mercoledì 18 settembre 2013

La festa dell'Addolorata




Quanta dolcezza e umanità traspare dai lineamenti del viso!



 La terza domenica di settembre ricorre la festa dell'Addolorata, la protettrice del comune di Soverato. La statua lignea si trova nella Chiesa Matrice di Soverato Superiore, il mio paese natio. Il programma religioso prende avvio la domenica precedente, giorno in cui inizia il Settenario: sette giorni di preparazione spirituale da parte di un padre  appartenente a un ordine religioso. Ogni sera alla fine della funzione religiosa si sparano i " botti " o "furguli " o "maschi". Sera di sabato si tengono i  Vespri  solenni con l'incoronazione della statua, mentre domenica mattina c'è la Concelebrazione della Santa Messa e, nel pomeriggio, la processione per le vie del paese.
 La chiesa, per l'occasione, viene addobbata con " u paratu " , dei tendaggi sistemati ad arte da sempre dalla famiglia Arena. Anche la Madonna in questi giorni è vestita a festa, il vestito è sempre nero, ma ha dei ricami in oro e pietre preziose. Sono giorni di festa  e di devozione profonda alla Vergine Maria e da sempre tante sono le persone che vengono a renderLE omaggio.
Giornate di festa, allietate dalle note della banda cittadina che sfila per le strade, quasi per ricordare a tutti che è festa. Giornate cariche di ricordi legati alla fanciullezza e all'adolescenza, giornate che ti portano in mente persone che non ci sono più, ma anche giornate che ti danno la spinta per andare avanti perchè sei sicura che la Vergine Addolorata ti guiderà.
Protagonista della cucina di questi  giorni è la melanzana, soprattutto " a malangiana china"; ogni famiglia ha la sua ricetta, ma tutte sono ugualmente buone. Sabato sera però se girate per le "rughe" del paese sentirete l' odore di un piatto molto ma molto  invitante: " a trippa" o " morzeddu".  Si tratta dello stomaco di bovino che una volta sbollentato viene tagliato a listarelle e cotto in abbondante salsa di pomodoro insaporita con origano, alloro e peperoncino piccante. La tradizione vuole che venga mangiato bollente nella "pitta", un pane a forma di ciambella schiacciata e con poca mollica. 
Per oggi posto soltanto le foto dei piatti, nei prossimi giorni posterò le ricette.

Ecco dunque la trippa:
 nel piatto 





  nella pitta





Ecco " i melangiani chini "
Al sugo



Fritte

Queste  ripiene di riso sono un piatto molto antico



Queste sono invece " i melangiani cecati ", un piatto tipico di Soverato.




6 commenti:

  1. Che bello conoscere queste tradizioni tesoro.. ti leggo sempre con interesse e gioia. Barbarina grazie.. mi rendi sempre più ricca dentro :) TVB

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  2. Che bello conoscere tutte queste tradizioni :)

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  3. Mi hanno sempre affascinato queste feste da noi ormai non si usano piùalmeno non a Trieste ma nei piccoli comuni sempre appartenenti a Trieste ancora ed anche nei paesini di tutta la regione. Quello di San Vito a Sapri nonostante sono stati anno che andiamo li non me lo sono mai persa.
    Attendiamo le ricette ma con calma 24 bimbetti danno lavoro da fare. Buona serata ciaooo.

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  4. Cara Barbara, grazie per l'interessantissimo post, è bello sapere che certe tradizioni sono ancora vive e non sono andate perse, anche qui in Sicilia per fortuna si svolgono ancora eventi legati alla tradizione, e sono ancora vivi e sentiti (anche se si dice 'meno di un tempo').
    Complimenti per tutti i piatti di cui vedo le foto, veramente troppo invitanti e sicuramente buonissimi!!!:)
    Un bacione!!!
    Rosy

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  5. Che bel post che hai scritto Barbara ! mi piacciono queste tradizioni ! ciaooo

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  6. Le tradizioni del tuo paese sono sempre interessanti. Compòimenti per i piatti ed in bocca al lupo per il nuovo anno scolastico
    Bacioni
    Alessandra

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