lunedì 21 giugno 2021

Crostata cremosa alla ricotta e confettura



Oggi vi lascio la ricetta per preparare una golosa crostata con crema pasticcera alla ricotta e confettura di more di gelso. Il suo gusto avvolgente vi conquisterà al primo morso e sono certa che una volta provata non la lascerete più. Una ricetta semplice per una merenda davvero deliziosa oppure uno squisito dessert da realizzare in casa, sana e genuina che piace sempre a tutti.

Ingredienti

* Per la frolla

300 gr di farina 00

120 gr di zucchero

120 gr di burro (io margarina)

2 uova medie

1/2 bustina di lievito per dolci

* per la farcia

crema pasticcera (500 ml di latte intero , 100 gr di zucchero, 2 tuorli, 2 cucchiai di amido di mais, buccia di limone)                

300 gr di ricotta + 50 gr di zucchero

limoncello q.b.

confettura di more di gelso

Preparazione

Per prima cosa preparate la crema pasticcera. Fate bollire il latte con le bucce del limone. Lavorate i tuorli con lo zucchero, incorporate quindi l'amido e sempre mescolando versate il latte caldo a filo. Mettete il pentolino sul fuoco e date addensare la crema. Spegnete e fatela intiepidire dopo averla coperta a contatto con la pellicola trasparente.

Preparate la pasta frolla impastando la farina setacciata con il lievito, lo zucchero, le uova e il burro. Amalgamate velocemente tutto fino ad ottenere un panetto liscio che farete riposare in frigo per 30 minuti. Nel frattempo preparate la crema di ricotta schiacciando la ricotta con una forchetta e incorporando poco alla volta lo zucchero.

Non appena la crema sarà fredda unite la ricotta e il limoncello e lavorate il tutto con la frusta per ottenere una crema liscia, senza grumi.

Stendete la pasta frolla e foderate uno stampo a cerniera precedentemente imburrato e infarinato. Fate uno strato con la confettura di more e di seguito versate la crema alla ricotta. Chiudete la crostata con la classica griglia di frolla. Cuocetela nel forno già caldo a 180° per 30 minuti circa. Lasciatela raffreddare prima di sformarla e infine spolverizzatela con lo zucchero a velo.











domenica 13 giugno 2021

Lingue di suocera senza lievitazione



Un brutto nome per questo prodotto da forno originario del Piemonte. Si tratta di sfoglie lunghe,  sottili  e molto scrocchiarelle (ricordano proprio una lingua che non sarà necessariamente quella della suocera). La loro preparazione è molto veloce e semplice. Potete aromatizzarle secondo i vostri gusti o le disponibilità della dispensa. Rispetto alla ricetta tradizionale non ho messo il lievito, ho usato un mix di farine e ho aromatizzato le lingue con il peperoncino e l'origano calabresi.

Ingredienti

150 gr di semola rimacinata e 150 di farina 0 (oppure 300 gr di farina 0 oppure 00)

150 ml circa di acqua

80 ml di olio evo

un cucchiaino di sale

peperoncino piccante in semi q.b.

origano calabrese q.b.

Per spennellare olio evo e sale rosa

Preparazione

In una ciotola mescolate le farine con il sale, aggiungete il peperoncino  e l'origano  e di seguito l'olio e l'acqua poco alla volta. Impastate bene fino ad ottenere un panetto compatto che farete riposare coperto per 10/15 minuti. Trascorso il tempo riprendete il panetto e ricavate delle palline. Stendetele con il mattarello dando ad ognuna una forma allungata e molto sottile. Adagiate le lingue su una teglia ricoperta con carta forno, spennellatele con olio evo e polverizzatele con sale grosso ( io ho usato del sale rosa). Infornate nel forno già caldo a 200° per 20 minuti circa. Il tempo di farle intiepidire e sono pronte da gustare.









giovedì 10 giugno 2021

Vrascioli 'e carni calabresi

 


vrascioli  sono un piatto tipico della cucina calabrese, il nostro comfort food. Sulla tavola della domenica e di tutti i giorni di festa non mancano vassoi stracolmi di vrascioli,  un pò per abitudine ma soprattutto per la loro bontà. Nessuna generazione salta questo rito e non soltanto sul territorio calabrese bensì in tutto il mondo grazie ai tanti emigranti che non dimenticano le loro radici.

