L'Italia nel piatto - 16 Settembre: erbe aromatiche e profumi di fine estate
L'illustrissimo origano.
Sono tante le leggende che circondano quest'erba dal profumo e dal gusto tipicamente mediterranei. Una di queste narra la storia di Amaraco, un principe dell'isola di Cipro che si dilettava a produrre profumi e che era da tempo alla ricerca del profumo perfetto. Quando credette finalmente di averlo trovato pensò di regalarlo al suo re. Ma l'ampolla sfortunatamente si ruppe e Amaraco per il dispiacere morì di crepacuore. Allora gli dei, dispiaciuti, decisero di trasformarlo in una pianta che avesse il sentore del profumo che lui stesso aveva creato, un profumo capace di dare sollievo e conforto a chiunque: l'origano. ( web )
Da letture varie si può evincere che l'origano ha origini così antiche che si sono perse nel tempo. Oltre alla Grecia l'origano era conosciuto anche in Egitto, ma furono i Romani, che lo usavano tantissimo in cucina, a diffonderlo in tutto il mondo allora conosciuto. Coltivare l'origano significava non soltanto avere a disposizione un'erba aromatica per insaporire svariati piatti ma anche una pianta medicinale. Ancora oggi le sue foglie vengono utilizzate per calmare il mal di denti, per le indigestioni e come sedativo per la tosse. L'origano è anche un potente repellente contro le formiche, basta cospargerlo nei luoghi infestati e ricordarsi di sostituirlo spesso. Insomma l'origano è stato da sempre la spezia per eccellenza. ( web )
In Calabria l'origano selvatico ( Origanum Vulgare ) è il più diffuso. Ha un profumo e un aroma molto intensi e cresce spontaneamente lungo la costa, in zone di mare e in luoghi aridi e soleggiati. La raccolta dell'origano è per noi una tradizione: si raccoglie a fine giugno, anzi si dovrebbe fare il 24, giorno di San Giovanni Battista. Una volta raccolto, viene pulito dalle erbacce, raccolto in mazzetti e fatto essiccare a testa in giù al chiuso, al riparo dal sole. Si può conservare per più anni chiuso in sacchetti di carta, oppure si può conservare in vasetti di vetro sbriciolando i fili di origano, foglie e fiori compresi.
La cucina calabrese fa un largo uso di origano, lo usiamo per insaporire tantissimi piatti sia di carne che di pesce. Che sapore avrebbe l'insalata di pomodori e cipolla di Tropea senza l'origano?
E che dire di sua maestà, il Morzello di Catanzaro?
E delle olive nere infornate?
E delle fette di pane casareccio con olio d'oliva , peperoncino e origano?
Scusate, ho dimenticato la pizza, non me ne vogliano i napoletani! Si può fare senza origano? Assolutamente no e mi raccomando non sostituitelo con la maggiorano, fareste un danno indescrivibile.
Ma è sul pesce azzurro dà il meglio di sè: alici e sarde " arriganati " sono uno dei must della nostra cucina tradizionale.
Insomma no " prezzemolo ma origano per ogni minestra "!
Alici arriganate al forno
Ingredienti
alici, sale, peperoncino in polvere dolce e piccante, aglio,origano, olio evo, aceto
Preparazione
In una tortiera rotonda versate dell'olio evo, disponete poi a raggiera le alici ( testa/coda ) in un solo strato e sopra cospargete con filetti di aglio, peperoncino e abbondante origano. Salate e spruzzate con l'aceto. Infornate per 10/15 minuti a 200°. Per impiattare procedete come si fa per la frittata, capovolgete il tortino per evitare di rovinare le alici.
PS: il piccantino lo potete dosare a piacimento, è soltanto questione di gusto personale.
Ed ora andiamo a curiosare nelle altre cucine d' Italia
Piemonte: Timballo di verdure grigliate al profumo di menta di Pancalieri
Friuli-Venezia Giulia: Gnocchi di rape rosse
Lombardia: Frittata di erbe fini di Gualtiero Marchesi
Emilia Romagna: Liquore al basilico
Toscana: Acciughe sotto pesto
Umbria: Bocconcini di maiale al serpollo
Puglia: Focaccia con patate e rosmarino
Sardegna: Su Pistu… "Fregau"