domenica 29 marzo 2015

La pastiera


La pastiera e' un antico dolce della tradizione pasticcera napoletana, preparato nel periodo pasquale. Senza essere smentiti possiamo affermare che è l'emblema di Napoli e la sua fama  è ormai diffusa in tutta Italia. Come ogni dolce legato alla tradizione, anche la pastiera conosce diverse varianti: c'è chi unisce alla ricotta semplici uova sbattute, c'è chi raccomanda di mescolarvi della crema pasticcera. La seconda versione appartiene a mia mamma. Le sue pastiere sono morbide e cremose, profumate e perfette nella cottura. Io, logicamente, propendo per la prima. E la preferisco ricca di canditi, infatti alla fine li distribuisco anche negli spicchi. Quest'anno l'ho preparata in anticipo così la posso gustare meglio.
La mia ricetta proviene da un manuale di pasticceria napoletana regalatomi tanti e tanti anni fa da un napoletano verace che ricordo sempre con tanto affetto.

Ingredienti
Per la pasta frolla: 
300 gr di farina
150 gr di sugna
150 gr di zucchero
1 uovo intero e 2 tuorli
mezza bustina di lievito ( facoltativo )

Per il ripieno:
200 gr di grano ammollato
4 dl di latte
un cucchiaio di sugna
350 gr di ricotta di pecora
300 gr di zucchero
5 uova
2 limoni
acqua di fior d'arancio ( io limoncello )
cedro e arancia candita, circa 100 gr
zucchero a velo.

Preparazione
Mettete a cuocere, a fuoco basso, il grano con il latte, la sugna e le scorze di un limone, fino a quando il grano non apparirà sfatto. Passate la ricotta al setaccio e mescolatela con lo zucchero, aggiungete 5 tuorli e 3 bianchi montati a neve ben ferma, la scorza grattugiata dell'altro limone, il limoncello e i canditi. Appena il grano si sarà raffreddato ( io lo preparo il giorno prima ) unitelo alla crema di ricotta e mescolate.
Preparate la pasta frolla e fatela riposare per un'ora in frigo. Foderate poi con una parte  uno stampo imburrato e infarinato di 28 cm. Riempite con il ripieno e con la rimanente pasta formate delle strisce che disporrete a croce di Sant'Andrea sul ripieno. Mettete in forno a 180° per 50/60 minuti  fino a quando la pastiera si sarà colorita. Fatela raffreddare e spolverizzatela con zucchero a velo.









Come abbinamento vi suggerisco un vino liquoroso, io preferisco il Greco di Bianco.

domenica 22 marzo 2015

Colomba di Pasqua





 Ed eccoci qua già a pensare alla Pasqua. Sicuramente nessuno di noi ha dubbi sui dolci da preparare, giacchè Pasqua significa soprattutto uova, pastiera e colomba, senza parlare poi dei tanti dolci della tradizione regionale. Quest'anno mi sono proposta di preparare la colomba anche se ai miei non piace molto, però era un'esperienza che volevo fare: creare qualcosa con le tue mani non ha prezzo. E così ho approfittato di una grigia giornata, più autunnale che primaverile, per mettermi alla prova. Ho impiegato in tutto quasi 9 ore ed ho utilizzato il lievito di birra al posto del lm. In questo modo è più facile tenere sotto controllo la lievitazione e il risultato è più facilmente assicurato. La preparazione non è comunque semplice, bisogna avere pazienza e seguire con attenzione tutti i passaggi.
Io ho seguito la ricetta di un vecchio giornale di dolci, ma ho visto la stessa ricetta su tanti blog. La prossima volta aumenterò lo zucchero, mi piace più dolce.

Ingredienti per due stampi da 500 gr

600 gr di farina manitoba
100 ml di latte
200 gr di burro
150 gr di arancia e cedro canditi
150 gr di zucchero
2 uova intere più 3 tuorli
15 gr di birra
scorza di un limone e di un'arancia
il succo di un'arancia

Per la glassa
1 albume. mandorle non sbucciate, granella di zucchero,un cucchiaio di zucchero a velo.

