mercoledì 22 aprile 2015

Panini al gusto di pecorino




E' questo un periodo nero, pieno zeppo di impegni scolastici e familiari che mi impediscono di essere presente come vorrei. Non per questo la mia cucina piange, però mi manca il tempo di fotografare e poi postare. Arriveranno comunque tempi migliori. Domenica scorsa ho preparato questi gustosissimi panini al pecorino, che avevo visto in tanti blog. Ho usato però la farina integrale  ed il risultato mi ha talmente conquistata che ho deciso di rifarli. Sofficissimi e gustosi hanno comunque un difetto: spariscono in un baleno.

Ingredienti
400 gr di farina integrale
150 di semola di grano duro
10 gr di lievito di birra
sale un pizzico
150 gr di pecorino calabrese grattugiato
50 ml di olio evo
acqua qb

Preparazione
Sciogliete il lievito in poca acqua tiepida e unitelo alle farine e al pecorino. Iniziate ad impastare e poi unite il sale ( pochissimo perche' il nostro pecorino e' abbastanza saporito ). Lavorate fino ad ottenere un impasto elastico e compatto. Fate lievitare nel forno con la lucina accesa fintanto che non raddoppia di volume.


 A questo punto allargate l'impasto, aggiungete l'olio e lavoratelo nuovamente. Fate lievitare ancora.


 Formate poi dei panini e disponeteli su una teglia. Pizzicate la sommità con la forbice e infornate in forno già caldo a 200 gradi per 20 - 25 minuti.



giovedì 16 aprile 2015

Hfavi e buhjularu


16 Aprile: L'Italia nel piatto - ricette primaverili

Chi segue le stagioni di madre natura sa che questo e' il periodo delle fave. Se camminate a piedi o anche in bici per i campi, non potete fare a meno di imbattervi in piccole piantagioni di fave fresche ed io ne ho proprio una piccolissima sotto casa mia! Secondo le nostre povere e antiche radici contadine, le fave sono un ottimo fine pasto. Infatti sulla tavola fa sempre bella mostra di se' un cesta colma di questo legume che viene consumato crudo insieme a fette di pecorino fresco e un buon bicchiere di vino rosso. Ma certamente anche cotte le fave sono ottime. E per questo appuntamento voglio presentarvi un piatto veramente appetitoso nella sua semplicità. Un piatto che oltre alle fave prevede l'utilizzo di un salume tipico calabrese: il guanciale di maiale, che prende nomi diversi seconda delle zone. Da noi e' buhjularu, altrove e' buccularu o vuccularu. Il guanciale si ottiene dalla guancia del maiale  ed e' un prodotto esclusivamente  artigianale.
Ma torniamo alle fave perche' voglio raccontarvi alcune credenze.  Il loro consumo  si pensa risalga al periodo precedente il Diluvio Universale. In età ellenistica le fave, oltre ad essere consumate crude o cotte, venivano usate anche per la panificazione nonostante il parere sfavorevole di alcuni filosofi come Pitagora e Aristotele che le consideravano un cibo malefico in grado di corrompere il corpo e la mente e di provocare sogni osceni. I romani, dal canto loro, le apprezzavano tantissimo, tanto che il gastronomo Apicio nel suo " De Re Coquinaria " ci ha tramandato una serie di ricette.
Adesso lasciamo da parte le credenze, dannose per tutti e principalmente per Pitagora che preferi' farsi uccidere piuttosto che attraversare un campo di fave e andiamo a leggere gli ingrediente di questo gustosissimo primo.


Ingredienti
500 gr di fave senza occhiolino
1 cipollotto
100 gr di buhjularu
sugna ( io olio evo )
sale qb

Preparazione
In un tegame di terracotta versate dell'olio e fatevi imbiondire la cipolla tagliata sottilmente e il guanciale tagliato a bastoncini.



Aggiungete le fave fresche, un bicchiere di acqua tiepida e aggiustate di sale.


 Fate cuocere a fuoco moderato per circa un'ora, fintanto che le fave non saranno cotte. Servitele ancora calde con fette di pane casareccio abbrustolite.







E adesso seguitemi nelle altre cucine

Valle d'Aosta:  Risotto al burro e fiori di rosmarino

Friuli-Venezia Giulia: Asparago bianco del Friuli Venezia Giulia



Liguria:  l'asparago violetto d'Albenga e una ricetta con le uova   http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/04/litalia-nel-piatto-ricette-e-prodotti.html

Emilia Romagna: Gli agretti con le uova

Toscana: Garmugia


Umbria: Umbricelli con sugo di asparagi selvatici

Abruzzo: Il Carciofo di Cupello

Molise: Piselli casce e ova

Lazio: Carciofi alla romana

Campania:

Puglia: Piselli e carciofi ripieni


giovedì 2 aprile 2015

Riganella

L'Italia nel piatto               2 Aprile: ricette pasquali






E per questo appuntamento il tema non poteva essere diverso, siamo nella Settimana Santa e già nelle nostre cucine si respira una dolce e golosa aria. Questa volta voglia farvi conoscere un dolce appartenente ad una delle minoranze linguistiche che vive nella mia terra: la comunità Arbereshe. 
La Riganella è un dolce del rituale pasquale, tipico di queste comunità d'origine albanese che si sono integrate secoli fa in varie zone del meridione, a seguito delle persecuzioni turche e ottomane.  Gli arbereshe calabresi  rappresentano la popolazione più numerosa tra quelle stanziatasi in Italia, sono infatti 35 i comuni divisi tra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Gli arbereshe parlano correttamente la lingua albanese,  celebrano le funzioni liturgiche bizantine in greco e mantengono la suggestiva simbologia orientale con antichi gesti e canti in greco e albanese, con i paramenti sacri ortodossi, le sacre icone, i mosaici e le iconostasi. Ma il patrimonio culturale arberesche si manifesta anche nella gastronomia. L'arte culinaria segue di pari passo il calendario liturgico bizantino, tracciando così un vero itinerario gastronomico, abbinando ai riti e alle tradizioni popolari particolari pietanze. E così a Pasqua  accanto ai dolci decorati con uova, simbolo di fecondità e rinascita, come i Kulaçi e i çiçi troviamo la Riganella, la cui origine sembra essere del periodo tardo medioevale. Secondo il rito bizantino la preparazione avviene il giovedì santo e la sua consumazione solo dopo il mezzogiorno del sabato. Nel rituale religioso, la forma della Riganella, a spirale, simboleggia il concetto di rigenerazione ciclica della vita, molto diffusa nell'iconografia bizantina. Il nome Riganella si deve invece alla presenza di un ingrediente piuttosto insolito nelle ricette dolciarie, l'origano, un erba aromatica molto diffusa nel bacino del Mediterraneo.

Ingredienti
4 uova più 1 per spennellare
1 bicchiere ( di plastica ) di olio evo
1 bicchiere di vino liquoroso ( io Greco di Bianco )
1 bicchiere di zucchero
1 bustina di lievito
farina qb
olio e zucchero per cospargere la pasta.

Ripieno: 200 gr di uva passa, 200 gr di noci, 2 pizzichi di origano, una tazza di olio evo, 3 cucchiai di zucchero.

Preparazione
Unire alle uova in una ciotola lo zucchero, il vino liquoroso, l'olio, il lievito e farina quanto ne prende. Dovrete ottenere un panetto morbido ed elastico. Fate riposare per 30 minuti circa.




 Intanto preparate il ripieno: mescolate l'uva passa con le noci tritate grossolanamente, l'olio, l'origano e lo zucchero.



 Staccate un pezzo di pasta e foderate il fondo di una tortiera di 24 cm imburrata e infarinata




Con il resto della pasta realizzate delle strisce larghe circa 4 cm. Cospargete ogni striscia con olio, zucchero e ripieno, poi arrotolate e adagiate il salsicciotto ottenuto sulla base formando una spirale.




 Spennellate il dolce con un uovo sbattuto ed infornate a 180° per 20/30 minuti, fintanto che la superficie non sarà dorata.






Una volta sfornata spolverizzate la Riganella con zucchero a velo e gustatela con un buon bicchiere di passito.






E adesso andiamo a conoscere altre buonissime ricette pasquali


Valle d'Aosta: Frittata di patate e ortiche
http://www.atuttopepe.ifood.it/2015/04/frittata-di-pa…sta-nel-piatto.html
 Trentino-Alto Adige:  Fiadoni Trentini 
http://www.afiammadolce.ifood.it/2015/04/fiadoni-trentini.html
 Friuli-Venezia Giulia: Pinze triestine
http://ilpiccoloartusi.weebly.com/litalia-nel-piatto/pinze-triestina-per-litalia nel-piatto
Lombardia: La colomba pasquale 
http://kucinadikiara.blogspot.com/2015/03/la-colomba-pasquale.html
 Liguria:  tagliolini al sugo di carciofi  
http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/04/litalia-nel-piatto-le-ricette-di-pasqua.html
 Emilia Romagna: Pagnotta Pasquale di Sarsina
http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/04/pagnotta-pasquale-di-sarsina-per.html
 Toscana: Coniglio pasqualino (o in carciofaia)
http://acquacottaf.blogspot.com/2015/03/coniglio-pasqualino-o-in-carciofaia.html
 Marche: I piconi marchigiani http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.com/2015/04/piconi-marchigiani-ricetta-tipica-delle.html
 Umbria: Frittata Pasquale
  http://www.dueamicheincucina.ifood.it/2015/04/frittata-pasquale.html
Abruzzo: :Cuori,Pupe e Cavalli di Pasqua
 http://ilmondodibetty.it/cuoripupe-e-cavalli-di-pasqua.html
  Molise: La Pia: zuppa di grano alla molisana
 http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.com/2015/04/la-pia-ovvero-zuppa-di-grano-molisana.html
 Lazio:  Vignarola http://beufalamode.blogspot.com/2015/04/vignarola.html
 Campania: Minestra Maritata di Pasqua 
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2015/04/minestra-maritata-di-pasqua.html
 Puglia: Taradde ch-u scelèppe
 http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2015/04/cucina-pugliese-taradde-ch-u-sceleppe.html
 Basilicata: Pane di Pasqua salato
http://blog.alice.tv/profumodicannella/2015/04/02/pane-di-pasqua-salato-il-puccillato-di-noepoli/
Sicilia: Le colombine 
http://burro-e-vaniglia.blogspot.com/2015/04/le-colombine.html


Il nostro blog - http://litalianelpiatto.blogspot.it/

foto tratta dal web
In alcuni paesi arbreshe, come Civita e Frascineto, in occasione della Pasqua si svolgono le Valljet, antichi balli in costume tradizionale che rievocano la vittoria contro i turchi.