In principio nel leggere il nome del piatto ho avuto un attimo di confusione, si trattava di tonno o di coniglio? Poi ho scoperto l'enigma culinario e logicamente mi sono messa ai fornelli.
Il tonno di coniglio è un antipasto contadino tipico piemontese, più precisamente delle Langhe e del Monferrato, che nasce quando in campagna si aveva la necessità di conservare la carne di coniglio non essendoci nè frigo nè congelatori. Così come si fa con il tonno, la carne sfilettata veniva messa sott'olio e poteva rimanere morbida a lungo per essere poi utilizzata durante l'inverno.
Curiosando sul web ho scoperto una curiosa leggenda che mi piace condividere. Si racconta che nei secoli passati i frati del convento di Avigliana per aggirare il divieto imposto nel periodo quaresimale di non mangiare carne, decisero di immergere sott'olio conigli e alcune volte anche galline, spacciandoli così per tonni e poterli mangiare tranquillamente.
Adesso vediamo come preparare il tonno di coniglio.
Ingredienti
1 coniglio a pezzi, io solo cosce
1 cipolla
1 carota
2 coste di sedano
1 mazzetto di odori ( alloro, rosmarino, salvia e prezzemolo)
bacche di ginepro e pepe nero in grani q.b.
spicchi d'aglio
sale q.b.
olio evo q.b.
Preparazione
In una pentola capiente versate abbondante acqua e inseritevi la cipolla, la carota e il sedano puliti e affettati. Di seguito unite il mazzetto di erbe aromatiche, il sale e fate bollire per una mezz'ora circa. Trascorso il tempo immergete i pezzi di coniglio e lasciate bollire per due ore a fuoco basso. Lasciate raffreddare il coniglio dentro il suo brodo.
Una volta che la carne è insaporita per bene disponetela nei vasetti di vetro sterilizzati e copritela completamente con l'olio evo. Fate riposare almeno qualche giorno in frigo il tonno di coniglio prima di gustarlo ma ricordate di toglierlo almeno un'ora prima aggiungendo altro olio se necessario. Servitelo con un'insalata di stagione.