Preparazione
Con 100 gr di farina, il lievito e poca acqua tiepida fate un impasto, lavoratelo a forma di palla, fate un taglio a croce e immergetela in acqua tiepida per circa 30 minuti, fintanto che non si gonfi.







 In una ciotola mettete la farina rimasta, le uova, metà dose di burro, lo zucchero, il succo d'arancia, le scorze degli agrumi grattugiate, un pizzico di sale e il latte tiepido. Unite la palla lievitata ed impastate fino ad avere un composto sodo.



Lasciate lievitare, poi lavorate nuovamente l'impasto unendovi metà del burro rimasto. Copritelo e fate nuovamente lievitare.
 Lavorate ancora l'impasto aggiungendo il burro rimasto e i canditi. Disponetelo quindi  in uno stampo a forma di colomba e lasciatelo lievitare coperto per 30/40 minuti.






Sbattete due bianchi d'uovo con 50 gr di zucchero a velo, spennellate la colomba, aggiungendo le mandorle e i granelli di zucchero e mettete in forno a 190° per 10 minuti.
Coprite poi la colomba con un foglio di carta d'alluminio e lasciate cuocere per altri 25/30 minuti  a 170°, fino a cottura ultimata.







Una volta sfornata, fatela raffreddare e ...gustatela.






E per i più golosi, la colomba ricoperta di cioccolato!



mercoledì 18 marzo 2015

Pitta china con verdure




Per noi calabresi è un vero must, ci siamo affezionati particolarmente dato che la prepariamo e cuciniamo da tantissimo tempo, per non dire da secoli. E nel territorio vibonese ogni anno, nel periodo estivo, molteplici sono le sagre la cui protagonista indiscussa è proprio questa appetitosa pietanza, il cui ripieno varia a secondo della zona in cui viene preparata. L'importante è che gli ingrediente siano di qualità. In passato ho postato altre pitte ( qui e qui ), oggi è la volta di questa con un ripieno a base di verdura.

Ingredienti
300 gr di farina di grano duro
200 di farina di grano tenero
50 ml di olio evo
mezzo cubetto di lievito di birra
acqua qb
sale qb

Ripieno: Bieta e  cimette di rape lessate,  alici sott'olio, olive nere,olio evo, pecorino fresco, aglio e peperoncino dolce o piccante.

Preparazione
In una ciotola capiente miscelate le due farine, unitevi il lievito sciolto precedentemente in un pò di acqua tiepida e iniziate a mescolare. Versate anche l'olio, il sale  e poco alla volta altra acqua. Amalgamate il composto, lavorandolo per almeno 10 minuti fino ad avere un panetto liscio e omogeneo. Coprite la ciotola con pellicola trasparente e mettete in frigo per 10/12 ore. Trascorso questo periodo lavorate il panetto e fate lievitare per ancora due ore in un luogo tiepido.
Intanto fate rosolare in una padella la verdura con l'olio e uno spicchio d'aglio che poi eliminerete. Stendete l'impasto in due sfoglie, su una versate la verdura rosolata, le alici diliscate, le olive snocciolate il peperoncino e il pecorino grattugiato. Ricoprite con l'altra sfoglia, bagnate con le mani unte d'olio la sua superficie ed infine infornate a 200° per 20/30 minuti. Prima di mangiarla fate riposare la pitta per un pò, ne guadagnerà in morbidezza e sapore.






