lunedì 12 agosto 2013

Pipi chini e risu




Per Ferragosto sulla tavola calabrese non può mancare questo piatto, insieme  alle melanzane alla parmigiana, alle melanzane ripiene e alla "pasta china". Nemmeno il caldo più afoso ci fa desistere dalla loro preparazione! 
Una volta , era usanza per i " suvaratani " trascorrere questa giornata in montagna ( Sila o Serre ), possibilmente lungo le rive di qualche torrente, nelle cui acque si immergevano le angurie e le bottiglie di vino; l'aria fresca permetteva qualche boccone  e qualche bicchiere in più e conciliava anche qualche sonnellino pomeridiano all'ombra di querce e castagni secolari.
Al contrario, i "montanari" venivano a mare e sotto gli ombrelloni " lampravanu " ( stendevano ) tovaglie con sopra ogni ben di dio. Da tanto tempo queste usanze così pittoresche sono sparite, il giorno di Ferragosto lo si trascorre  negli agriturismi e nei ristoranti. Io anche quest'anno  me ne andrò a mare che, crisi o no, rimane il luogo più gettonato.
Per questa ricetta, ma anche per tante altre, usiamo " i pipi riggitani " una varietà di peperoni tondi e carnosi molto saporiti.
Ingredienti
Soprattutto per le ricette tradizionali non vi posso dare le grammature, vado ad occhio e nel ripieno abbondo sempre, così poi riciclo; per il sapidità tutto è demandato al vostro gusto.
pipi riggitani
salsiccia 
passata di pomodoro
riso lessato
pecorino calabrese grattugiato
fior di latte
uova
sale q.b.
olio di girasole
Preparazione
Lavate ed asciugate per bene i " pipi ", togliate la calotta e i semi con tutti i filamenti; salateli e metteteli a sgocciolare.



 Intanto in una pentola fate soffriggere la salsiccia sbriciolata con uno spicchio d'aglio, sfumate con del vino bianco, fate evaporare e poi aggiungete della passata di pomodoro. Salate e continuate la cottura a fuoco moderato ( il sugo deve rimanere piuttosto lento ). Aggiungete alla fine delle foglioline di basilico.
In una ciotola capiente mescolate il riso con la salsiccia sbriciolata e  un pò di sugo, abbondante pecorino, fior  di latte a pezzetti e tante uova quante l'impasto ne prende. Fate riposare in frigo per una buona mezz'ora.



Riempite poi  i "pipi", spalmate la calotta con del bianco d'uovo sbattuto e friggeteli in abbondante olio caldo. E' consigliabile friggerli con largo anticipo e consumarli tiepidi o anche freddi.
Volendo si possono ricoprire con del sugo semplice ( dopo averli fritti ) e mettere in forno.






Che ve ne pare del mio bouquet? Certamente bello a vedersi, ma.....



4 commenti:

  1. Adoro il piccante e ho praticamente una coltivazione di peperoncini a casa.. per cui con il tuo bouquet mi ci sposerei!! :D Splendido.. così come questi pipi chini: da provare!! Tvb

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  2. Buonissimi, saporitissimi e gustosissimi!!:) Grazie per aver condiviso questa splendida ricetta!!
    un bacione!!!
    Rosy

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  3. Buono questo tipo di peperone qui da noi non si trovano ci sono i soliti grandi non male che poi trovi tutto l'anno. Bisogna che vado vedere da un verduraro....che ha cose particolari anche da altre regioni ma ovviamente è carissimo tipo aprire un mutuo prima ma per una volta tanto si può provare.
    Se trovo li faccio con quello che trovo qui di calabrese ben poco. Ciaoo cara buon ferragosto a te e famiglia.

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  4. Ricordo bene le gite che hai descritto, noi le angurie le mettevamo sotto il getto delle fontane, sulle montagne della Sila ce ne erano parecchie. E si preparavano pietanze da poter trasportare facilmente in teglia, proprio come questi gustosissimi peperoni. Oggi è cambiato tutto, ma abbiamo la fortuna di avere i nostri ricordi. Buona giornata :)

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