domenica 29 novembre 2020

Crostata con noci e marmellata di arance



Amo l'abbinamento pasta frolla & frutta secca e ad esaltare maggiormente questo connubio in questa crostata  ho utilizzato la marmellata di arance appena fatta. Una meravigliosa golosità: una base friabile e profumata alla cannella, un ripieno cremoso e una copertura leggermente croccante. 

Questa crostata è una valida alternativa ai dolci natalizi tradizionali sia per i sapori e i profumi che porta con se che per la decorazione a forma di stelle.  E' perfetta da servire in ogni momento della giornata ma può diventare anche una golosa idea regalo.

Ingredienti

- Per la frolla

250 gr di farina 00

50 gr di noci tritate finemente

1 uovo e 1 tuorlo

100 gr di zucchero

100 gr di burro morbido

1 cucchiaino di lievito

un pizzico di cannella 

buccia grattugiata di 1 arancia

- Per il ripieno

marmellata di arance q.b.

6/7 amaretti

50 gr di noci

zucchero a velo per spolverare

Preparazione

Preparate la pasta frolla e mettetela in frigo per 30 minuti circa avvolta nella pellicola.

Tritate grossolanamente le noci e amalgamatele alla marmellata.

Trascorso questo tempo dividete il panetto di frolla in due parti, una più grande per rivestire la stampo e una più piccola per la decorazione. Rivestite lo stampo precedentemente imburrato e infarinato con la frolla, sbriciolatevi sul fondo gli amaretti e di seguito versate la marmellata.

Stendete la restante pasta frolla e con uno stampino ritagliate delle forme a stella per decorate la superficie. Cuocete in forno preriscaldato per 30 minuti a 180° o almeno fino a colorazione. Sfornate, fate raffreddare e spolverate la crostata con zucchero a velo.








mercoledì 25 novembre 2020

Amaretti calabresi

 


Gli amaretti sono un dolce tipico calabrese, fanno parte della nostra cultura e … della mia infanzia.  Si preparavano in tutte le case in occasione soprattutto dei matrimoni, erano infatti, ma lo sono ancora oggi, gli ospiti fissi di ogni guantera. Certamente non possiamo arrogarcene la paternità, altre regioni hanno i propri amaretti: varia qualche ingrediente, ma il sapore è sempre quello, quell'irresistibile sapore di mandorla leggermente amarognola che li caratterizza. L’amaretto calabrese si differenzia comunque per quella sua crosticina croccante e crepata che racchiude un cuore morbido.

Ingredienti

200 gr di mandorle con la pellicina

200 gr di zucchero a velo

qualche goccia di essenza di mandorle amare

2 albumi

zucchero a velo

Preparazione

In un robot frullate insieme mandorle e zucchero a velo fino ad avere un composto farinoso. Versatelo in una ciotola e aggiungete le gocce di essenza e i bianchi montati leggermente. Una volta ottenuto un composto omogeneo e leggermente appiccicoso con le mani inumidite formate tante palline che disporrete su una teglia foderata con carta forno.  


Metteteli a riposare a temperatura ambiente per 5/6 ore. Posizionate la teglia a metà forno e fate cuocere gli amaretti nel forno preriscaldato a 175° per 10/15 minuti al massimo, dopo averli spolverati con zucchero a velo. Ricordate che vanno sfornati soltanto una volta che si sono intiepiditi.








 

 

domenica 22 novembre 2020

I Panicelli di D'Annunzio

 


I Panniceddi o panicelli, una leccornia esclusivamente calabrese, sono dolcetti realizzati con foglie di cedro riempite con cubetti di buccia di cedro e uva zibibbo appassita. Il modo di sistemare le foglie ricorda quello usato anticamente dalle donne nel disporre i pannolini per fasciare i neonati.

 Si tratta di una ricetta antichissima, la cui realizzazione necessita di una complessa e paziente lavorazione che va dal raccogliere le foglie adatte nel periodo della potatura, all’essiccazione dell’uva zibibbo per trasformarla in passuli, all’intreccio dei fili di ginestra e alla giusta cottura nel forno a legna. Pochi quindi gli ingredienti – uva passa e cedro,  espressione esclusiva di alcuni comuni della Riviera dei Cedri come Verbicaro, Scalea, Diamante e Santa Maria del Cedro, che danno ai Panicelli quella dolcezza e quel profumo che li caratterizza. 