lunedì 16 marzo 2015

Torta campagnola





L'Italia nel piatto -  16 Marzo: Torte rustiche dolci / Dolci da credenza

Ho trovato qualche difficoltà per quest'appuntamento, giacchè aldilà del pan di spagna che mia mamma e mia nonna preparavano spesso, non ricordavo altre torte da credenza. D'altronde i dolci calabresi hanno spesso un significato rituale legato alla festa del patrono e alle varie feste liturgiche che venivano offerti nel passato come un mezzo di saluto ed erano esposti nelle fiere paesane. Rappresentavano certamente la vita rurale contadina per i pochi e genuini ingredienti utilizzati, ma a pensarci bene la povertà imperante nella maggior parte della popolazione non permetteva il consumo di dolci. Si lavorava unicamente per un " tozzo di pane e companatico ". Per assaggiare il gelato si aspettava che nevicasse, per poi insaporire la neve con mosto cotto oppure succo di arancia e limone. Lo zucchero era sconosciuto mentre il miele era abbastanza diffuso, ma non circolava tra i contadini poveri e chi lo possedeva lo conservava per la pignolata a Natale.
Il dolce della domenica era pura fantasia per i più, però cosa non fa una mamma per la felicità dei propri figli! Ecco quindi questa torta campagnola, trovata in uno dei miei vecchi libri di cucina calabrese, preparata con pochissimi ingredienti...tutti a portata di dispensa. Il lievito è un'aggiunta recente, una volta si usava l'ammoniaca e il cremor tartaro facilmente reperibili nelle farmacie.

Ingredienti
300 gr di farina
150 di zucchero
2 uova
una tazzina da caffè di olio
il succo di mezzo limone
la scorza grattugiata di un limone
2 tazzine di latte
una bustina di lievito

Preparazione
Sbattere in una ciotola  i due tuorli con lo zucchero, unire il succo e la scorza del limone, l'olio, la farina e il latte. Amalgamate il tutto fino ad ottenere un impasto soffice. Incorporate delicatamente le due chiare montate a neve ed infine il lievito. Versate l'impasto in una tortiera imburrata e infarinata e passate in forno già caldo a 180° per 30/40 minuti. Dopo averla sfornata spolverizzatela con zucchero a velo.






Ed ora  prepariamoci a gustare le dolci specialità delle altre regioni.


Trentino-Alto Adige:  Torta Rosengarten
 Friuli-Venezia Giulia: Crostata con la zucca 
 Lombardia: La Torta Bertuldina
 Veneto: Focaccia veneta
 Liguria:  torta d'amandoe e cacavou  
 Emilia Romagna: La pinza
 Lazio: Maritozzi quaresimali 
 Toscana: Berlingozzo fiorentino e pratese
 Marche: La ciaramilla marchigiana
 Abruzzo: Le Pizzelle
 Umbria: Torta al limone 
 Basilicata: Pane semidolce - il puccillato di Castelluccio
 Campania: Torta Caprese
 Puglia: Torta Pasticciotto
 Sicilia: Le cassatedde ragusane



giovedì 12 marzo 2015

Wurstel in pasta brioches ed altro



Ecco una ricettina davvero molto sfiziosa. Avevo preparato già diverse volte a fare questi panini con la pasta sfoglia ( comprata ),   ma mai con un impasto   tipo brioches. E il risultato è stato molto soddisfacente. Morbidi e appetitosi sono piaciuti tantissimo a tutti,grandi e piccini.

Ingredienti
500 gr di farina di grano tenero
un cubetto di lievito di birra fresco
125 ml di acqua tiepida
150 gr di burro
3 uova
un cucchiaino di sale
salsiccia
provola
wurstel grandi
1 uovo + latte per spennellare.

Preparazione
Setacciate la farina in una ciotola e formate al centro una fontana.Sbriciolate dentro il lievito di birra e scioglietelo con l'acqua. Mescolate per incorporare tutta la farina e mettete a lievitare l'impasto per un'ora. 


Sciogliete il burro e fatelo sciogliere, sbattete pure le uova e aggiungetele all'impasto insieme al burro e al sale. Mescolate gli ingredienti con un mestolo e poi lavorate l'impasto con le pani. Coprite con un canovaccio e fate lievitare ancora.


