sabato 25 giugno 2022

Tonno di coniglio

 


In principio nel leggere il nome del piatto ho avuto un attimo di confusione, si trattava di tonno o di coniglio? Poi ho scoperto l'enigma culinario e logicamente mi sono messa ai fornelli.

Il tonno di coniglio è un antipasto contadino tipico piemontese, più precisamente delle Langhe e del Monferrato, che nasce quando in campagna si aveva la necessità di conservare la carne di coniglio non essendoci nè frigo nè congelatori. Così come si fa con il tonno, la carne sfilettata veniva messa sott'olio e poteva rimanere morbida a lungo per essere poi utilizzata durante l'inverno.

Curiosando sul web ho scoperto una curiosa leggenda che mi piace condividere. Si racconta che nei secoli passati i frati del convento di Avigliana per aggirare il divieto imposto nel periodo quaresimale di non mangiare carne, decisero di immergere sott'olio conigli e alcune volte anche galline, spacciandoli così per tonni e poterli mangiare tranquillamente.

Adesso vediamo come preparare il tonno di coniglio.

Ingredienti

1 coniglio a pezzi, io solo cosce

1 cipolla

1 carota

2 coste di sedano

1 mazzetto di odori ( alloro, rosmarino, salvia e prezzemolo)

bacche di ginepro e pepe nero in grani q.b.

spicchi d'aglio

sale q.b.

olio evo q.b.

Preparazione

In una pentola capiente versate abbondante acqua e inseritevi la cipolla, la carota e il sedano puliti e affettati. Di seguito unite il mazzetto di erbe aromatiche, il sale e fate bollire per una mezz'ora circa. Trascorso il tempo immergete i pezzi di coniglio e lasciate bollire per due ore a fuoco basso. Lasciate raffreddare il coniglio dentro il suo brodo.


Disossate quindi il coniglio, riducendo la carne in piccoli pezzi e versatela in una ciotola. Condite il tutto con gli spicchi d'aglio, la salvia e il pepe nero.

Una volta che la carne è insaporita per bene disponetela nei vasetti di vetro sterilizzati  e copritela completamente con l'olio evo. Fate riposare almeno qualche giorno in frigo il tonno di coniglio prima di gustarlo ma ricordate di toglierlo almeno un'ora prima aggiungendo altro olio se necessario. Servitelo con un'insalata di stagione.








domenica 5 giugno 2022

Pie di more di gelso

 


Ogni volta che desidero preparare un dolce nuovo inizio subito a pensare agli ingredienti e a qualche ricetta più particolare, ma alla fine è la semplicità che mi conquista e vince. come stavolta con questa crostata alle more di gelso.

Io adoro le more di gelso, ricordo quando da giovinetta ero solita con le mie amiche raggiungere quell'albero vicino alla fiumara, ormai al secco, per raccoglierle. Erano comunque più quelle che mangiavamo che quelle che portavamo a casa. Di sicuro portavamo vestiti e mani ormai color vinaccia.

Ritornando al dolce vi assicuro che è di una semplicità incredibile, pochi ingredienti e pochi passaggi racchiusi dentro uno scrigno di pasta frolla.

Ingredienti

Per la frolla

300 gr di farina per dolci

120 di zucchero di canna

100 gr di burro

1 uovo e un tuorlo

1 cucchiaino di lievito per dolci


Per il ripieno

500/600 gr di more di gelso

50 gr di zucchero di canna

70 gr di biscotti secchi

1/2 limone

Preparazione

Per prima cosa preparate la la pasta frolla, fatene un panetto, e dopo averlo avvolto nella pellicola lasciatelo riposare in frigo per almeno un'ora. 

Nel frattempo frullate i biscotti secchi e lavate bene le more tagliando ogni peduncolo. Versatele in una ciotola e mescolatele con lo zucchero, il succo e la buccia del limone grattugiata e la metà dei biscotti frullati. 

Adesso foderate uno stampo con carta forno inumidita e strizzata (va bene anche imburrato e infarinato) e rivestitelo con due terzi della frolla che avrete steso in una sfoglia non molto sottile. Bucherellate il fondo e spolverizzatelo con il resto della polvere di biscotti. 


Riempite la crostata con le more e chiudetela con il resto della frolla. Infornatela a 180° per 30 minuti.


 Una volta cotta, sfornatela e quando sarà fretta spolverizzatela con zucchero a velo.






giovedì 2 giugno 2022

Ventriceddi 'e stoccu



 L'Italia nel Piatto, 2 Giugno: Pesci, molluschi, crostacei

In Calabria un antico detto sostiene che "del baccalà, come del maiale, non si butta via niente!"  Ed è verissimo, infatti alcune ricette come questa ne sono la prova. Inoltre la carne dello stoccafisso e del baccalà come quella del maiale era facile reperirla anche nei paesi dell'entroterra dove un tempo era difficile avere del pesce fresco.

I ventriceddi 'e stoccu sono un vero e proprio peccato di gola che si è soliti consumare la vigilia di Natale e i venerdì di Quaresima ma che nulla vieta di cucinarlo anche in periodi diversi. L'economia povera calabrese ci ha insegnato a non sprecare nulla di ciò che viene utilizzato per alimentarsi e così è nato questo piatto che utilizza le interiora del pesce stocco, ritenute per tanto tempo e a torto la parte meno nobile. Con il recupero delle tradizioni le ventresche sono state rivalutate e oggi possiamo considerarle un piatto prelibato e pregiato.


Ingredienti

6 ventresche

300 gr di pomodori pelati

una cipolla di Tropea

peperoncino piccante

olio evo

sale q.b.

olive in salamoia

* Per il ripieno

mollica di pane raffermo q.b.

1 spicchio d'aglio

prezzemolo

50 gr di pecorino grattugiato

origano

sale q.b.

olio d’oliva


Preparazione
Pulite ben bene le ventresche, lavatele e asciugatele. Preparate il ripieno frullando il pane  con il prezzemolo, l'aglio, il sale e il pecorino; mescolate bene e poi aggiungete 3 cucchiai di olio e uno di acqua per ammorbidire il tutto. Stendete le ventresche mettetevi sopra il pane profumato e avvolgetele su se stesse fermandole con uno stecchino oppure legandole con dello spago. Prendete adesso un tegame, versate abbondante olio d'oliva e adagiatevi la cipolla tagliata a fette, le patate, i pelati,il sale e il peperoncino.


 Coprite e fate cuocere a fuoco basso per 15 minuti, se necessario aggiungete un bicchiere d'acqua. A metà  cottura quando le patate saranno quasi cotte unite i ventriceddi, le olive, una spolverata di origano e continuate la cottura per 10 minuti. Ricordatevi di non mescolare con il cucchiaio ma di agitare l'intero tegame perchè è una carne  delicatissima. Spegnete e lasciate riposare qualche minuto prima di servire. Servite con un filo d’olio a crudo e altro peperoncino.


E adesso vi porto a conoscere le altre cucine d'Italia

Friuli-Venezia Giulia: Sarde fritte ripiene
http://www.lagallinavintage.it/2022/06/sarde-fritte-ripiene.html
Toscana: Risotto nero con le seppie alla fiorentina https://acquacottaf.blogspot.com/2022/06/risotto-nero-con-le-seppie-alla.html