giovedì 27 febbraio 2020
Strozzapreti con salsiccia piccante
Eccovi un'altra ricetta della tradizione gastronomica calabrese che vi farà venire l'acquolina in bocca solamenta a leggerla. Un primo piatto rustico e sostanzioso che non può mancare sulla nostra tavola nel periodo invernale: un'esplosione di sapori capace di scaldare il cuore e deliziare il palato.
Oltre la salsiccia piccante per preparare il sugo abbiamo bisogno della cipolla di Tropea e della 'nduja di Spilinga, ingredienti tipici della mia meravigliosa regione.
Se siete amanti dei sapori forti e la vostra lingua non teme i sapori piccanti questo è il piatto che fa per voi, tenendo presente che è anche veloce e facile da preparare.
Ingredienti
250 gr di strozzapreti freschi
150 gr di salsiccia calabrese piccante
1 cucchiaino di 'nduja
1/2 cipolla di Tropea
1 scatola di polpa di pomodoro
olio evo
sale q.b.
ricotta salata
Preparazione
In una pentola di coccio versate dell'olio evo e fatevi rosolare a fiamma bassa la cipolla tritata finemente. Aggiungete la polpa di pomodoro e la 'nduja e fate cuocere a tegame coperto per 10 minuti circa. Trascorso questo tempo regolate di sale, versate la salsiccia tagliata a piccoli cubetti e continuate la cottura per altri 15 minuti. Spegnete.
Nel frattempo fate lessare la pasta e una volta scolata saltatela nella pentola con il sugo preparato. Impiattate e servite con una spolverata di ricotta salata.
venerdì 14 febbraio 2020
Ciambelle con patate
Queste ciambelle fritte nell'olio e ricoperte di zucchero semolato erano un tempo un dolce tipico del Natale e del Carnevale. Ho scritto erano ma sarebbe giusto dire sono giacchè ormai si preparano tutto l'anno.
In Calabria questa antichissima ricetta prende nomi diversi a seconda del territorio: cullurielli, cuddrurieddri, cuddura e si può trovare anche nella versione salata. Il nome sicuramente deriva dal greco antico Kollura, che significa "pane a forma di anello" e secondo i racconti popolari la forma era perfetta per il trasporto, infatti i pastori e i viandanti infilavano le ciambelle nel bastone.
Ingredienti
250 gr di farina 00
150 di patate
1 uovo
50 ml di latte
50 gr di zucchero
10 gr di lievito fresco
buccia di limone
olio di semi per friggere
zucchero semolato per spolverizzare
Preparazione
Fate cuocere le patate e passatele allo schiacciapatate ancora calde.
Fate sciogliere il lievito nel latte tiepido.
In una ciotola versate la farina, lo zucchero, le patate schiacciate, la buccia del limone grattata, l'uovo e il lievito sciolto nel latte. La quantità di latte è certamente indicativa, quindi dovete regolarvi ad occhio. Impastate fino ad avere un impasto liscio e morbido che metterete a lievitare.
Una volta lievitato stendete l'impasto con le mani sulla spianatoia infarinata e con un coppapasta ritagliate le ciambelle con un buco al centro.
In alternativa potete realizzare un filoncino da unire alla fine.
Fate lievitare ancora.
Scaldate abbondante olio di semi in una pentola dai bordi alti e appena è caldo tuffatevi le ciambelle. Cuocetele per una manciata di secondi per parte, poi sgocciolatele dall'olio e poggiatele su carta assorbente. Cospargetele ancora calde di zucchero semolato.
Adesso non vi resta che gustarle mentre sono ancora calde!
giovedì 13 febbraio 2020
Minestra di verza, riso e fagioli
La minestra di verza, riso e fagioli è un comfort food invernale, di quelli che piacciono non solo perchè ricordano il gusto rustico e genuino dei piatti di un tempo, ma anche perchè sanno di famiglia, di calore di casa.