Dividete poi la pasta in tante palline che appiattirete con le mani, al centro posizionate i wurstel oppure il salame con il formaggio. Adagiate i panini su una teglia ricoperta con carta forno e lasciate lievitare altri 20/30 minuti, infine spennellateli con un uovo e il latte e cuocete in forno caldo a 200° per 20 minuti circa.



 Appena iniziano a dorarsi sulla superficie, estraete i panini dal forno, fateli raffreddare e gustateli.



lunedì 9 marzo 2015

Brodetto di granchio



Fa di nuovo freddo e allora non c'è di meglio che mettere in tavola una bella minestra calda e saporita.  E visto che in assoluto preferisco il pesce alla carne, vi presento la zuppa che ho preparato l'altra sera e che ha un unico ingrediente: i granchi. E' un piatto semplice, economico, ma molto prelibato, l'unico inconveniente è riuscire a trovare questi crostacei. Certamente potete rivolgervi al vostro pescivendolo di fiducia, l'ideale sarebbe comunque aspettare sulla spiaggia qualche barca di ritorno da una notte di pesca: dei granchi di sicuro sono rimasti attaccati alla rete e i pescatori generalmente li regalano. Un altro inconveniente ( se possiamo chiamarlo così ) è che i granchi vanno cucinati subito, perchè si deteriorano facilmente. E allora, armatevi di santa pazienza e di tanto coraggio... dovete pulirli mentre ancora le zampette si muovono!
Ingredienti
8/10  granchi
uno spicchio d'aglio
prezzemolo
1 pomodoro pelato
olio evo
sale qb
spaghettini tagliati



Preparazione

Pulite bene i granchi, lavateli e metteteli in una pentola dai bordi alti nella quale avrete fatto imbiondire lo spicchio d'aglio e il prezzemolo. Fate cuocere a fuoco moderato per qualche minuto, poi unite il pomodoro ( a me la zuppa non piace rossa, ma questo è gusto personale ), un litro d'acqua e il sale. Fate cuocere per almeno 30 minuti a fiamma bassa e con il coperchio. Filtrate il brodo, riportatelo  a bollore, versate la pasta e finite di cuocere. 
Volendo potete utilizzare il brodo anche per inzupparci crostini di pane abbrustolito.



mercoledì 4 marzo 2015

Treccia danese ripiena con farina integrale



Era da un pò che volevo realizzare questa treccia dopo averla vista su tanti blog. Oggi posto la versione salata che ho realizzato con la farina integrale.  E' un lievitato molto versatile, potete farcirlo come volete, io ho riciclato dei fondi di salame e formaggio che avevo in frigo. Lo strutto rende la treccia friabile perciò non sostituitelo con altro. Inutile dire che è venuta morbida e gustosa, è sparita in un baleno.

Ingredienti
300 gr farina integrale
100 gr di farina  di semola 
1 uovo
50 gr di strutto 
1 bustina di lievito secco
un cucchiaino di zucchero
un cucchiaino di sale
50 ml di latte
acqua qb
salame calabrese
pecorino fresco.

Preparazione
Versate in una ciotola le farine, lo zucchero, l'uovo, il lievito, lo strutto, il latte e incominciate ad impastare aggiungendo l'acqua poco alla volta. Il sale ricordate di aggiungerlo sempre alla fine. Lavorate fino ad ottenere un panetto morbido ed omogeneo e poi mettetelo a lievitare in in luogo tiepido coperto. Deve triplicare di volume. A lievitazione avvenuta stendete l'impasto sulla spianatoia con il mattarello, ritagliate le strisce e farcite.


 Ripiegate prima i due bordi dell'estremità e poi intrecciate.


