venerdì 23 dicembre 2016
Buon Natale
Buon Natale a tutti con la speranza che il Bambino che nasce possa portare pace e serenita' i tutte le famiglie e nel mondo intero.
DOV’E’ LA PACE? di Gandhi
Quando sento cantare:
“Gloria a Dio e Pace sulla terra”
mi domando dove oggi
sia resa gloria a Dio
e dove sia pace sulla terra.
Finchè la pace
sarà una fame insaziata
a finchè non avremo sradicato
dalla nostra civiltà la violenza,
il Cristo non sarà nato.
giovedì 22 dicembre 2016
Biscotti natalizi di pan di zenzero
I biscotti natalizi di pan di zenzero sono dei dolci speziati, ottimi sia per la colazione che per la merenda di grandi e piccini. Tipici della tradizione anglosassone, sono conosciuti anche come Gingerbread cookies e la forma che più li contraddistingue è quella del classico omino. Ognuno comunque può utilizzare altre forme, secondo il proprio gusto e la propria fantasia.
Ingredienti
300 gr di farina
100 gr di miele, io zagara
100 gr di zucchero di canna
100 gr di burro morbido
1 uovo
1/2 cucchiaino di bicarbonato
zenzero candito, 2 caramelle
un pizzico di cannella
una grattugiata di noce moscata
mezzo cucchiaino di chiodi di garofano
glassa bianca e colorata
Preparazione
La quantità di spezie è personale, dipende dai propri gusti, a me per esempio non piacciono molto speziati. In un mixer frullate lo zenzero e i chiodi di garofano con lo zucchero di canna. In una ciotola impastate la farina con il burro e otterrete un composto di briciole. Unite lo zucchero aromatizzato, il miele, l'uovo, il bicarbonato, la noce moscata e la cannella. Lavorate velocemente e il panetto ottenuto mettetelo in frigo per almeno un'ora.
Riprendete il panetto, ammorbiditelo con le mani e poi stendetelo con il matterello in una sfoglia di mezzo centimetro. Ricavate le forme desiderate, io omini, alberelli e stelle, e posizionateli su una teglia ricoperta da carta forno. Cuoceteli in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti circa. Sfornateli e una volta freddi decorateli con la glassa bianca o colorata e confettini.
lunedì 19 dicembre 2016
Salame di fichi al cioccolato
Ripubblico questo salame di una golosità unica e che fa bella mostra di sè sulla mia tavola natalizia ogni anno. E non potrebbe essere diversamente per me e per quanti amano la frutta secca. E siamo già nel 2015, un'altro anno è passato con tutte le sue gioie e dolori. Non ho voglia di fare bilanci, la mia vita la vivo giorno su giorno, assaporando le piccole soddisfazioni che incontro sulla mia strada. Avere una famiglia vicina che mi fa sentire il suo affetto, degli amici, un lavoro, mi fa guardare al futuro con serenità e sempre con il sorriso. Oggi 2 di Gennaio è il primo appuntamento di questo nuovo anno con L'Italia nel piatto. Prima di tutto però voglio augurare ai miei compagni di viaggio e a quanti mi leggono un anno ricco di ciò che desiderano, di soddisfazioni e realizzazioni; vi auguro di avere tanta forza per raggiungere i vostri obbiettivi e di credere che la vita, nonostante le difficoltà, vale sempre la pena di essere vissuta.
E adesso entriamo in cucina, anche se veramente non ne sono mai uscita: tutto profuma ancora di spezie e frutta secca. E il dolce che vi posto ( anzi riposto ) è proprio un inno alla frutta secca e ai sapori e odori della mia terra: fichi, noci, mandorle, uva passa, cedro e arancia candita, marmellata d'arancia, miele di zagara, vino cotto. Ho dimenticato qualcosa? Ma si, il profumo più inebriante che conosco, il sole giallo della Calabria: mandarini e limoni! Il loro odore lo riconosci immediatamente e non soltanto nei dolci, ma ti resta nella pelle oltre ad aleggiare per la casa. Ricordo che quando ci riscaldavamo con il braciere era usanza mettere tra il carbone scorzette di mandarino e limone: un profumo di freschezza si spandeva per tutta la casa.
