L'Italia nel Piatto - 2 Ottobre: Sapori dell'autunno
Amo l'autunno, mi piace sentire il profumo della terra umida al mattino, mi piacciono i caldi colori del bosco ed uscire per la città senza quel caldo opprimente che non ti fa respirare. E poi mi piace stare in cucina e fare la formichina...Questo è infatti il periodo delle " provviste "......
Spesso dimentichiamo che ciò che noi gustiamo come specialità gastronomica è nata in origine come necessità dei ceti meno abbienti di assicurarsi la sopravvivenza alimentare durante tutto l'arco dell'anno. E la Calabria in questo senso può essere presa d'esempio. Tante sono le " provviste " che ancora oggi si fanno e che hanno una doppia valenza: la ricerca del gusto perduto e il senso di aggregazione familiare che le operazioni di conservazione degli alimenti comportano. Abitudini che ahimè, stentano ormai a sopravvivere anche nei piccoli borghi. L'olivi rutti, per fortuna, appartengono a quelle ricette che, tramandate da madre in figlia, ancora oggi vengono preparate, grazie pure alla facilità di reperire gli ingredienti a costo zero. Certamente abbiamo ridotto le quantità e non usiamo più i salaturi cu i timpagni, per forza di cose ci siamo dovute adeguare ai nuovi ritmi di vita! Questo comunque è, come diceva il grande Totò, quisquilia. L'importante è la volontà di salvaguardare i sapori di un tempo che rischiamo di perdere, in nome anche di una concezione errata del fenomeno della globalizzazione.
Ingredienti
olive verdi
aglio
peperoncino
infiorescenze di finocchietto selvatico
olio evo
sale qb
Preparazione
Scegliete olive di media grandezza e ben sode, oltre che integre. Lavatele accuratamente e risciacquatele abbondantemente.
A questo punto schiacciatele con una pietra liscia di fiume ( va bene anche un batticarne ), togliete il nocciolo e mettetele a bagno in acqua fredda.
Lasciatele così per una settimana cambiando l'acqua almeno tre volte al giorno in modo che perdano il loro sapore amarognolo.
Ricordate di mantenere le olive sempre sotto l'acqua, coprendole con un piatto o un coperchio, per evitare che anneriscano. Trascorso questo tempo strizzatele ben bene e mettetele in una ciotola insieme all'aglio sfilettato, al peperoncino, al sale e alle infiorescenze del finocchietto. Sistematele adesso in vasetti di vetro sterilizzati premendole bene, posizionate sopra fette di limone e copritele con olio evo. Sono pronti da gustare dopo una decina di giorni.
In questo vaso le olive sono con il nocciolo. |
L'olivi rutti sono perfetti come aperitivo, contorno, per preparazioni salate o semplicemente così, al naturale. Attenzione però, sono una tira l'altra.
E adesso in giro nelle altre cucine italiane
Friuli- Venezia Giulia:
http://ilpiccoloartusi.weebly.com/friuli/cavucin-per-litalia-nel-piatto
Lombardia:
http://www.kucinadikiara.it/2016/10/zucca-fritta-alla-mantovana.html
Emilia Romagna:
http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2016/10/la-sapa-o-saba-romagnola-per-litalia.html
Liguria:
http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2016/10/litalia-nel-piatto-il-profumo.html
Toscana:
http://acquacottaf.blogspot.com/2016/10/zuppa-di-funghi-porcini.html
Umbria:
http://www.dueamicheincucina.ifood.it/2016/10/torta-di-castagne.html
Abruzzo:
http://ilmondodibetty.it/funghi-allabruzzese/
Campania:
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2016/09/spaghetti-con-le-nocciole.html
Puglia:
http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2016/10/cucina-pugliese-olive-in-acqua.html
Sardegna:
http://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2016/09/gueffusu-di-nuraminis.html
Il nostro blog: http://litalianelpiatto.blogspot.it/
Concordo in pieno Barbara, dovremo salvaguardare le nostre tradizioni, ma con i ritmi frenetici di oggi è diventato quasi impossibile .. anche in Sardegna esiste una preparazione simile a questa ma ormai sempre meno diffusa.
RispondiEliminaFelice domenica.
Marina
Chissà che bontà le tue olive! Io passo anche per antipatica quando sostengo di portare avanti le nostre tradizioni, il cibo del nostro territorio, vivaddio c'è chi la pensa come me :-)
RispondiEliminaIo sono ghiotta di queste olive, ne mangerei un vasetto alla volta. Dalle mie parti si chiamano 'olive ammaccate' cioè schiacciate. Complimenti ancora.
RispondiEliminaA Presto, Anna
Come te amo l'autunno e come te credo nel valore delle tradizioni. Le tue olive sono ottime
RispondiEliminaBacioni Alessandra
IO NON AMO L'AUTUNNO
Eliminaecco il segreto...schiacciarle! una cìvolta ci ho provato, ma risultarono amarognole! grazie Rina!
RispondiEliminaSono buonissime,anche da noi vengono preparate in modo simile....ottima la tua versione con il finocchietto selvatico e l'aggiunta della fetta di limone;).
RispondiEliminaGrazie mille per la condivisione Barbara e i miei migliori complimenti:)).
Un bacione:))
Rosy
Grazie per la condivisione, segno la ricetta. Bacioni
RispondiEliminaMolto interessante e devono anche essere super buoni. Acquistare olive qui a Trieste non le vende nessuno. C'era un "botteghino di verdure" napoletano che portava da casa sua le olive sia verdi che nere per utilizzarle in questo modo. Ma non è nella cultura almeno non di Trieste. Peccato ma grazie conservo la ricetta non si sa mai... Buona giornata cara un abbraccio,.
RispondiEliminaGrazie per questa ghiotta ricetta che non conoscevo, adoro questi piatti della tradizione, grazie cara!!!!
RispondiEliminaAnche a Reggio si usa prepararle. Si chiamano "livi scacciati" e sono d'accordo con te sono buonissime e una tira l'altra. Ciao =)
RispondiEliminaSono squisite Barbara, a volte le trovo al mercato e le compro, ma penso che preparate in casa siano qualcosa di spettacolare! Un bacione
RispondiEliminaanche questa ricetta è da provare, mi piace il sapore piccantino che da il peperoncino, un bacio
RispondiEliminaTUTTO A POSTO
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