione estiva quando tutti i centri che si affacciano sulla Costa degli Dei sono invasi da migliaia di turisti. Sono loro, ma anche i tanti emigranti, che giungono a Spilinga per assaggiare questa piccante delizia, marchio IGP, che ormai gode di una notorietà internazionale. Gli attori principali restano comunque gli spilingesi che vivono la sagra con entusiasmo e con la voglia di offrire ai tanti visitatori la loro ospitalità e la genuinità dei loro prodotti. Non dimentichiamo inoltre che Spilinga si trova nell'area di produzione della cipolla rossa di Tropea e in quella del Monteporo, presidio Slow Food per il pecorino. Prodotti unici per bontà!
Nei vari stands allestiti per strade e viuzze si trovano un sacco di pietanze, tutte preparate in casa e tutte aventi come ingrediente principe la nduja. In più, come ogni sagra che si rispetti, si può assistere e partecipare ai giochi tradizionali, ascoltare musica e ballare infine in piazza la tarantella calabrese con i Giganti di cartapesta.
Se siete nei dintorni vi consiglio di parteciparvi, è un evento da non perdere, ricco di colori, sapori e suoni.
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Un tratto della costa degli dei ( web ) |
Preparazione
La nduja è un insaccato molto diverso dai salumi appartenenti alla tradizione calabrese e che solitamente si tagliano a fette, infatti si spalma come la marmellata o il burro.Viene preparato con le parti grasse del maiale ( lardo, grasso e pancetta) con l'aggiunta di peperoncino piccante. Solitamente a 2 kg di carne viene aggiunto 1 kg di peperoncino, il tutto viene poi salato e insaccato nel budello cieco ( orba). Infine la nduja viene affummicata, generalmente con legno d'ulivo o robinia e poi stagionata per almeno 3 mesi. E' l'abbondante peperoncino, con le sue proprietà antisettiche ed antiossidanti che fa si che questo insaccato non abbia bisogno di conservanti e coloranti. Peperoncino proveniente dal territorio e che viene sapientemente miscelato per ottenere quel colore rosso fuoco e quel sapore forte e piccante, ma allo stesso tempo delicato.
Un pò di storia
Come per tanti prodotti tipici, l'origine della nduja non è chiara e si perde nella memoria degli anziani. Secondo alcuni questo salume piccante fu portato in Calabria dagli spagnoli, secondo altri fu Gioacchino Murat che portò nel Regno di Napoli un salame di trippa chiamato " andouille ". Da andouille a nduja il passo è stato breve, il popolo ha fatto tutto! Ma aldilà delle origini la nduja resta un alimento povero che i contadini realizzavano con la carne che rimaneva loro dopo aver consegnato i tagli più pregiati ai padroni. Era il condimento ideale per le pietanze più semplici e non particolarmente gustose. Però mentre in passato venivano utilizzate prevalentemente le frattaglie, con il passare degli anni venne utilizzata, anche per motivi igienico-sanitari, solo la parte grassa del suino. Ed è questa la versione che si trova in commercio.
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Uso in cucina
La nduja è un prodotto molto versatile, può essere consumata in svariati modi, l'importante è utilizzare la fantasia e non aver paura del piccante. La potete spalmare sui crostini, sulla pizza, su formaggi semi stagionati o per insaporire sughi, frittate e secondi di carne. L'unica attenzione che vi consiglio è di non eccedere nella quantità, la nduja infiamma la bocca e lo stomaco!
Nella mia cucina la nduja ha un posto d'onore, anche se la uso con moderazione. Io la compro a fette, in quanto l'insaccato ha una pezzatura che si aggira intorno al kg. Oggi è facile trovarla anche nel vasetto, nel tubetto e nelle bustine monouso. Formati diversi, ma sempre la stessa piccante bontà.
Ed ecco alcuni dei miei piatti
Se volete assaggiare la nduja nella sua purezza spalmatela sui crostini di pane
Bruschette
Roselline integrali con nduja e ricotta |
Pizza piccantina con nduja, melanzana e cipolla rossa
Pane con nduja
Spaghetti indegrali con cipolla rossa di Tropea e nduja
Oggi vi do la ricetta di questo primo piatto, semplicissimo da preparare e che fa risuscitare pure i morti.
Ingredienti
200 gr di pasta integrale ( assorbe meglio il condimento )
1 cipolla rossa di Tropea
un cucchiaio abbondante di nduja
250 gr di polpa di pomodoro
olio evo
sale, con moderazione
ricotta salata
Preparazione
In una padella versate dell'olio evo e una cipolla rossa di Tropea tagliata a fette sottili ma non troppo. Lasciate soffriggere a fuoco lento per qualche minuto, aggiungendo qualche cucchiaio dell'acqua della pasta. Quando la cipolla si sarà ammorbidita aggiungete la nduja ( la quantità è personale ) e schiacciatela con la forchetta per farla sciogliere nel condimento della cipolla. Aggiungete la polpa dei pomodori e fate cuocere per 10 minuti circa. Cuocete la pasta, mantecatela nel sugo e sevitela calda con una grattugiata di ricotta salata.
Adesso andiamo in giro per fiere e mercati per conoscere alcuni dei nostri prodotti regionali.
Lombardia: la sagra dei Chiscioi in Valtellina
Veneto: la sagra del pesce di Chioggia
Friuli- Venezia Giulia: festa se prosciutto di Sauris
Emilia-Romagna: le crescentine di Pavullo
Toscana: i brigidini di Lamporecchio
Umbria: crostini al tartufo scorzese
Lazio: la panzanella
Abruzzo: sagra del pesce fritto
Campania: confettura di melanzana al peperoncino
Puglia: il pasticciotto salentino
Sicilia: insalasta di tombarello e patate
Sardegna: porchettone con crema di scorzone
questo prodotto è davvero favoloso e originale, l'ho assaggiata qualche anno fa e apprezzo molto il suo gusto, giustamente però va usata con moderazione, come dici tu, quei panini con ricotta mi ispirano davvero! Che belle le vostre coste, prima o poi verrò per una vacanza al mare...
RispondiEliminaLa ricotta seve a smorzare il piccante, io ci condisco pure la pasta. Da sola la nduja è un fuoco, dovresti avere la bocca d'amianto! Buona serata.
EliminaCon grande soddisfazione riesco a trovare la 'nduja anche qui a Genova!!! Un bacione a presto
RispondiEliminaLo confesso potrei farmi venire un indigestione mangiando nduja di spilunga, e avere tantissimi amici calabresi aiuta nell'intento. Buonissima a presto LA
RispondiEliminainteressante post!!!
RispondiEliminabuona l'anduja!!!!
Conosco questo tipico prodotto calabrese ma non conoscevo la sua storia
RispondiEliminaBacioni Alessandra
Ciao Barbara che meraviglia scoprire queste feste caratteristiche ...ah ah la sagra ha la mia età sarà per questo che mi piace la 'nduja :). Le tue proposte per utilizzarla sono tutte molto gustose 😋 Buona serata baci luisa
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