Agrumi e fichi sono i prodotti che non possono mancare sulla tavola natalizia insieme alla frutta secca e questo salame, dall'origine alquanto incerta, li racchiude tutti. Lo preparava un vecchia zia già all'inizio dell'autunno, dopo aver fatto seccare i fichi su graticci di canne, lo avvolgeva con le foglie di alloro e lo conservava nei barattoli di vetro per consumarlo poi a Natale. Era di una bontà unica, tutto dai fichi al miele proveniva dal suo orto. Fidandomi dei ricordi, olfattivi e gustativi, io lo rifaccio ogni anno, apportando sempre qualche modifica, i primi giorni di dicembre e lo conservo in frigo avvolto nella carta stagnola.
Ingredienti
500 gr di fichi secchi
100 gr di noci
100 gr di mandorle tostate
100 gr di uva passa
50 gr di cedro e arancia candita
un cucchiaio di marmellata d'arancia
un cucchiaio di miele di zagara
vino cotto qb
scorze di mandarino calabrese grattugiate
scorze di limone grattugiate
foglie di limone
E siccome è usanza da noi portare in tavola la vigilia di Natale 13 pietanze, ho pensato di mettere insieme lo stesso numero di ingredienti. Ho aggiunto quindi all'impasto un pò di mirtilli rossi canditi ed infine ho ricoperto il salame con della glassa al cioccolato.
Preparazione
Togliete il peduncolo ai fichi, tagliuzzateli e metteteli a bagno nel vino cotto insieme all'uva passa per una notte intera. Trascorso il tempo, strizzate e asciugate il tutto ben bene e passatelo nel mixer per qualche minuto. Tritate grossolanamente noci e mandorle e unitele all'impasto di fichi insieme alla marmellata d'arancia, al miele, alle scorze di agrumi grattugiate e ai mirtilli rossi. Amalgamate gli ingredienti e versateli sulle foglie di limone.
Prima di servirlo liberate il salame dalla carta stagnola e dalle foglie di limone e ricopritelo con una glassa al cioccolato.
Volendo si può passare soltanto nello zucchero vanigliato. Le fette vi consiglio di tagliarle spesse, in quanto il salame rimane morbido, se lo preferite più compatto tralasciate la marmellata e il miele.
Ricoperto di cioccolata è ottimo in compagnia di un bicchierino di vino passito, se invece volete consumare il rotolo al naturale niente di meglio che accompagnarlo con una fetta di caciocavallo. Silano, naturalmente.
E questo è il rotolo senza copertura di cioccolato.
E con questa ricetta partecipo al Giveaway di Batuffolando ricette " Lievitati e biscotti di Natale ".
domenica 18 dicembre 2016
Torta ai fichi secchi e cioccolato
Il fico è stato sempre un albero molto diffuso in Calabria e i suoi frutti copiosi sono stati considerati per tanto tempo il cibo dei poveri perchè, freschi o essiccati, hanno contribuito a sfamare le popolazioni rurali. Consumarli apporta al nostro organismo tanti benefici per il contenuto di ferro, potassio, fibre, vitamina A e C. Benefici che raddoppiano se i fichi sono secchi. Consumarli nella stagione invernale significa quindi fare un rifornimento di sane calorie ed io non mi sottraggo certamente a questa regola! E poi i fichi calabresi, lasciatemelo dire, sono i più buoni e i più apprezzati.
Ingredienti
250 gr di farina 00
200 gr di fichi secchi
100 gr di zucchero di canna
100 gr di burro morbido
4 uova
1 bustina di lievito in polvere
1/2 bicchiere di moscato ( io vino cotto )
Per l'esterno
zucchero a velo
fichi secchi
cioccolato fondente
Preparazione
Tritati i fichi secchi e metteteli a macerare con il vino cotto per circa un'ora. Versate lo zucchero in una ciotola, unitevi il burro ammorbidito e lavorate con una frusta fino ad avere un composto morbido e spumoso; aggiungete quindi le uova, i fichi con il vino e la farina setacciata insieme al lievito.
