L'Italia nel piatto - 16 Giugno: sagre di pesce e piatti con pescato
Le diverse civiltà hanno lasciato sulle coste calabresi riti, usanze e sapori che ancora oggi caratterizzano la nostra gastronomia. Una cucina, la nostra, basata soprattutto sulla grande quantità di pescato che però non rinuncia ai sapori della campagna e della montagna e si esprime attraverso ricette che coniugano il pesce con le verdure e gli aromi intensi del territorio. Il peperoncino soprattutto, ma anche la cipolla, la menta, il basilico, l'alloro, l'origano e tanti altri ancora. Una cucina fatta di gesti antichi che riunisce nel concetto di " cucinatu " la sacralità del focolare domestico, del cibo e dei legami familiari.
Con la ricetta di oggi ci trasferiamo a Crotone, l'antica Kroton fondata dai greci nell' VIII secolo a.C., famosa anche per Pitagora che qui vi fondò un'importante scuola di matematica, scienza e musica. La gastronomia crotonese si divide tra la montagna, la campagna e il mare, tra la Sila e lo Jonio. Dal pescato nasce il " quadaru ", una speciale zuppa impepata preparata dai pescatori sulla riva dal ritorno dal mare. Il nome deriva dai tegami di terracotta usati detti appunto " quadari ". La ricetta originale prevede oltre a svariati tipi di pesce anche una manciata di un'alga," la lattuga di mare ", che io oggi ho omesso per indisponibilità. Certamente la sua presenza dà un gusto in più al piatto per quel profumo di mare che avverti nitidamente nell'aria e in bocca.
Colonna di Hera Lacinia ( VI sec. a.C. ) " Quando Roma era un villaggio di pescatori, a Crotone insegnava Pitagora " ( Giovanbattista Vico ) |
1 kg di pescato misto ( io pagello, gamberi, papotola, tracina, fasciano, pagello fragolino)
1 cipollotto
1 spicchio d'aglio
100 gr di pomodori pelati
prezzemolo tritato
1 peperoncino piccante
olio evo
sale qb
pane casereccio abbrustolito
Preparazione
In una pentola di coccio mettete a soffriggere nell'olio il cipollotto tritato e l'aglio.
Aggiungete i pomodori pelati, il prezzemolo, il peperoncino e il sale. A cottura quasi ultimata della salsa, cioè quando l'olio viene a galla, unite i pesci, iniziando da da quelli più grossi e sodi che richiedono una cottura più lunga e aggiungendo solo alla fine quelli con le carni più delicate.
Regolate di sale e aggiungete acqua possibilmente di mare. Servite il pesce in una ciotola di coccio con fette di pane abbrustolito che inzupperete nel brodetto.
E buon appetito.
E adesso a andiamo a scoprire le ricette di mare delle altre regioni
Mangerei molto volentieri un piatto così, molto invitante per i miei gusti !
RispondiEliminaUna signora zuppa di pesce! Ecco cosa era questo piatto dal nome misterioso, bravissima Barbara, un abbraccio
RispondiEliminamamma mia, mi fai sognare, io un pesce cosi' mica lo trovo qua!!!!Un piatto da re!!!!Brava!!!baci Sabry
RispondiEliminacon le zuppe di pesce mi conquisti sempre... perfetta, sento pure il profumo!!! :)
RispondiEliminaCara Barbara, leggerti è sempre un grande piacere in quanto come sempre i tuoi post sono estremamente interessanti e raccontano con dovizia di particolari la storia che c'è dietro ogni ricetta, ogni piatto appartenente alla tradizione della tua terra..
RispondiEliminacome nel caso di questa specialità che mi piace e ispira tantissimo in quanto io adoro pazzamente il pesce e la tua zuppa è sicuramente buonissima e troppo profumata, bravissima come sempre, ti faccio i miei migliori complimenti:))
ps: volevo farti sapere che ho preparato le tue melanzane a insalata (approfittando del fato che un amico di mio marito ci ha regalato una certa quantità di melanzane): le ho trovate buonissime e con il
passare dei giorni sempre più buone: la menta e il basilico e il sapore dell'aceto stanno divinamente, grazie mille per la bellissima ricetta:))
un bacione:))
Rosy
Grazie cara Rosy. Io amo tantissimo il pesce, soprattutto il pesce azzurr;o e amo il mare, anche se lo temo. Sto praticamente con i piedi a mollo, infatti da casa mia alla spiaggia ci vogliono 5 minuti. Scrivere solo gli ingredienti e la preparazione di una ricetta mi sembra riduttivo, inutile. Perchè dietro a ognuna di esse c'è una storia, un modo di vivere unico , una tradizione talvolta dimenticata.Far conoscere questo è importante, serve a non dimenticare le nostre tradizioni, la nostra identità culturale.
