domenica 26 marzo 2023

Kulich Cruffin



Il Kulich Cruffin è il simbolo più goloso della pasqua ortodossa. Questo pane dolce preparato in occasione della Santa Pasqua per essere mangiato deve essere benedetto. In Russia di solito viene decorato con una glassa di zucchero e fiori colorati. Ma è così bello al naturale che basta una spolverata di zucchero a velo.

L'aspetto potrebbe far pensare ad una certa difficoltà di esecuzione, ma ad onor del vero non è difficile, come per la maggior parte dei lievitati ci vuole certamente del tempo e l'attesa è la parte più difficile. La magia della lievitazione comunque premia. Ho utilizzato la planetaria per realizzare il Kulich Cruffin, tuttavia se vi piace impastare a mano ricordate che l'impasto deve essere lavorato a lungo.

Prima di vedere come realizzarlo vi cito, per correttezza, la fonte: impastandoaquattromani.com/kulich-cruffin-di-pasqua

L'impasto del Kulich, soffice e leggero somiglia molto a quello della colomba. La farcia nella ricetta originale è con burro, che io ho invece utilizzato per spennellare l'esterno, all'interno ho preferito mettere della marmellata di arance homemade.

Ingredienti

* Per l'impasto

150 gr di farina manitoba

100 gr di farina 00

60 gr di zucchero

80 ml di latte

10 gr di lievito di birra fresco

1 uovo e 1 tuorlo

30 gr di burro morbido

un pizzico di sale

buccia grattugiata di limone

* Per la farcia

io marmellata di arance

oppure burro con frutta candita o una passa o gocce di cioccolato

Per lucidare:

 burro

zucchero a velo

Preparazione

Fate fondere il burro per l'impasto e lasciatelo raffreddare.

Nella ciotola della planetaria mettete farina, latte, lievito e zucchero e iniziate ad impastare con il gancio. Aggiungete di seguito le uova, il burro fuso ormai freddo e infine il pizzico di sale e la buccia grattugiata del limone. Quando l'impasto si staccherà dalle pareti della ciotola e sarà elastico versatelo sulla spianatoia infarinata, modellatelo e fatelo lievitare fino al raddoppio.

Trascorso il tempo stendete l'impasto con il mattarello in una sfoglia rettangolare molto sottile e spalmatela con la marmellata. Arrotolate dal lato più lungo e poi tagliate il rotolo per il lungo lasciando intatta un'estremità. Avvolgete un lato su se stesso, poi avvolgete l'altro lato nel senso opposto, lasciando sempre in vista la parte tagliata. Foderate uno stampo da 20 cm con carta forno e adagiate il dolce. Fate lievitare ancora per qualche ora.





Fate fondere intanto una noce di burro e a lievitazione avvenuta lucidate il Kulich. Infornatelo nel forno già caldo a 180° per 35/40 minuti e se tende a scurirsi copritelo con della carta forno.

Una volta sfornato e freddo spolverate il Kulich Cruffin con zucchero a velo.



Conservatelo in una busta per alimenti e prima di gustarlo riscaldatelo.






martedì 14 marzo 2023

Treccia al siero di ricotta

 



Il siero è un concentrato di salute: contiene infatti aminoacidi, minerali, vitamine e proteine. Un integratore alimentare del tutto naturale, una delle bevande più antiche, conosciuta e utilizzata dai greci e romani come mezzo terapeutico e come prodotto di bellezza. Ippocrate lo consigliava per avere un'alimentazione sana e completa. 

E allora perchè non utilizzare il siero al posto dell'acqua o del latte nella preparazione dei dolci? Soprattutto nei dolci lievitati noterete più gusto e più morbidezza e io lo avevo già visto in queste brioscine (qui). Così l'altro giorno non ho resistito a mettere le mani in pasta dopo aver ricevuto un dono fantastico: una bottiglia di siero di latte ricco di fiocchi di ricotta. Le trecce che ho realizzato sono sofficissime e molto aromatiche per il miele al gusto di limone che vi ho aggiunto. Una colazione davvero von i fiocch!

Ingredienti

Per la biga

100 gr di farina 00

10 gr di lievito di birra fresco

1 cucchiaino di miele

* Impasto

100 ml di siero di ricotta

400 gr di farina manitoba

80 gr di zucchero

1 cucchiaio di miele

50 gr di burro

Per spennellare

1 uovo

1 tuorlo+latte



Preparazione

Riscaldate il siero scioglietevi il miele e una volta freddo il lievito. Aggiungete la farina e lavorate l'impasto che farete riposare sino al raddoppio.

