giovedì 21 novembre 2013

Cucuzza spinusa in agrodolce



 I nostri orti  sono pieni di questo ortaggio e noi lo consumiamo soprattutto lesso o fritto,  ma ho scoperto che è ottimo anche per la preparazione di dolci. Se andate su Wikipedia scoprirete che questa pianta rampicante è arrivata fino a noi ad opera dei Conquistadores, dalle coste dell'America centrale e del Messico si è poi diffusa in tutta Europa fino a scomparire con l'avvento del consumismo. Il suo vero nome è Chayote, ma è conosciuta come patata spinosa e zucchina spinosa a causa delle spine di cui è ricoperta. E' un ortaggio ricco di aminoacidi, di vitamina C e il suo consumo previene l'arteriosclerosi e l'ipertensione. Perciò, care amiche, non trascuriamo questo frutto!
Come al solito per tanto tempo non l'ho mangiata ( il suo sapore dolciastro non era di mio gradimento) , adesso la cucino spesso ed ho convinto anche il mio restio marito a gustarla. L'altro giorno , visto che ne avevano regalato alcune, le ho utilizzate ......
Ingredienti
zucchine spinose
olio d'oliva
aceto bianco
aglio
peperoncino piccante
menta
basilico
zucchero
sale

Preparazione  
Per prima cosa armatevi di un paio di guanti per togliere la buccia esterna delle zucchine.


 Lavatele, tagliatele a metà, estraete l'osso centrale e tagliatele a fettine sottili. Salatele e lasciatele perdere l'acqua di vegetazione per mezz'ora.

 Asciugatele con carta da cucina e friggetele in olio bollente finchè prenderanno un bel colore dorato. Scolatele e fatele perdere l'unto in eccesso  su carta assorbente.


 Tagliate lo spicchio d'aglio a listarelle, il peperoncino e spezzettate le foglie di menta e di basilico. 


Rimettete la padella con l'olio sul fuoco, aggiungete un cucchiaio di zucchero e infine sfumate con mezzo bicchiere di aceto. Adagiate le fettine  in un piatto, cospargetele con un pizzico di sale, gli odori e ripetete gli strati. Su tutto versate infine l'olio agrodolce bollente.
 E' consigliabile far riposare il piatto almeno per una giornata, così le zucchine saranno più gustose.
 Si mangia freddo e può durare anche una settimana se tenuto in frigo.

sabato 16 novembre 2013

Torta vysyvanka

E' un dolce ucraino e l'ho scoperto facendo zapping in un caldo pomeriggio estivo. Certamente non è una torta da consumare sotto il solleone ed infatti la signora spiegava che  essendo abbastanza calorica loro la preparano in inverno, di solito per le feste di Natale, e che i vari strati, con il loro colore, simboleggiano la sua terra ricoperta dalla neve. Ascoltarla è stato veramente interessante ed emozionante, giacchè dagli occhi e dalle parole della signora traspariva tutto l'amore per il suo paese.
Vi posto sia la ricetta originale, sia la mia versione " riveduta e corretta". Ho usato soltanto burro, diminuendone un pò la quantità; ho preferito il cioccolato  perchè con la frutta secca si sposa meglio e la marmellata di uva fragola che ho fatto io. Infine per accontentare gli altri commensali  ho tolto l'uva passa, anche se io ne sono ghiotta.



Ingredienti
500 gr di farina oo
1 bicchiere di zucchero
3 uova
120 di burro                                                       

120 di margarina
2 cucchiai di jogurt                                           
1bustina di lievito 
2 cucchiai colmi di cacao amaro                    

250 gr di marmellata di prugne                     
una manciata di noci tritate
una manciata di uva sultanina ammollata in acqua
       
La mia versione  
500 gr di farina oo
200 gr di zucchero di canna
3 uova
200 gr di burro Vallè
2 cucchiai di latte
1 bustina di lievito
250 gr di marmallata d'uva fragola  
100 gr di noci e nocciole tritate con un cucchiaio di zucchero di canna.
50 gr di cioccolato fondente
una noce di burro

Preparazione
Separate i rossi dai bianchi e  sbatteteli con lo zucchero. I bianchi metteteli in frigo. Impastate la farina con il burro, il lievito e il latte e quando il burro è ben amalgamato unite l'impasto al composto di uova e zucchero. Ottenuto un panetto morbido e compatto dividetelo in tre parti. In una parte aggiungete il cioccolato sciolto in una noce di burro,amalgamatelo per bene e poi mettete questo parte più una bianca nel congelatore per qualche minuto. Prendete una tortiera  da 24 cm,  imburratela e infarinatela e poi foderatela con la pasta bianca. Spalmate sopra la marmellata. Togliete dal congelatore la pasta al cioccolato e grattugiatela sopra la marmellata.


 Adesso montate a neve i bianchi e fatene uno strato. Sopra spargete le noci e le nocciole tritate e infine grattugiate la pasta bianca.


 Infornate  180°  per 30 minuti circa. Se la superficie dovesse colorirsi troppo ricoprite con carta forno.  Una volta sfornata  datele una spolverata di zucchero a velo.


Tagliandola si notano i colori dei diversi strati.


