martedì 26 marzo 2019

Filoncini con 'nduja e pesto


Oggi il mio pane ha il colore del sole. Merito della 'nduja, questo insaccato tipicamente calabrese che piace sempre di più per la sua piccantezza. Per smorzarla un pò ho aggiunto anche un cucchiaio di pesto di basilico fatto in casa che ha dato ai filoncini una nota gustosa in più.
L'impasto di questi filoncini è stato preparato utilizzando il lievito madre essiccato Molino Rossetti. Io con il lievito madre fresco non vado d'accordo, mi muore sempre e così spesso preferisco impastare con una biga preparata il giorno prima oppure con una lievitazione di 24 o 36 ore con il lievito di birra. Però spesso succede di voler fare qualcosa di più veloce e semplice e in questo caso il lievito madre essiccato è ottimo e dà buoni risultati. Il pane è profumato, morbido anche se non si presenta molto alveolato. La prossima volta utilizzerò questo lievito per un impasto a lunga lievitazione riducendo certamente la quantità.

Ingredienti
250 gr di semola rimacinata
250 gr di farina 0
35 gr di lievito madre essiccato Molino Rossetti
50 ml di olio evo
2 cucchiai di 'nduja
1 cucchiaio di pesto di basilico
300 ml di acqua
1 cucchiaino di zucchero
sale q.b
Preparazione
Nella planetaria versate le farine, lo zucchero e il lievito. Con la frusta a gancio mescolate e incorporate a poco a poco l'acqua, il sale, la 'nduja e il pesto. Lavorate a velocità bassa fintanto che l'impasto non prenderà un colore rosato e non si stacherà dalle pareti della ciotola. Versatelo sulla spianatoia infarinata e formate una palla che metterete in una ciotola oleata. Fate lievitare nel forno spento con la lucina accesa per 3/4 ore fino a quando non raddoppia di volume.
Riprendete l'impasto lievitato e dividetelo in parti uguali. Quindi stendete ogni pezzo con il mattarello e arrotolatelo partendo dal lato lungo. Sistemate i rotolini sulla placca rivestita con carta forno e lasciate lievitare ancora per 1 ora nel forno spento.


 Preriscaldate il forno a 200° e prima di infornarli fate dei tagli sui filoncini con la forbice. 


Dopo 15 minuti abbassate la temperatura a 180° e lasciateli cuocere per altri 10/15 minuti. Quando saranno ben dorati sfornateli e lasciateli raffreddare.
I nostri filoncini sono pronti per essere gustati!



Lo spuntino ideale: caciocavallo e coppa calabrese!



mercoledì 20 marzo 2019

Filone ripieno con broccoli e salsiccia




Il filone con broccoli e salsiccia è un piatto unico sostanzioso e nutriente che presenta un abbinamento perfetto in questo periodo in cui i broccoli sono di stagione.

Ingredienti
- Per il pane
250 gr di farina 00
250 gr di farina 0
7 gr di lievito di birra
50 ml di olio evo
sale q.b.
250 ml di acqua circa 
- Per il ripieno
500 gr di cimette di broccoli calabresi
200 gr di salsiccia fresca
scamorza
aglio
peperoncino piccante ( facoltativo )
sale q.b.
olio evo



Preparazione
Nella ciotola della planetaria sciogliete il lievito nell'acqua, mescolate con un cucchiaio e poi aggiungete l'olio e la farina. Con il gancio a spirale e a velocità bassa iniziate a lavorare, aggiungete il sale e continuate fino ad avere un impasto liscio ed elastico. Togliete l'impasto dalla ciotola, impastatelo velocemente con le mani e mettetelo a lievitare in una ciotola unta e con il coperchio. Fate lievitare per tutta la notte. Una volta terminata la lievitazione fate acclimatare l'impasto.


Ripieno
Lavate le cimette di broccoli e lessateli in abbondante acqua salata.
Togliete la pelle alla salsiccia e sbriciolatela. Fatela rosolare in una padella con olio evo, uno spicchio d'aglio e peperoncino. Fate cuocere per alcuni minuti e poi aggiungete i broccoli e fateli insaporire. Se necessario aggiungete un altro filo d'olio. Togliete lo spicchio d'aglio.
Infarinate il piano di lavoro e stendete l'impasto lievitato. Con il mattarello stendetelo in una sfoglia rettangolare e farcitelo con il ripieno di broccoli e salsiccia e della scamorza. Arrotolatelo nel senso della lunghezza, chiudete bene le estremità e mettetelo in una teglia ricoperta con carta forno.



Infornate a 180° per 25/30 minuti nel forno preriscaldato.





venerdì 15 marzo 2019

Spaghetti alla Corte d'Assisi





Nonostante il nome i nostri spaghetti non hanno niente in comune con la giustizia a parte un fatto risalente a più di sessanta anni fa.
Si racconta che una sera un noto giudice insieme ai suoi collaboratori andò a mangiare piuttosto tardi in un ristorante della costa jonica. Lo chef non seppe dire di no e li fece entrare  pensando intanto cosa preparare. E ci riuscì grazie al peperoncino che non manca mai nelle cucine calabresi.
Una manciata di piccante, quindi, insieme ad altri pochi ingredienti salvarono lo chef, sfamarono gli ospiti lasciandoci in eredità un piatto da leccarsi i baffi.
Il giudice, dopo aver fatto il bis, lo chiamò "Spaghetti alla Corte d'Assisi" dato che la piccantezza della salsa gli ricordava l'inclemenza della Corte d'Assise del tempo nei vari processi.
Un piatto semplice ed economico, come d'altronde tanti altri piatti della nostra tradizione contadina, che richiede unicamente un ingrediente: il peperoncino.