Quando la biga sarà pronta versate la farina manitoba nel cestello della planetaria insieme allo zucchero. Riscaldate il siero rimasto, scioglietevi il miele e aggiungetelo nel cestello insieme alla biga e all'uovo leggermente sbattuto. Lavorate sino a quando il composto non sarà diventato omogeneo. A questo punto aggiungete il burro a pezzetti e quando sarà incordato versatelo sulla spianatoia infarinata e lavoratelo fino a formare un panetto liscio e omogeneo che farete lievitare fino al rddoppio del volume. Una volta pronto ricavate le forme che preferite, io delle trecce a 6 capi e fatele lievitare per un'ora circa. 


Una volta terminata l'ultima lievitazione spennellate le brioches con il tuorlo sbattuto con il latte e cuocete in forno statito a 180° per 30 minuti circa. La superficie dovrà essere dorata. Le brioches sono pronte da gustare, al naturale inzuppate in un bel tazzone di latte oppure spalmate con marmellata  o crema.





sabato 4 marzo 2023

I viscottini cu lavatu di Guardavalle


Non sono le classiche cuzzupe che di solito prepariamo in Calabria per Pasqua anche se l'aspetto è simile. I viscottini cu lavatu in origine si preparavano tutto l'anno aggiungendo all'impasto del pane olio e zucchero e lasciandoli lievitare tutta la notte per poi infornarli nella mattinata. Non avendo uova nell'impasto le massaie guardavallesi li realizzavano anche durante la settimana santa, in questo modo si rispettava il digiuno e l'astinenza quaresimale. Come per il pane veniva utulizzato "u lavatu", un pezzetto di pasta di pane  messo da parte, fatto lievitare e poi rinfrescato che passava da famiglia a famiglia creando così un circuito di condivisione che includeva anche il forno a legna, "u cocipani", che non era presente in tutte le abitazioni. L'aiuto reciproco era alla base di quella vita vissuta con semplicità e rispetto.

I miei viscottini sono preparati con il lievito di birra non avendo un buon rapporto con il lievito madre e non panificando spesso. Sono del parere comunque che il ldb sia può facile da gestire soprattutto per quanto riguarda i lievitati dolci.

Ingredienti

1 kg di farina 00

200 ml di olio di girasole

350 gr di zucchero

scorza di limone grattugiata

10 gr di ldb oppure 300 gr di lievito madre circa

latte q. b.

1 tuorlo + latte per spennellare

Preparazione

Io ho usato la planetaria, ma i viscottini si possono impastare tranquillamente a mano come avveniva di sicuro un tempo.

Sciogliete il lievito in un pò di latte tiepido. Nella ciotola della planetaria versate la farina e lo zucchero e di seguito i liqudi. Il latte va aggiunto a filo in modo che a fine lavorazione l'impasto ottenuto sia morbido ed omogeneo. Fate lievitare fino al raddoppio (conviene impastare la sera e lasciare lievitare tutta la notte). La mattina seguente, a lievitazione avvenuta, fate le forme che desiderate e lasciate lievitare di nuovo (ci vorrà un'ora circa).


 Trascorso il tempo sbattete il tuorlo con il latte e spennellate i viscottini. Infornateli nel forno già caldo a 180° per 25/30 minuti.





giovedì 2 marzo 2023

Pitta maniata



L'Italia nel Piatto: 3 Marzo: La focaccia

In Calabria non abbiamo la focaccia, abbiamo la pitta. 

Le sue origini sono molto antiche, alcuni propendono per un'origine greca mentre altri per una romana. Pitta deriverebbe forse dal latino "picta", ossia dipinta, e starebbe ad indicare i pani decorati offerti alle divinità. Di sicuro sappiamo che la pitta veniva infornata prima del pane proprio per saggiare la temperatura del forno a legna, per questo motivo ne vibonese viene chiamata pure jettata, cioè buttata per testare il forno. La troviamo in tutta la regione, dal Pollino all'Aspromonte, con caratteristiche diverse: la forma schiacciata di solito si realizza con il buco centrale, può essere sia dolce che salata e il nome dialettale serve ad indicare il territorio di  provenienza, la lavorazione e gli ingredienti utilizzati. 