Con questa ricetta partecipo al contest Le torte della domenica del blog Lecosine buone  
  
    

martedì 12 novembre 2013

Minestra di cicoria e fagioli



Sempre dell'idea che i piatti della tradizione vanno riscoperti e riproposti, oggi vi propongo questa minestra molto saporita e molto salutare. La cicoria, infatti, assieme ai fagioli contiene molte vitamine ed ha un'azione depurativa e sgonfiante. Il segreto della bontà di questa erba di campo sta in quel suo sapore amarognolo che dona una nota particolare ai piatti.

Ingredienti
1 kg di cicoria
500 gr di fagioli secchi
olio d'oliva
uno spicchio d'aglio
peperoncino piccante
sale qb

Preparazione
Lessate i fagioli possibilmente in un contenitore di terracotta,  dopo averli messi  a bagno per una  notte.

 Pulite la cicoria e lessatela.


 Strizzatela con le mani e fatela saltare nella padella in cui avrete fatto imbiondire con l'olio lo spicchio d'aglio e il peperoncino. Aggiungete quindi i fagioli, un mestolo d'acqua calda e regolate di sale. Fate cuocere a fuoco moderato per 20 minuti, poi spegnete e fate riposare. La minestra sarà così più buona.


Se la mangiate il giorno dopo sarà ancora più gustosa! E' quella che noi chiamiamo minestra "scarfata ", cioè riscaldata.

mercoledì 6 novembre 2013

Filoncini di grano duro








Da sempre il pane è l'emblema dell'alimentazione popolare. In Calabria è una tradizione che risale nella notte dei tempi e  ancora oggi sono tante le  donne che preparano " u pani e casa" e lo cuociono "ntro cocipani" ( forno a legna ) La particolarità di questo pane è la lunga lievitazione, infatti si impasta la sera prima e si fa lievitare sotto le coperte di lana  per tutta la notte. Inoltre si mantiene morbido per parecchi giorni se conservato bene.
Il mio pane certamente è ben diverso: sto cercando di imparare leggendo di qua e di là, ma soprattutto ascoltando quelle donne che ancora impastano. Spero un giorno di sfornare un pane che sia veramente all'altezza del nome che porta. Per adesso mi accontento e del profumo che si sparge per la casa e del sapore che provo addentando i miei filoncini.

Ingredienti
1 kg di farina di grano duro rimacinata
metà cubetto di lievito di birra
sale
2 cucchiai di olio evo
acqua qb

Preparazione
Impastate 250 gr di farina con il lievito sciolto in dell'acqua tiepida. Formate un panetto morbido e mettetelo a lievitare in un luogo caldo ben coperto. 

  
Quando è raddoppiato di volume procedete così: versate la restante  farina in una ciotola capiente, fate la fontanella e mettete il panetto lievitato sciolto con un pò di acqua tiepida, un pizzico di sale e l'olio. Impastate in modo energico, rigirando la pasta più volte ( mia nonna usava i pugni ), aggiungendo altra farina se necessario, fintanto che non avrete un panetto compatto ed elastico che non si appiccicherà più alle mani.


 A questo punto date alla pasta la forma che volete, praticando anche dei tagli in diagonale o una croce se avete formato un panetto.  Lasciate lievitare per almeno due ore, finchè non raddoppierà di volume.


Infornate i filoncini in forno statico già caldo a 200° per 40/50 minuti. Sfornateli e lasciateli raffreddare dentro un panno pulito.






venerdì 1 novembre 2013

Tortine di zucca



Per tanto tempo sono stata refratteria all'uso della zucca in cucina, forse perchè mia mamma non l'usava quasi mai, eccezion fatta per le frittelle. Da sposata, complice mia suocera che era emiliana, ho imparato ad apprezzarla e logicamente ad usarla sia nei dolci che nei primi piatti. La ricetta che posto oggi era in realtà per una torta di Halloween, io l'ho in parte variata e non solo nella forma. Queste tortine hanno infatti all'interno della frutta secca e così possono andar bene per le feste natalizie. Sono così morbide che si mantengono come appena sfornate per parecchi giorni. Provare per credere!

Ingredienti
250 gr di farina 00
150 gr di zucchero di canna
una bustina di lievito per dolci
2 uova
un dl di olio di semi
150 gr di zucca pulita
50 gr di noci
50 gr di fichi secchi 
50 di uvetta
50 gr di cioccolato fondente a scaglie
rum

Preparazione
Tagliate la zucca a dadini e fatela cuocere in una pentola con un filo d'acqua. Quando è cotta, riducetela in poltiglia e aspettate che si raffreddi. Lasciate ammorbidire l'uvetta e i fichi tagliuzzati nel rum. Mescolate il purè di zucca con lo zucchero, la farina, il lievito, le uova, l'olio, il cioccolato e i gherigli di noce spezzettati. Sgocciolate i fichi  e l'uvetta che asciugherete e infarinerete. Uniteli all'impasto e mescolate ancora. Riempite i pirottini e infornate in forno già caldo a 180° per 30 minuti circa ( farà fede sempre lo stecchino ). Dopo averli sfornati basta una spolverata di zucchero a velo e le tortine sono pronte da gustare.




E questo è il mio vassoio di zucche decorative.