Mescolate bene e versate il composto in uno stampo imburrato e infarinato, oppure potete utilizzare degli stampi monoporzione. Fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti circa. Una volta sfornato fatelo raffreddare prima di toglierlo dallo stampo. Nel frattempo ammorbidite i fichi nel vino, scolateli e fateli asciugare. In un pentolino fate sciogliere il cioccolato fondente e immergete i fichi. Posizionateli quindi sulla torta dopo averla spolverizzata con lo zucchero a velo.
lunedì 12 dicembre 2016
Torta ricotta ed amaretti
Oggi vi posto la ricetta di una torta buonissima, oltre che facile da preparare. Chiamarla torta è inesatto in quanto si tratta in realtà di una crostata con una frolla morbidissima che racchiude un ripieno cremoso di ricotta ed amaretti. E' un dolce adatto sia per una colazione sostanziosa e salutare che per concludere un pranzo importante, sta a voi deciderne l'uso. Stavolta ho pensato di darle una veste natalizia e in più l'ho arricchita con la mia mostarda d'uva.
Ingredienti
per la frolla
300 gr di farina 00
100 gr di zucchero
100 gr di burro morbido
1 uovo
1/2 bustina di lievito
per la farcia
300 gr di ricotta di pecora
10 amaretti
50 gr di zucchero
1 uovo
2 cucchiai di Amaretto di Saronno, io ho usato del nespolino homemade
mostarda d'uva
Preparazione
Preparate la frolla senza lavorarla troppo e mettetela in frigo per un'ora circa. In un contenitore mescolate con una frusta la ricotta con lo zucchero e l'uovo fino ad ottenere una crema liscia. Aggiungete quindi gli amaretti sbriciolati e il liquore. Rivestite il fondo e i lati di una tortiera precedentemente imburrata ed infarinata con una parte della frolla, ricoprite con un velo di marmellata e poi con la farcia cremosa. Con la frolla rimanente ricoprite la torta, potrete decorarla con le classiche strisce oppure darle un'aria natalizia con stelle ed alberelli.
Cuocete infine a 180° per 40 minuti circa.
Una volta fredda spolveratela con lo zucchero a velo.
giovedì 8 dicembre 2016
Amaretti al cioccolato fondente
Questi biscottini al cioccolato fondente e mandorle sono davvero golosi e vi assicuro, spariscono in un attimo. Facilissimi da preparare sono un dolce e goloso pensiero da regalare a Natale.
Ingredienti
200 gr di mandorle pelate
200 gr di zucchero semolato
50 gr di cioccolato fondente
3 albumi
zucchero a velo
Preparazione
In un robot da cucina inserite le mandorle, il cioccolato fondente e lo zucchero. Tritate il tutto. In una ciotola sbattete leggermente gli albumi ed incorporateli alla farina di mandorle e cioccolato. Mescolate fintanto che non otterrete un impasto morbido e compatto. Fate riposare per un'oretta in frigo. Con il composto formate delle palline aiutandovi con le mani inumidite e poi sistematele in una teglia ricoperta di carta forno.
Cuocete gli amaretti a 170° per 30 minuti circa.
Una volta freddi spolverateli con zucchero a velo.
mercoledì 7 dicembre 2016
Zippuli cu farina 'e ciciari
Domani è la festa dell'Immacolata Concezione ed entriamo nel vivo delle festività natalizie. Ho pensato di ripubblicare la ricetta dei " zippuli cu a farina 'e ciciari " perchè per tradizione qui in Calabria da giorno 8 si inizia a friggere e queste zeppole odorano proprio di tradizione.
2 Gennaio 2016 - per L'Italia nel Piatto: Farine speciali
Mai, come per questo appuntamento, sono stata così sicura su cosa preparare!