 Spennellate con il latte e fate lievitare ancora per 40 minuti circa. Infornate in forno già caldo a 200° per 20/30 minuti circa.





lunedì 2 marzo 2015

Sicci chini cu u sucu

        2 Marzo: pesci, crostacei e molluschi






Buongiorno a tutti e ben ritrovati con il nuovo appuntamento con l'Italia nel Piatto. Un appuntamento sempre seguito con grande interesse e questa volta, da parte mia, anche con tanto entusiasmo. Eh si, perchè io adoro il pesce, mi piace gustarlo e, perchè no, mi piace anche pulirlo. Soprattutto mi piace il pesce azzurro che una volta abbondava sulle coste ioniche, ma che  ultimamente è quasi scomparso. Abbiamo approfittato della bontà del mare e ora ne paghiamo le conseguenze con una pescosità molto scarsa. Alcuni anni fa quando si andava a pesca di alici o sarde si facevano le mattinate per togliere i pesci dalla rete, tanti ce n'erano. Oggi tutto ciò sembra appartenere al mondo della fantasia.
 Era mia intenzione postare un piatti con pesce azzurro, ma vista l'assenza  ho optato per questo semplice e appetitosissimo piatto che oltretutto mi fa ricordare un piacevole episodio successomi  appena sposata. L'ho scritto tante volte che mio marito è un esperto pescatore, avevano barca e reti varie e insieme al suo papà andavano spesso a pesca. Un giorno mi lasciai convincere e li accompagnai  a pesca di seppie. Mi diedero un lenza e io brava brava  mi sedetti in un angolino della barca ed aspettai. Ad un tratto sentì uno strattone, tirai la lenza, ma non fui abbastanza brava ad afferrare la seppia che si difese con il suo inchiostro. E fu così che mio suocero diventò nero come Calimero. Che divertimento e quante risate!



Ingredienti
4 seppi
2 spicchi d'aglio
prezzemolo
150 gr circa di mollica di pane raffermo
2 cucchiai di pecorino grattugiato
vino bianco
olio evo
sale qb
peperoncino
1 l. di passata di pomodoro

un uovo

Preparazione
Lavate accuratamente le seppie,staccate i tentacoli, sminuzzateli e rosolateli in padella con un cucchiaio d'olio e uno spicchio d'aglio.




Trasferiteli, quindi, in una ciotola e unitevi la mollica di pane grattugiata,il pecorino,un trito di aglio e prezzemolo, il sale e un pizzico di peperoncino. A questo punto aggiungete un filo d'olio e l'uovo per legare il composto. Riempite le sacche e chiudetele con degli stecchini oppure cuciteli con ago e filo.




 Fate imbiondire in un tegame, possibilmente di coccio, uno spicchio d'aglio e un cipollotto tritato con abbondante olio, aggiungete le seppie. Sfumatele con il vino bianco e quando le seppie cominciano ad attaccarsi al fondo aggiungete la passata di pomodoro e un mestolo d'acqua. 



Aggiustate di sale e completate la cottura fintanto che le seppie non saranno cotte e l'olio non verrà a galla.



Infine eliminate il filo bianco, disponete le seppie ripiene in un piatto da portata  spolverizzandole con prezzemolo tritato. La parte rimanente del sugo la potete utilizzare come condimento per un piatto di spaghetti o meglio ancora di trenette.









Adesso andiamo a scoprire i piatti a base di pesce delle altre regioni


Trentino-Alto Adige: NON PARTECIPA
  
Friuli-Venezia Giulia: Sope di pes di Maran

Veneto: Bigoli in salsa di alici

Lombardia: Risotto con filetti di pesce persico

Liguria:  stocchefisce e bacilli 
   
Emilia Romagna: Quadrucci con le seppie
 http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/03/quadrucci-con-le-seppie.html

Toscana: Seppie in zimino

Marche: Alici arrosto o "a scota det" 

Umbria: Baccalà alla Ceraiola


Molise: Polpette di San Giuseppe

Lazio: Timballo di alici e scarola

Campania: Alici indorate e fritte 

Basilicata: Alici alla scapece

Puglia: Linguine cu suche de pulpe de pète