Ingredienti
300 gr di spaghetti
2 spicchi d'aglio
2 peperoncini piccanti
300 gr di passata di pomodoro
1 cucchiaio di pecorino calabrese
1 cucchiaio di parmigiano
prezzemolo q.b.
sale q.b.
olio evo

Preparazione
Tritate l'aglio e fatelo soffriggere in una padella con abbondante olio evo e i peperoncini  freschi tritati, fate andare per pochi minuti e poi aggiungete la passata di pomodoro e il sale. 




Nel frattempo mettete a cuocere gli spaghetti e scolateli al dente. Terminate la cottura nella padella del sugo aggiungendo l'acqua della pasta poco alla volta. Mantecate gli spaghetti con i formaggi e impiattate aggiungendo il prezzemolo tritato e il formaggio grattugiato.





PS. La ricetta originale prevede la cottura degli spaghetti nella stessa padella del condimento aggiungendo acqua fino a completa cottura, come per il risotto.

sabato 2 marzo 2019

Cicerata di San Giuseppe ( Ravioli dolci con crema di ceci)




2 Marzo 2019: Dolce primavera
In Calabria le ricette scandiscono da sempre feste e ricorrenze oltre a seguire le stagioni e il calendario religioso. E' il caso di questi chinulidi chiamati anche Cicerata di San Giuseppe che vengono preparati e per la festa di San Giuseppe e durante il periodo precedente la quaresima, l'ultima occasione per mangiare delle prelibatezze senza incorrere nel peccato. La particolarità di questi dolci, unici e particolari, sta nel loro ripieno: una purea di ceci abbastanza speziata. Li troviamo soprattutto nel vibonese e certamente hanno origine dalla necessità di usare ingredienti semplici, economici e presenti in tutte le case. Per San Giuseppe era usanza preparare un primo con i ceci e allora le nostre brave massaie hanno aguzzato l'ingegno e con i ceci rimasti ci hanno regalato questo dolce estremamente raffinato, salutare e dalla consistenza morbida e pastosa.
Quindi per festeggiare il Carnevale o il papà mani in pasta a preparare questa golosissima cicerata che con il suo sapore e profumo ci fa volare indietro nel tempo.

Ingredienti
250 gr di farina 00
50 gr di zucchero
30 gr di sugna
1 uovo
marsala q.b.
1 uovo per spennellare
zucchero a velo
olio per friggere
Ripieno
150 gr di ceci lessati
cannella e chiodi di garofano q.b.
miele millefiori q.b.
arancia candita
Preparazione
Passare i ceci al passaverdure per eliminare le pellicine e poi aggiungere un pizzico di cannella, di polvere di chiodi di garofano, arancia candita sminuzzata e miele q.b. Amalgamate il tutto fino ad avere un impasto liscio e cremoso che farete riposare in frigo. E' conveniente preparlo il giorno prima sia per la consistenza che per il sapore.
In una ciotola impastate tutti gli ingredienti per la pasta,il marsala versatelo poco alla volta in modo da ottenere alla fine un impasto liscio e sodo. Formate una palla e fatela riposare sotto una campana per circa 30 minuti. Spianate il panetto con il mattarello e ricavate dei dischi con l'aiuto di una formina circolare. Al centro di ogni disco disponete un cucchiaino di crema di ceci, spennellate poi i bordi con l'uovo sbattuto e richiudete a mazzaluna premendo i bordi con i rebbi della forchetta.


Friggete la cicerata in olio ben caldo fino a doratura.


Noterete che appena si tuffano nell'olio, vanno prima sul fondo, poi si gonfiano  e salgono in superficie con una capovolta. Una meraviglia!
Sgocciolateli su carta assorbente ( ma non assorbono per niente olio ) e cospargeteli infine con abbondante zucchero a velo






E adesso in giro per le cucine d'Italia

Valle d'Aosta: Reblec et loufies
Piemonte: Risòle
Lombardia: Tortelli di San Giuseppe
Trentino:Osterzopf  treccia dolce di Pasqua
Friuli Venezia Giulia: Presnitz triestino
Veneto: Torta delle Rose di Valeggio
Emilia Romagna: Torta di tagliatelle emiliane
Liguria: Torta di uvetta e pinoli
Toscana: Crostata di ricotta e Alkermes
Umbria: Crostata con farina di roveja e marmellata di arance
Lazio: Crostata di ricotta e visciole
Abruzzo: Crostata di ricotta
Molise: Torta di mandorle molarana
Campania: Caprese al limone e cioccolato bianco
Puglia: Pizzo Palumbo
Basilicata: Torta di ricotta lucana
Sicilia: Sfinci di San Giuseppe
Sardegna. Torta Pardula
Italia nel Piatto