Le zeppole o per meglio dire " i zippuli " sono una delle tradizioni irrinunciabili per ogni calabrese doc. Si preparano per il pranzo della vigilia di Natale in modo di mantenersi " leggeri " per il cenone e poi si consumano nei giorni seguenti al posto del pane oppure così, al naturale. Basta solo riscaldarle un pò. Siccome accompagnano tutto il periodo natalizio, ogni famiglia calabrese ne prepara in quantità industriali, dovranno essere gustate non solo dai familiari ma da tutto il vicinato! E allora man mano che si friggono, le zeppole prendono strade diverse e non di rado alla padrona di casa ne rimangono pochissime. Ma non c'è da preoccuparsi, di zeppole ne arriveranno e come se ne arriveranno! Ricordatevi comunque che per prepararle bisogna essere almeno in tre: una dà la forma, una frigge ed una impiatta. Convivialità, ospitalità, dono, amore, non sono forse questi i sentimenti alla base del Natale?
Per tradizione ogni vigilia mia mamma prepara queste zeppole con farina di ceci, non bio, non imbustata, ma presa direttamente al mulino. Quest'anno la preparazione è toccata a me e a mia sorella, ma l'impasto l'ha fatto lei, che nonostante gli anni e gli acciacchi legati all'età non si arrende e controlla con attenzione tutto.
Non avendo il lievito madre ( una volta, racconta mia mamma, il lievito si prestava dopo aver fatto il pane ), il giorno precedente si fa un lievitino; la percentuale di farina di ceci è di gr 150/200 per ogni Kg di farina che può essere 00 o di grano duro, se si aumenta si rischia di avere delle zeppole meno soffici. Sembra strano , ma nonostante la percentuale bassa si sente nell'impasto il sapore dolce della farina di ceci.
Ingredienti
1 Kg farina 00, 200 gr farina di ceci, 1/2 cubetto di lievito di birra, un pizzico di sale, acqua tiepida q.b., olio di semi per friggere.
Preparazione
Lievitino
Impastate 200 gr di farina con il lievito sciolto in un pò di acqua tiepida. Fate lievitare. ( noi l'abbiamo fatto al mattino e rinnovato poi in serata).
Rinnovo
Al lievitino aggiungete 200 gr di farina e acqua tiepida quando basta per ottenere un panetto morbido che lascerete lievitare per tutta la notte .
Impasto
L'indomani mattina in una ciotola capiente versate 400 gr di farina 00 e 200 di farina di ceci, fate un incavo al centro e mettete il panetto lievitato, un pizzico di sale e acqua tiepida q.b. Amalgamate il tutto impastando energicamente con le mani e formate un panetto abbastanza morbido. Fate lievitare fino al raddoppio tenendo l'impasto al caldo sotto le coperte.
Frittura
A lievitazione avvenuta preparate tutto il necessario per friggere. Mettete sul fuoco una padella capiente con abbondante olio di semi. Prendete pure una ciotola con acqua, vi servirà per bagnarvi le mani, condizione necessaria per modellare le zeppole. Adesso staccate piccoli pezzi dall'impasto e con il pollice e l'indice della mano destra formate una pallina alla quale darete la forma di una ciambella molto sottile. Friggete in olio ben caldo poche zeppole per volta e giratele per facilitarne la cottura. Quando saranno dorate toglietele dall'olio e ponetele su carta assorbente da cucina. E adesso non resta altro che sedersi e gustarle in santa pace.
Con questa ricetta partecipo al Giveaway di Batuffolando Ricette " Lievitati e biscotti di Natale"
venerdì 2 dicembre 2016
Nacatuli
2 Dicembre, L'Italia nel piatto:Dicembre a tavola
Anche per questo appuntamento ho preferito rimanere nell'ambito goloso dei dolci, stavolta andremo ancora a visitare l'area grecanica, che merita di essere maggiormente valorizzata e conosciuta per la sua storia e per le sue bellezze naturali.
