venerdì 26 gennaio 2024

Brioches intrecciate sofficissime



Ho approfittato delle temperature inusuali di questo periodo (ben 20°) per provare questa ricetta che avevo letto sul web. Si tratta di brioches sofficissime che ho intrecciato in diversi modi e il cui risultato mi ha molto soddisfatta. Questa è una di quelle ricette che, sono certa, dopo averla provata non lascerete più per la golosità’ unica e la perfezione dell’impasto lievitato. Non hanno nulla da invidiare a quelle del bar e consumate con una tazza di caffè o di latte vi faranno iniziare nel migliore dei modi la giornata. E se ne dovessero avanzare (?) sono ottime anche il giorno dopo scaldate nel forno.

Ma adesso andiamo in cucina.

Ingredienti

250 gr di farina 00

250 gr di farina Manitoba

15 gr di lievito di birra fresco

200 ml di latte

100 gr di zucchero semolato

1 uovo

100 gr di burro

Scorza di un’arancia grattugiata

Preparazione

Io ho usato la planetaria ma l’impasto si può lavorare anche a mano.

Nella ciotola sciogliete il lievito insieme ad un cucchiaino di zucchero e una parte di latte preso dal totale e fatto intiepidire. Unite poi l’uovo, lo zucchero, la scorza dell’ arancia e iniziate a impastare aggiungendo il latte fino a raccogliere tutta la farina. Di seguito aggiungete il burro morbido e fatelo incorporare all’impasto che dovrà’ essere morbido ma non appiccicoso.


 Dopodiche’ versatelo sulla spianatoia infarinata e formate una palla che farete lievitare in un contenitore oleato e infarinato nel forno spento. Quando è lievitato rovesciate l’impasto sulla spianatoia e formate le brioches secondo la forma che preferite. 


Fatele lievitare per circa un’ora, poi spennellatele con un uovo sbattuto misto a qualche goccia d’acqua e fatele cuocere nel forno già’ caldo a 180° per 15 minuti circa. Io ho usato la modalità’ statica e gli ultimi minuti sono passata al ventilato per dare alle brioches quel colore dorato.






lunedì 15 gennaio 2024

Liquore di giuggiole






Non avevo mai visto un albero di giuggiole fino a settembre dello scorso anno quando andando a trovare un mio amico in campagna ne ho trovato non uno, bensì due e carichi di frutti color rubino. Una vera meraviglia! E che dire del sapore di quei frutti, buonissimi e simili a quello di una mela!
Frutti ricchi di vitamina C e perfetti per ripararsi dai malanni dell’inverno.
Dopo un’attenta ricerca ho scoperto tanto altro su questo frutti antichi e quasi dimenticati la cui storia si perde nella notte dei tempi. Sono ottimi per confetture, sciroppi, per essere conservati sotto spirito ma una chicca e’ il brodo di giuggiole, un liquore che si prepara in provincia di Padova ad Arqua Petrarca, conosciuto da migliaia di anni e che assaggiato farà andare "in brodo di giuggiule" per la sua dolcezza.
Tornando a casa con un cestino ripieno di queste delizie la cosa più ovvia è stato cimentarmi nella preparazione del liquore che oltretutto è semplice e veloce da realizzare, l'importante è che le giuggiole siano mature e prive di ammaccature.

Ingredienti
1/2 l di alcool
250 gr di giuggiole mature
300 gr di zucchero
600 ml di acqua
la scorza di un limone
qualche chiodo di garofano (facoltativo, io no)




Preparazione
Lavate bene le giuggiole e asciugatele su carta assorbente. 


Mettetele poi a macerare insieme alla scorza del limone in un barattolo con l’alcool e lasciatele in infusione per 10/15 giorni (ricordatevi di agitare il barattolo almeno una volta al giorno).
Trascorso il tempo preparate lo sciroppo facendo sciogliere lo zucchero nell’acqua a fiamma bassa. Fatelo raffreddare. Versate l’alcool nello sciroppo e lasciate riposare per una settimana. Filtratelo e poi poi imbottigliate. Dopo un mese il liquore si può’ bere, ben fresco.



lunedì 8 gennaio 2024

Piscistoccu 'a la ghiotta

 

Lo stoccafisso  in Calabria  è usanza considerarlo un regalo, molti emigrati infatti al rientro dalle vacanze ne fanno una scorta sia per consumo personale che per regalarlo. Logicamente in questo caso si compra lo stoccafisso secco, da ammollare al momento del bisogno.

Secondo un'altra tradizione il proprietario del frantoio era solito offrire una pietanza di stocco in umido con patate in occasione della molitura delle olive. 

 Lo stocco 'a la ghiotta, tipico delle città di Reggo Calabria e Messina, davvero appetitoso e ricco di sapori e profumi, siamo soliti prepararlo in particolare per la vigilia di Natale e i venerdì di Quaresima quando la tradizione impone di “mangiare di magro”. 

E’ un piatto unico perché con il sughetto si possono condire due fili di spaghetti, ma visto che siamo in Calabria vi consiglio la nostra stroncatura e poi una bella scarpetta con del pane casereccio è d'obbligo.

Ingredienti

1 kg di stoccafisso spugnato

4 patate medie

200 gr di pelati

2 cipolle

50 gr di olive verdi

Sale e pepe q.b.

Capperi dissalati

Prezzemolo

Un peperoncino piccante

1 cavolfiore medio

Olio evo

Preparazione

In una padella capiente versate in abbondante olio evo le cipolle togliete a rondelle,il peperoncino e i capperi e fateli insaporire per qualche minuto, dopodichè aggiungete le patate tagliate a spicchi, i pomodori pelati (schiacciati con la forchetta), un bicchiere di acqua calda quel tanto per coprire le patate  e lasciate cuocere per 15 minuti circa. Trascorso questo tempo mettete nella padella lo stoccafisso tagliato a pezzi, il prezzemolo, sale e pepe  e un altro mestolo di acqua calda. Da questo momento in poi lo stoccafisso non dovrà essere mescolato ma mosso scuotendo il tegame. Dopo qualche minuto versate le cimette del cavolfiore e le olive e completate la cottura per 15/20 minuti, senza restringere troppo il sughetto così se si vuole si può condire anche la pasta. A fine cottura insaporite lo stoccafisso con un po’ di origano e un filo di olio evo.