giovedì 13 giugno 2013

Confettura di more di gelso ( mura e cezu )
L'altro giorno un amico di mio marito mi ha regalato un cesto di more nere di gelso. Una meraviglia. I frutti erano maturi al punto giusto e molto grossi. Io che ne sono molto ghiotta ne ho mangiato un bel pò al naturale e poi ho pensato di fare la marmellata, così da poter gustare il sapore di questo goloso frutto anche in inverno. Il mangiarle mi ricorda pure la mia infanzia, quando andavamo in cerca dei gelsi e facevamo a gara per raccogliere le more e... per imbrattarci! 



Ingredienti
1 kg di more
500 gr di zucchero
il succo di un limone
Preparazione
Indossate dei guanti  di lattice prima di mettervi al lavoro, perchè le more macchiano terribilmente. Lavate  le more e fatele sgocciolare. Versatele in un recipiente che poi possa andare sul fuoco, aggiungete lo zucchero e il succo del limone.
Mescolate bene e fate macerare per una notte intera. L'indomani fate bollire le more  per 30 minuti  e poi passatele al passaverdure o al setaccio. Rimettete  sul fuoco fino a che la confettura non raggiunge la giusta consistenza ( fate sempre la prova del piattino ).Versate nei vasetti già sterilizzati, chiudete bene e capovolgeteli per creare il sottovuoto .Conservate al buio, ma una volta aperto, il vasetto va tenuto in frigo.







Curiosità
Nelle nostre campagne o lungo i corsi d'acqua si trovano ancora alberi di gelso, testimoni silenziosi  di un'attività -la bachicoltura - che veniva praticata da molte famiglie calabresi . Le foglie di gelso, soprattutto del tipo bianco e meno del nero, erano infatti il nutrimento dei bachi ( in dialetto  "siricu", derivante probabilmente da Siria ) che venivano allevati quasi in ogni casa su dei graticci di canne chiamati "cannizzi". Si racconta che per far schiudere i bozzoli, oltre a metterli in un cesto vicino al focolare, le donne li tenevano nascosti nel petto dentro un fazzoletto.  I paesi di Cortale, Borgia e San Floro facevano parte del "triangolo della seta ": un territorio che produceva grandi quantità di tessuti serici di alta qualità con i quali veniva rifornita la rinomata industria della seta di Catanzaro, le cui origini si fanno risalire addirittura all'anno mille. Si tessevano sete damascate e velluti in seta apprezzati in tutta Europa. Dal XVIII sec. incominciò la decadenza a  causa dell' epidemia che colpì gli allevamenti dei bachi, della mancanza di manodopera ,  dei terremoti, ma soprattutto della grave crisi socio-economica che investì la Calabria.  E così si perse questa bellissima arte che ha rappresentato per la nostra regione una fonte di grande ricchezza. Ma ancora oggi nei paesi su indicati ci sono delle cooperative che allevano i bachi ,ottenendone la seta e producendo rari e preziosi manufatti: coperte,tovaglie, asciugamani e scialli. Articoli unici, diversi l'uno dall'altro perchè realizzati a mano e con l'antico telaio.

( ad ognuno di noi spetta il compito di recuperare usi, lingua e  tradizioni  per valorizzarli e diffonderli )




13 commenti:

  1. Sono molto golosa di marmellate e la tua è buonissima!!! Mi ha molto interessata leggere la storia della produzione della seta che avveniva nella tua regione. Nello stesso periodo accadeva anche in Lombardia soprattutto nel comasco.Da te imparo sempre!!!
    Bacioni
    Alessandra

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    1. Sono state e sono ancora tante le belle realtà produttive, soprattutto artigianali, nella nostra Italia. Bisognerebbe incentivarle maggiormente.Lo sai che in un piccolo paese silano, Tiriolo, lavorano al telaio degli scialli (vancali ), sia in lana che in seta, che sono veramente meravigliosi?
      A presto

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  2. Cara Barbara, la tua marmellata ha un aspetto bellissimo..mi piace anche la consistenza che si nota nella foto in cui l'hai spalmata nel pane, ed è sicuramente buonissima!!! trovo la ricetta molto valida..non ho mai avuto modo di preparare la marmellata di more, se mi dovesse capitare di trovarle voglio provare assolutamente la tua ricetta...
    Un bacione e grazie per aver condiviso la ricetta!!

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    1. Provala perchè è veramente buona. Visto l'abbondanza, sai che le ho pure sciroppate? Aspetto un pò per provarle e poi posto la semplicissima ricetta.
      Un abbraccio

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  3. Macchiano da morire, ma sono dolci e succosi, deliziosi i gelsi neri! Li ho visti dal mio solito fruttivendolo (che io chiamo "la gioielleria della frutta" per quanto è caro! ma ha la roba buona..) e non li ho comprati, mannaggia a me. La marmellata deve essere deliziosa, attendo anch'io notizie su quelli sciroppati, sono curiosa. Buon week end.

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  4. Sai anche qui da me c'è una "gioielleria della frutta", ma sinceramente tutto è di prima scelta oltre che freschissimo perchè a kilometro zero. Macchiano si, ma io le more nere le preferisco alle bianche.
    A presto

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  5. Buonissime le more, e la tua marmellata e superlativa.
    A presto

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  6. Vorrei usarla per le genovesi, va bene?
    Buona domenica

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  7. Ciao, sono arrivata qui da conosciamoci con... da oggi ti seguo, se vuoi passa a trovarmi http://lacucinadianisja.blogspot.it/ ... a presto

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  8. buonissima questa marmellata, bellissimo anche il vasetto! baci simo

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  9. Uno dei lati positivi di avere un blog è metterci più cura nella presentazione e in ciò ci sono alcune di noi che sono fonte d'ispirazione per la loro bravura. Grazie per gli stimoli e buona settimana a te Simo

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  10. Adoro la mermelada de moras es mi preferida la consistencia esta de lujo,abrazos.

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  11. ti confesso che non l'ho mai assaggiata, devo essermi persa qualcosa di favoloso ! Buona settimana....

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