I panicelli, consumati nel periodo natalizio come segno di buon auspicio, piacevano così tanto a Gabriele D’Annunzio che li descrisse minuziosamente in un passo dell’opera “Leda senza cigno” del 1916:

….sorrido pensando a quegli involtini di fronde compresse e risecche venuti di Calabria. Ci voleva l’unghia per rompere la prima buccia…ma ecco l’ultima foglia in cui è avvolto il segreto profumato. Pochi umidi acini del grappolo della vite del sole appariscono, premuti l’un contro l’altro, con un sapore che ci delizia prima di essere assaporato…

Ingredienti

30 gr di uva zibibbo appassita (io uva passa )

20 gr di buccia di cedro (io cedro candito)

5 foglie di cedro

1 filo sottile di ginestra

Preparazione

Stendete due foglie sovrapponendo i lembi, poi disponetene altre due   perpendicolarmente alle prime ed infine l’ultima in posizione trasversale. Mettete al centro l’uvetta e il cedro ed infine chiudete formando un fagottino che legherete con il filo di ginestra. Infornate a 150° fintanto che le foglie non saranno dorate.




Fate riposare i Panniceddi prima di gustarli, magari accompagnati da un buon vino passito locale.












P.S. Certamente i miei Panicelli sono lontani mille miglia dagli originali per profumi e genuinità degli ingredienti, però non potevo certo non provare a realizzarli. Una sfida nata anche, se non soprattutto, dal desiderio di far conoscere quelle bontà che rischiamo di perdere.

 

mercoledì 18 novembre 2020

Gnocchi dolci di castagne



Come le altre ricette della tradizione, gli gnocchi dolci di castagne sono un piatto povero preparato con ingredienti semplici e genuini.

Le castagne calabresi hanno una storia antichissima. Pensate che esistono esemplari di castagni con oltre 700 anni di età e con una circonferenza alla base di circa 12 metri. Rappresentano senza dubbio la memoria storica e culturale della gente di montagna che in autunno e in inverno le raccoglieva per trasformarle in farina e in pastiddhi (castagne secche).

pastiddhi, che rientrano nei PAT della regione Calabria, erano nei tempi antichi quello che noi oggi chiamiamo snak;  la farina di castagne veniva utilizzata per fare il pane, le frittelle, le zeppole, gli gnocchi sia dolci che salati e tante altre specialità dettate dall’estro del momento.

Ingredienti

100 gr di farina 00

100 gr di farina di castagne

1 uovo

1 cucchiaio di olio evo

1 cucchiaio di zucchero

vino liquoroso q.b.

olio di semi per friggere

miele di castagno

Preparazione

Unite tutti gli ingredienti (il vino liquoroso a filo) e amalgamate fino a formare una pasta morbida ma compatta. Formate dei cordoncini dallo spessore del dito mignolo, tagliateli a tocchetti e fateli rotolare su un rigagnocchi. Un’operazione questa che serve soprattutto per facilitare la cottura.


Friggeteli in abbondante olio di semi bollente e una volta scolati adagiateli su carta assorbente. In una padella fate sciogliere il miele, versatevi gli gnocchetti e mescolate delicatamente per farli glassare in modo uniforme. Gustateli caldi. 








venerdì 13 novembre 2020

Chinuli natalizie

 


Natale è il profumo delle bucce di mandarino che ero solita buttare “ntro vrasceri” mentre seduta in cucina ascoltavo i racconti della nonna; Natale è la croccantezza del torrone di mandorle e miele; Natale è il cuore morbido dei fichi ricoperti di cioccolato.

Questi sono solo alcuni dei profumi legati al mio Natale, quello che sa di fritto, di agrumi, di frutta secca e tanto, ma tanto, di famiglia e di condivisione.

I chinuli dalla caratteristica forma a mezzaluna sono un dolce dai diversi ripieni: ricotta, mostarda, frutta secca. A Natale indossano il vestito della festa non solo nel ripieno ma anche nella pasta che risulta profumata ed elastica per la presenza dell’olio e del vino liquoroso.

Ingredienti

-         - Per la sfoglia

2 parti di vino liquoroso

1 parte di olio

Farina 00 q.b.

-         - Per la farcia

300 gr di castagne

100 gr di cioccolato fondente

1 cucchiaino di cacao

noci q. b.

50 ml di rum

1 tazzina di caffè

zucchero q.b.

granella di biscotto

chiodi di garofano e cannella in polvere

zucchero a velo

miele

Preparazione

Il ripieno va preparato il giorno prima affinchè i sapori si leghino fra loro.

Lessate le castagne e una volta cotte sbucciatele e passatele al passaverdure. In un padellino versate il caffè caldo e scioglietevi il cioccolato fondente. Versatelo in una ciotola assieme alla purea di castagne, al cacao, alle spezie e al rum. Amalgamate e se il composto è troppo morbido aggiungete della granella di biscotto. Regolate di zucchero e infine unite le noci spezzettate grossolanamente. Fate riposare a temperatura ambiente.