I nacatuli sono dei dolci tipici del territorio reggino e in particolare di Bova. Come ogni ogni piatto tradizionale sono legati ad un periodo particolare dell'anno, ma solo di recente vengono preparati durante le festività natalizie. Infatti secondo lo studioso bovese Casile un tempo i nacatuli erano dolci nuziali, venivano offerti cioè durante il matrimonio. Ma erano considerati pure una specie di biglietto da visita e difatti i futuri sposi andando ad invitare parenti ed amici portavano in dono a ciascun componente della famiglia una nacatula. Era un segno benagurante e il perchè è presto detto. Con la loro forma elissoidale, con una piccola cuna con dentro una spirale riconducibile ad un bambino, la nacatola è l'augurio per il concepimento di una nuova vita. E l' origine del nome lo conferma: naca dal greco nakè, significa culla. Non dimentichiamo che siamo nell'area grecanica, dove tante tradizioni che vivono ancora oggi, sono facilmente riscontrabili dai rinvenimenti archeologici! Gli ingredienti usati sono molto semplici, farina, olio o sugna, zucchero ed anice che conferisce al dolce una fraganza particolare. Gli arnesi necessari per la preparazione sono invece un pò particolari, anche se è possibile sostituirli con altri a disposizione. Servono il fuso e quello che le nonne calabresi chiamavano pettine o telaio che serve a tenere insieme i nacatuli e a renderli rugosi per far aderire meglio lo zucchero. Arnesi riconducibili alla tradizione greco-pagana, giacchè il fuso era l'attributo delle Moire, le divinità del parto e il pettine del dio Dionisio. E il loro uso sembra che avesse il compito di sacralizzare la preparazione. ( notizie tratte dal sito di Bova )
Per mio comodità ho sostituito il fuso con un legno di bambù e il pettine ( quando lo uso ) con un crivo. Le forme possono essere diverse, oltre alla classica naca c'è pure il rosone, ma il profumo delicato e il sapore dolciastro sono uguali dappertutto e rendono questo dolce, inserito nell'Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, unico!
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pettine ( foto presa dal web ) |
Ingredienti
500 gr di frina 00
200 gr di zucchero semolato
50 ml di olio evo
3 uova
1 bustina di lievito per dolci
1/2 tazzina di anice
olio di semi per friggere
zucchero a velo
Preparazione
Setacciate la farina in una ciotola e formate una fontanella. Al centro versate le uova leggermente sbattute, l'olio, il lievito, lo zucchero e l'anice. Lavorate fino ad ottenere un impasto sodo ed elastico che lascerete riposare un pò. ( se necessario aggiungere del latte )
Con l'impasto formate dei bastoncini e con un legnetto di bambù o un mestolo di legno formate le nacatole.
Passatele sul pettine o su un crivo ( facoltativo ).
Friggetele in olio caldo, facendoli dorare in modo uniforme.
Scolatele su carta assorbente e spolverateli con zucchero a velo.
E adesso andiamo a conoscere i piatti delle altre regioni:
Friuli-Venezia Giulia:
http://ilpiccoloartusi.weebly.com/friuli/sope-di-nadal-o-zuppa-di-natale-per-litalia-nel-piatto
Lombardiahttp://www.kucinadikiara.it/2016/12/cappone-ripieno-ricetta-tipica-lombarda.htm
http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2016/12/tortelli-di-natale-per-litalia-nelpiatto.html
Liguria:
http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2016/12/litalia-nel-piatto-dicembre-tavola.html
http://acquacottaf.blogspot.com/2016/12/pane-di-natale-chiantigiano.html
Umbria: http://www.dueamicheincucina.ifood.it/2016/12/parmigiana-di-gobbi.html
http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2016/12/cucina-pugliese-baccala-con-sponsali-e.html
Campania:http://www.isaporidelmediterraneo.it/2016/11/linguine-al-granchio-melograno-e-pomodorino-giallo.html
Sardegna: Le Seadas http://dolcitentazionid
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