Per questo appuntamento vi parlerò della pitta maniata, una pizza rustica "maniata", cioè lavorata con le mani che prevede l'aggiunta nell'impasto lievitato dei ciccioli del maiale precedentemente scaldati. In Calabria i ciccioli, detti anche frisulimiti, ciculidi, curcuci, micciunati, rimasugli, ziringuli e tanto altro ancora, sono i residui carnosi della lavorazione della sugna. L'impasto della pitta viene arricchito a piacimento con salumi casarecci e formaggio e in prossimità della Santa Pasqua vi  trova posto anche la ricotta. La pitta maniata che affonda le proprie radici nelle usanze gastronomiche contadine è un piatto molto sostanzioso e ricco di calorie, perfetta per quanti dovevano affrontare il duro lavoro dei campi. Certamente non è una ricetta molto leggera, ma ogni tanto uno strappo alla regola si può fare ed io lo faccio in questo periodo perchè è adesso che posso rifornirmi di ciccioli freschi.

La pitta maniata di oggi ha poca farcia, mi piace sentire infatti il sapore dei ciccioli e il sapore di un ricordo dolcissimo: il viso della signora Paola che conobbi proprio durante un'infornata di pane. Fu proprio in quella occasione che assaggiai la sua pitta maniata, un assaggio che non dimenticherò mai per la sua bontà.

Ingredienti

500 gr di semola di grano duro

10 gr di lievito di birra fresco

200 gr di ciccioli

3 cucchiai di olio evo

un cucchiaino di sale

acqua q.b.

100 gr tra salame e pecorino fresco sminuzzati

Preparazione

In una ciotola versate la farina, l'olio e il lievito sciolto in acqua tiepida, mescolate e di seguito aggiungete il sale e altra acqua fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Mettete il panetto a lievitare fintanto che non raddoppia di volume. Dopo la lievitazione stendete con le mani il panetto, inserite i ciccioli intiepiditi leggermente, il salame e il formaggio e amalgamateli bene.


 Rimettete il panetto a lievitare. 


Una volta lievitata stendete la pitta in uno strato sottile in una teglia unta e con le mani unte d'olio bagnate la superficie. Infornate a 200 ° per 30 minuti fintanto che non sarà dorata. E' ottima consumata calda.





La crosta esterna croccante racchiude un cuore morbido che si scioglie in bocca.


E adesso vi porto a curiosare nelle altre cucine d'Italia

Valle d'Aosta

Piemonte 

Liguria: focaccia di patate alla salvia  

Lombardia. Focaccia con l’uva - Carsenza cunt l’uga https://www.pensieriepasticci.it/2023/03/focaccia-con-luva-carsenza-cunt-luga.html 

Trentino-Alto Adige:  Lo Smacafam Focaccia


Veneto: Lo schizzotto, pan focaccia dei Colli Euganei 


Friuli-Venezia Giulia.    Focaccia con verze stufate, senape e pancetta
http://www.lagallinavintage.it/2023/03/focaccia-con-verze-stufate-senape-e.html


Emilia-Romagna. Il Gnocco ingrassato https://zibaldoneculinario.blogspot.com/2023/03/gnocco-ingrassato.html 


Toscana. Schiacciata all’olio   https://acquacottaf.blogspot.com/2023/03/schiacciata-allolio.html


Umbria. Pizza grassa ternana con gli sfrizzoli


Marche. Focaccia con casciotta d’Urbino, lardo e miele https://www.forchettaepennello.com/2023/03/focaccia-con-casciotta-durbino-lardo-e-miele.html


Lazio Pizza bianca e mortadella https://www.merincucina.it/2023/03/pizza-bianca-e-mortadella.html



Abruzzo. https://unamericanatragliorsi.com/2023/03/focaccia-alle-patate-ricetta-tipica-abruzzese.html/ 


Molise.  Krese focaccia molisana con cipolle e alici

https://tartetatina.it/2023/03/02/krese-la-focaccia-molisana-con-cipolle-ed-alici/ 

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Campania. Focaccia con pomodori secchi San Marzano https://fusillialtegamino.blogspot.com/2023/03/focaccia-con-pomodori-secchi-san-marzano.html 


Puglia. Focaccia a libro di Sammichele di Bari                                                                                                               

Basilicata: Focaccia bianca lucana 


Sicilia. La Rianata Trapanese 


Sardegna. Focaccia Portoscusese https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2023/02/focaccia-portoscusese.html


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La pitta sarà pronta quando la sua superficie sarà dorata. La crosta esterna croccante racchiude un cuore morbido che si scioglie in bocca.