Per preparare la sfoglia fate riscaldare sul fuoco in un padellino il vino liquoroso e l’olio. Una vota freddi versateli in una ciotola e unitevi tanta farina quando ne serve per avere un impasto morbido e compatto. Fatelo riposare in frigo per un’ora circa. Stendetelo poi in una sfoglia sottile e con un coppapasta ricavate dei dischi che riempirete con un cucchiaino di ripieno di castagne. Chiudete i chinuli e sigillateli con i rebbi di una forchetta. Friggeteli quindi in abbondante olio e fateli asciugare su carta assorbente.


Prima di gustarli potete spolverare i chinuli con zucchero a velo oppure ricoprirli con miele di api o di fichi o immergerli nel vino cotto.






 

 

domenica 8 novembre 2020

Fisarmonica di patate al forno



Per il pranzo della domenica si è sempre alla ricerca di un piatto che possa stupire gli ospiti non solo per la sua bontà ma anche nella presentazione. E con queste patate a fisarmonica andate sul sicuro. Necessitano di pochi ingredienti, solo patate e rosmarino, ma anche, se non soprattutto di pazienza. Pazienza nel tagliare le patate a fettine sottilissime ( potete farlo con la mandolina), pazienza per disporle nella teglia. Il risultato è comunque assicurato, belle da vedere e gustose da mangiare. Io ho usato patate con la buccia, volendo si può arricchire il piatto con cipolle, formaggio o altre erbe aromatiche. 

Una ricetta, questa, non ricetta. Facile, economica, sfiziosa e gustosa che accontenta tutti. 

Ingredienti

 patate, olio evo, sale, rosmarino

Preparazione

Spazzolate e lavate bene le patate per eliminare ogni residuo di terra. Asciugatele con carta assorbente e tagliatele a fettine sottili. Se vi piace potete usare la mandolina, io l'ho fatto manualmente. Versate le patate in una ciotola e massaggiatele con olio evo, sale e aghi di rosmarino. Irrorate una tortiera con un filo d'olio e distribuitevi le fettine di patate in modo da formare una fisarmonica. Salate, spolverate ancora con gli aghi di rosmarino e date ancora un filo d'olio.


Infornate a 180° per circa un'ora, fino a quando le patate avranno un bel colore dorato. Servitele calde.




venerdì 6 novembre 2020

Crostata beneventana



Conosciuta anche come torta portoghese questa crostata certamente deve il nome al liquore beneventano più famoso: la Strega. Ma la sua caratteristica principale sta nel ripieno: uno strato di  savoiardi incastrati a spina di pesce ricoperti da una crema  di latte che si rassoda in cottura. La mia disposizione dei savoiardi non è venuta perfetta ma vi assicuro che è un dolce buonissimo, cremoso e profumato.

Ingredienti

* Per la frolla

300 gr di farina

100 gr di zucchero

100 di burro

2 uova

1/2 bustina di lievito

buccia grattugiata di 1 limone

* Per la farcia

savoiardi q.b.

600 ml di latte

200 gr di zucchero

3 uova

1 limone

50 ml di Strega

zucchero a velo per lo spolvero.

Preparazione

Preparate la pasta frolla impastando velocemente gli ingredienti. Coprite poi con la pellicola e fate riposare in frigo.

Riscaldate il latte con la buccia del limone, quando arriva a bollore spegnete e fate raffreddare. In una ciotola sbattete uova, liquore e zucchero e infine aggiungete il latte freddo. 

Rivestite uno stampo, precedentemente imburrato e infarinato, con la frolla, disponete i savoiardi possibilmente a spina di pesce ( io veramente non ci sono riuscita). Versate sopra il composto di uova e latte. Fate riposare 10 minuti e affondate i savoiardi nel caso si siano sollevati. Cuocete nel forno preriscaldato per 35/40 minuti a 180°. 

Servite la Crostata beneventana fredda dopo averla spolverata con zucchero a velo.







martedì 3 novembre 2020

Polpette di pane



Quanto pane si butta ogni giorno! Uno spreco indescrivibile! Appena lo sentiamo un pò più duro siamo pronti a infilarlo nel secchio della spazzatura. Eppure non esiste cibo più versatile per il riuso e il riciclo in cucina.