Si tratta di una ricetta semplice che si prepara con pochi ingredienti: vi basteranno infatti una bella verza, dei fagioli cannellini e una manciata di riso. Un piatto sano, nutriente e completo visto la presenza delle proteine nei fagioli e i carboidrati nel riso.
Ingredienti
1/2 verza
200 gr di fagioli bianchi già cotti
100 gr di riso
1 cipollotto
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale q.b.
Preparazione
Lessate il riso, scolatelo e tenetelo da parte.
Pulite la verza dalle foglie esterne e dal torsolo. Tagliatela a striscioline e lavatela bene.
Sbucciate e tritate lo scalogno e versatelo in una padella capiente con lo spicchio d'aglio e fateli rosolare nell'olio evo per pochi minuti a fiamma bassa. Aggiungete la verza, copritela con acqua calda e fate cuocere per 15/20 minuti. Regolate di sale e unite i fagioli.
Infine versate il riso e fate cuocere per alcuni minuti in modo che la minestra si insaporisca bene. Servitela calda con una spolverata di peperoncino rosso piccante.
sabato 8 febbraio 2020
Involtini di pesce spatola ai profumi calabresi
Oggi vi presento uno dei miei pesci preferiti, naturalmente pesce azzurro. Si tratta del pesce che in Calabria e Sicilia chiamiamo spatola, sciabola o bandiera, ricco di proteine e Omega 3. Un pesce spesso sottovalutato nonostante abbia una carne morbida e gustosa e un costo abbastanza basso. Non vi resta che provarlo e gli involtini sono la ricetta giusta da proporre in tutte le occasioni. Se volete potete farvi sfilettare il pesce dal vostro pescivendolo, io preferisco farlo da me perchè poi con la testa e la coda preparo un sughetto delizioso con l'aggiunta di olive verdi e pomodorini.
Ingredienti
4 filetti di pesce spatola
100 gr di erbe di campo già lessate
nduja q.b.
50 gr di pecorino fresco
1 spicchio d'aglio
sale q.b.
olio evo
- Pane aromatizzato ( pane sbriciolato, pecorino,aglio, prezzemolo, scorza di arancia,origano, sale)
Preparazione
Ripassate in padella le erbette con olio, aglio e un pò di nduja.
Grattugiate grossolanamente il pecorino fresco.
Salate i filetti di pesce e farciteli con le erbette e il pecorino.
Arrotolateli su se stessi e fermateli con uno stecchino dopo averli rotolati nel pane aromatizzato.
Adagiateli quindi su una tortiera rivestita con carta forno, irrorateli con un filo di olio evo ed infornate a 180° per 15/20 minuti.
A cottura ultimata sistemate gli involtini su un piatto di portata e serviteli caldi con spicchi di arancia.
venerdì 7 febbraio 2020
Carciofi e patate in padella
Carciofi e patate è un piatto della tradizione contadina molto gustoso. Ideale da servire in questo periodo è un contorno perfetto per il pranzo della domenica. Ma può essere servito anche come piatto unico come faccio spesso io. Semplice e veloce da preparare carciofi e patate sono un connubio perfetto e l'aggiunta del pecorino regala al piatto una nota più sapida.
Ingredienti
4 carciofi
2 patate
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
pepe nero
pecorino grattugiato
sale q.b.
olio evo
acqua q.b.
Preparazione
Private i carciofi dalle foglie esterne più dure mantenendo solo il cuore e una parte del gambo. Poi tagliateli a spicchi eliminando l'eventuale barba e versateli in una bacinella con acqua acidulata con limone.
Sbucciate le patate e tagliateli a spicchi oppure a cubetti.
In un tegame capiente versate l'olio evo, lo spicchio d'aglio, i carciofi e le patate. Fate rosolare per pochi minuti e poi aggiungete il prezzemolo tritato, il sale, il pepe e coprite con l'acqua.
