Nonostante il nome i nostri spaghetti non hanno niente in comune con la giustizia a parte un fatto risalente a più di sessanta anni fa.
Si racconta che una sera un noto giudice insieme ai suoi collaboratori andò a mangiare piuttosto tardi in un ristorante della costa jonica. Lo chef non seppe dire di no e li fece entrare pensando intanto cosa preparare. E ci riuscì grazie al peperoncino che non manca mai nelle cucine calabresi.
Una manciata di piccante, quindi, insieme ad altri pochi ingredienti salvarono lo chef, sfamarono gli ospiti lasciandoci in eredità un piatto da leccarsi i baffi.
Il giudice, dopo aver fatto il bis, lo chiamò "Spaghetti alla Corte d'Assisi" dato che la piccantezza della salsa gli ricordava l'inclemenza della Corte d'Assise del tempo nei vari processi.
Un piatto semplice ed economico, come d'altronde tanti altri piatti della nostra tradizione contadina, che richiede unicamente un ingrediente: il peperoncino.
Ingredienti
300 gr di spaghetti
2 spicchi d'aglio
2 peperoncini piccanti
300 gr di passata di pomodoro
1 cucchiaio di pecorino calabrese
1 cucchiaio di parmigiano
prezzemolo q.b.
sale q.b.
olio evo
Preparazione
Tritate l'aglio e fatelo soffriggere in una padella con abbondante olio evo e i peperoncini freschi tritati, fate andare per pochi minuti e poi aggiungete la passata di pomodoro e il sale.
Nel frattempo mettete a cuocere gli spaghetti e scolateli al dente. Terminate la cottura nella padella del sugo aggiungendo l'acqua della pasta poco alla volta. Mantecate gli spaghetti con i formaggi e impiattate aggiungendo il prezzemolo tritato e il formaggio grattugiato.
PS. La ricetta originale prevede la cottura degli spaghetti nella stessa padella del condimento aggiungendo acqua fino a completa cottura, come per il risotto.
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