Le polpette di pane sono una di quelle ricette che si rifanno alla cucina povera, quella più tradizionale, quando per le mamme e le nonne era un sacrilegio buttarne anche soltanto una mollica! Io non posso dimenticare mia nonna nell'atto di raccogliere il pezzo di pane caduto a terra: lo portava alle labbra, come a dare un bacio, facendosi il segno della croce. Perchè il pane è stato da sempre considerato sacro, sia per la sua importanza alimentare che per il suo valore simbolico. 

E allora utilizziamo: pangrattato, mollica, bruschette, polpette, finte pizze ...

Oggi vi parlerò delle polpette di pane, una ricetta semplice, economica che non ha bisogno di peso.  Le mie stavolta presentano anche un riciclo di mortadella avanzata da una precedente preparazione che regala una nota più decisa.

Ingredienti

Oltre al pane raffermo servono uova, aglio, prezzemolo, formaggio grattugiato (mix di pecorino e grana), mortadella, pangrattato, sale e pepe. Il tutto in quantità proporzionale al pane utilizzato.

Preparazione

Tagliate il pane in pezzettini e fatelo ammorbidire nell'acqua. Successivamente strizzatelo bene e versatelo in una ciotola. Aggiungete l'uovo, il formaggio, aglio e prezzemolo tritati, la mortadella tritata grossolanamente, sale e pepe q.b. Amalgamate l'impasto con le mani e riponetelo in frigo per circa un'ora. Trascorso il tempo assaggiatelo per controllarne la sapidità e formate quindi delle polpette non molto grandi. Passateli nel pangrattato e friggeteli in olio di girasole ben caldo. Scolatele su della carta assorbente e servite le polpette calde.







 

lunedì 2 novembre 2020

I fritti 'a bbentu

 


"Pomeriggio uggioso: lo passiamo in cucina a preparare biscotti?" L'Italia nel piatto

Questo il tema per l'appuntamento del 2 Novembre: goloso e coinvolgente.

 Attraverso un tour virtuale nella mia regione alla scoperta di dolci della tradizione ho scoperto i fritti 'a bbentu,  simil - ciambelle dalla preparazione un pò particolare che rischiano di essere sepolti dall'incuria del tempo. fritti a bbentu, scoratedd’ o squaratelli dal fatto che l'acqua caldissima con cui vengono lavorati squara, cioè scotta. Sono tipici della sibaritide e necessitano, secondo la tradizione, di alcuni passaggi scaramantici nella preparazione altrimenti durante la frittura il dolce non prende forma. Generalmente hanno un significato di buon augurio e infatti vengono preparati in occasioni liete: la nascita di un figlio, un fidanzamento, la laurea ...

Il nome dei “fritti al vento” sicuramente vuole indicare la loro leggerezza, visto che non contengono nemmeno uova. 

Ingredienti

500 ml di acqua
400 gr di farina 00
un pizzico di sale
50 ml di olio evo
2/3 foglie d'alloro
zucchero semolato
zucchero a velo
cannella
olio di semi per friggere
Preparazione
In una pentola mettete l'acqua, le foglie d'alloro, il sale e con l'olio disegnateci sopra una croce. Appena l'acqua inizia a bollire versate la farina, metà grano duro e metà grano tenero e mescolate velocemente e con forza finchè l'impasto non si staccherà dalle pareti.



Spegnete il fuoco e adagiate il panetto su una spianatoia unta d'olio e lavoratelo ancora caldo con forza e a lungo per eliminare eventuali grumi di farina e rendere l’impasto omogeneo. Ricavate dall'impasto tanti cordoncini e date loro la forma caratteristica.



Scaldate abbondante olio di semi e friggete i fritti a bbentu. Appena sono dorati, scolateli e passateli nello zucchero semolato. Potete anche cospargerli con cannella o intingerli nel mosto cotto. Vanno comunque mangiati ancora caldi.

Io li ho cosparsi di zucchero a velo misto a cannella.





E adesso andiamo a curiosare nella altre cucine d'Italia


Piemonte: Krumiri: i Biscotti tipici di Casale Monferrato a forma di baffo per L'Italia nel Piatto https://www.lacascatadeisapori.it/krumiri-i-biscotti-tipici-di-casale-monferrato-a-forma-di-baffo-per-litalia-nel-piatto/
Trentino-Alto Adige: Lebkuchen - i gustosi biscotti speziati
https://profumiecolori.blogspot.com/2020/11/lebkuchen-biscotti-speziati-al-miele.html
Friuli Venezia Giulia: Favette triestine
https://www.blogthatsamore.it/2020/11/favette-triestine.html
Campania: I Caprilù: i biscotti di Capri fatti con mandorle e limoncello https://fusillialtegamino.blogspot.com/2020/11/i-caprilu-i-biscotti-di-capri-fatti-con.html