Fate cuocere a fiamma bassa e con il coperchio per circa 30 minuti (fate comunque la prova con la forchetta ). Aggiungete altra acqua se necessario. A fine cottura controllate la sapidità del piatto e spolveratelo con del pecorino grattugiato.
Servite i carciofi e patate caldi, ma anche freddi sono squisiti.
domenica 2 febbraio 2020
Alaci fritti
L'Italia nel Piatto, 2 Febbraio: Fritti dolci o salati della tradizione.
Al di la delle chiacchiere, che nel dialetto calabrese vengono chiamati crustuli o guanti, tutti gli altri fritti non hanno proprio una connotazione carnevalesca in quanto si inizia a friggere già dall' Immacolata per finire con l'inizio della Quaresima. Questo vale soprattutto per i dolci.
Oggi vi parlerò degli alaci, un dolce antichissimo che viene ancora preparato nel territorio di Gioiosa Ionica. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe di un'interessante prova della continuità gastronomica e linguistica della tradizione magnogreca. Questi dolci di pasta lievitata, un tempo diffusi in tutto il meridione d'Italia, sarebbero infatti gli eredi dei taralli magnogreci e ad avvalorare questa tesi c'è il fatto che li troviamo pure nel Mani, un'area della Grecia continentale, dove prendono il nome di "lalanghia" e "lalakia". Da quest'ultimo termine, tradotto nel vocabolo calabro-greco "lalakia", si pensa sia nato l'odierno alacia - al plurale alaci - presente nel dialetto reggino ( notizie tratte da un testo di Pasquale Casile, studioso della questione grecanica ).
Gli alaci li troviamo sia nella versione dolce che salata. La copertura dello zucchero semolato logicamente è moderno, un tempo infatti gli alaci venivano ricoperti con il miele.
Ingredienti
Ho cercato di tradurre in grammi le unità di misura delle nostre nonne, ma non è facile racchiudere dentro dei numeri le loro ricette. Fidatevi del tatto e della vista, organi sersoriali indispensabili e invincibili in cucina!
100 ml di vino bianco
100 ml di olio di semi
100 gr di zucchero semolato
1 uovo
10 gr di lievito di birra fresco
farina 00 q.b.
- Per la copertura: zucchero semolato oppure miele
- Per friggere: olio di semi di arachide, io olio evo
Preparazione
Sciogliete il lievito in un poco d'acqua.
In una ciotola sbattete l'uovo con lo zucchero, aggiungete il vino, l'olio e il lievito sciolto. Unite tanta farina quanto ne occore per avere un impasto liscio ed elastico che lascerete riposare per 10 minuti.
Trascorso questo tempo formate con l'impasto delle ciambelle oppure delle trecce e lasciatele lievitare.
Appena pronti friggete gli alaci in olio caldo e poi rotolateli nello zucchero semolato oppure irrorateli con del miele.
E adesso vediamo cosa si frigge nelle altre cucine
Valle d'Aosta: Fritelle di mele valdostane
Piemonte: Frittelle con farina di mais e nocciole
Lombardia: Cuoppo alla milanese
Liguria: Frisceu
Trentino Alto Adige: Frittelle di mele
Veneto: Crema fritta alla veneta
Friuli Venezia Giulia: Strucchi fritti
Emilia Romagna: Frittelle di riso di Carnevale
Toscana: Cenci
Marche: Scroccafusi marchigiani
Umbria: Frittelle di pancotto
Lazio: Ravioli dolci di Carnevale
Abruzzo: Cicerchiata abruzzese di Carnevale
Molise: Rosacatarre molisane
Campania: Zeppole napolitane
Puglia: Frittelle
Basilicata: Frittelle con olive nere e peperoni cruschi
Sicilia: Latte fritto siciliano
Sardegna: Acciuleddi e Orilettas
L'Italia nel Piatto: https://litalianelpiatto.blogspot.com/
https://litalianelpiatto.blogspot.com/2020/02/fritti-dolci-e-salati-della-tradizione.html
Iscriviti a:
Post (Atom)