RispondiEliminaPS: io invece ho seguito la tua ricetta dell'agnello con la fregola utilizzando però il tacchino. E' venuto buonissimo. Un abbraccio.
Cara Barbara concordo in pieno con quanto scrivi: le ricette tradizionali proprie delle nostre regioni d'origine (e spesso cariche di ricordi anche d'infanzia quindi ricche di valore affettivo) sono la nostra identità la quale va sempre ricordata,
Eliminatenuta presente e mai dimenticata...
mi fa troppo piacere che hai provato la mia ricetta e che ti sia piaciuta:))grazie mille per la fiducia, sicuramente la variante con il tacchino è buonissima, la devo provare:))
un abbraccio anche a te e ancora grazie mille:))
Hai proprio ragione cara Barbara, dietro ogni piatto c'è una storia, grande o piccola che essa sia, ma pur sempre una storia...e tu sei bravissima come sempre!!!!
RispondiEliminaEro sicura di aver lasciato un commento...mah!
RispondiEliminaQuesta ricetta mi incuriosiva molta, ora che l'ho vista mi è venuta una gran voglia di averne una megaporzione.
Sempre dei bellissimi post ;)
Ecco, ti confesso una cosa: io sono stata in Calabria due volte negli ultimi tre anni (nella locride) e trovo che sia una terra di immense potenzialità e per certi versi ancora tutta da scoprire.
RispondiEliminaMa mi ha stupito una cosa della sua cucina (e mi riferisco ovviamente alla zona in cui sono stata), la totale assenza del pesce (se non lo stocco, vista anche la bontà di quello di Mammola), e ho proprio riscontrato una grandissima difficoltà nel reperire pesce fresco (nessun banco al mercato, pochissimo pesce fresco nei supermercati), e la cosa mi ha davvero stupito e incuriosito. Tu sai mica il perchè? Scusa se ti "uso" per togliermi questo dubbio.
Ps. Il tuo piatto, non lo dico neppure, è un incanto, e mi fa rimpiangere da morire l'essere così lontana dal mare (unico cruccio della vita torinese)
Effettivamente nonostante i 900 km di costa, quella calabrese è soprattutto una cucina di campagna e di montagna. Il litorale tirrenico rispetto a quello ionico offre più cucina di mare, ma la verità è che ancora la pesca è in mano a piccoli piccoli pescatori e inoltre il mare ha subito i danni di una pesca indiscriminata. Ma tu in quale zona della locride sei stata? Perchè i paesi della costa sono rinomati per il buon e poco costoso pesce. Un abbraccio.
Eliminaecco a questa zuppa di pesce non riuscirei davvero a resistere...troppo troppo buona! sempre bravissima a descrivere la storia e le tradizioni della tua bella terra!
RispondiEliminaun bacione
Che zuppa fantasticha hai fatto ....bravissssima
RispondiEliminaMi piace conoscere la storia e la tradizione delle ricette. Adoro la Calabria, ci vengo ogni anno in vacanza e amo provare le specialità di questo luogo! Buonissima la tua zuppa di pesce, la preparo spesso anch'io, mi piace l'idea di aggiungere l'alga, esalta ancor di più il profumo di mare! Un abbraccio!
RispondiEliminaCiao Barbara quella Colonna mi è' "vagamente" familiare ;)...mi manca tanto tornare in questi amati posti, ma senza i nonni non e' più lo stesso! Grazie perché con te scopro piatti particolari e buonissimi della mia terra che spesso ignoro...ma la quadara (intesa come pentola) la conosco ;)! Buon weekend cara, baci Luisa
RispondiEliminaUna zuppetta invitantintissima, molto difficile fermarsi a solo 2 fette di pane!
RispondiEliminaBravissima una zuppa molto appetitosa!!
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