Ma cosa sono i vrascioli? Non sono braciole innanzitutto ma polpette di carne tritata mista di maiale e di vitello con una forma allungata che vengono fritte possibilmente in olio evo. Se invece sono rotonde le chiamiamo polpette e le tuffiamo nel sugo. Il termine vrasciolo sembra derivi dal fatto che nei tempi antichi venivano fritti in una fressura (padella di ferro) posta sui carboni accesi do vrasceri (un contenitore circolare con due manici che conteneva le braci e serviva per riscaldare gli ambienti.

Oggi vi parlerò dei vrascioli di carne, navigando nel blog troverete le ricette di quelle con le melanzane, con il riso, con le patate e tante altre varianti. Ricordate che queste bontà ubbidiscono alla regola del q.b. come tanti altri piatti della tradizione: la quantità di pecorino è personale mentre la quantità di pane dipende dal tipo che usiamo e dalla grandezza delle uova.

Ingredienti

250 gr di macinato di maiale

250 gr di macinato di vitello

pane casareccio raffermo

pecorino q.b.

2 uova

aglio, prezzemolo e sale q.b.

olio per friggere

Preparazione

In una ciotola mettete la carne macinata, la mollica del pane precedentemente ammorbidita nell'acqua e strizzata, le uova, il pecorino, il prezzemolo e l'aglio tritati e il sale. Impastate fino ad avere un composto omogeneo. Con le mani unte d'olio prendete un pò d'impasto alla volta e formate i vrascioli cercando di appiattirli leggermente. Friggeteli in olio ben caldo rigirandoli per bene da tutti i lati. A fine cottura debbono risultare croccanti fuori e morbidi dentro. Adagiateli su carta assorbente per togliere l'unto in eccesso e serviteli ben caldi.







mercoledì 2 giugno 2021

'Nzalata 'e stoccu alla calabrese

 


L'Italia nel Piatto, 2 Giugno: Cuciniamo il pesce.

"Vi è un paese di Calabria, in provincia di Reggio, che nel cor mi sta: Mammola. E non tanto perché mi dicono essere situato tra uliveti e frutteti, quanto per l'insolita vocazione della sua acqua. Acqua? Si, acqua. Sembra non esservi nell'orbe terracqueo tutto, acqua così vocata per la maturazione dello stoccafisso. Così che dei paesi del nord Europa, e di Norvegia soprattutto, i gastronomi percorrono le lunghe vie, quasi un pellegrinaggio, per giungere alle sue fonti e per cuocervi lo stocco". (Luigi Veronelli - Enologo. Class 10/99)

Questo incipit per parlare dello stocco di Mammola che è un vero e proprio simbolo di orgoglio del borgo aspromontano. Si tratta di un prodotto davvero identitario del luogo, dove viene non solo prodotto ma anche cucinato e nelle case e nei tanti ristoranti. Per questo motivo l'Amministrazione comunale ha riconosciuto al prodotto la De. Co, mentre il Ministero per le Politiche Agricole lo ha inserito tra i prodotti tipici Agro-alimentari tradizionali. Importato dalla Norvegia, il merluzzo essiccato viene lavorato nelle aziende con l'acqua del torrente Limina, ritenuta il vero segreto della sua bontà. Il risultato è un prodotto gustoso ad alto contenuto energetico, digeribile e adatto a qualsiasi dieta, povero di grassi e ricco di proteine, vitamine e sali minerali. Lo stocco viene preparato al pomodoro oppure in bianco, in insalata, fritto, in umido, alla ghiotta, arrostito, ma per rispetto della tradizione è d'obbligo preparare lo stocco con la stroncatura.

Lo stocco si trova pure a Cittanova, una cittadina distante pochi chilometri da Mammola. Qui lo stocco viene ammollata nelle acque che provengono dall'altopiano dello Zomaro. Le caratteristiche delle due acque sono quasi simili, però anche se strano il gusto è diverso.

Per l'appuntamento di questo mese vi posto la ricetta della mia insalata di stocco, semplice da preparare, appetitosa e perfetta da gustare in questo periodo. Le quantità degli ingredienti dipendono dal numero dei commensali e anche dalla...fame.

Ingredienti

stocco già ammollato di Mammola

patate lesse

pomodori secchi

cipolla di Tropea

pomodori freschi

olive nere infornate

sale, origano e peperoncino piccante q.b.

olio evo e aceto q.b.

prezzemolo

Preparazione

Fate bollire lo stocco per almeno cinque minuti e una volta freddo sfogliatelo ed eliminate le eventuali lische e la pelle.

Lavate e tagliate a pezzetti i pomodori freschi.

Tagliate le patate a cubetti, la cipolla ad anelli e a strisce i pomodori secchi. Togliete il nocciolo alle olive.

In una ciotola versate lo stocco, le patate, i pomodori, la cipolla e le olive. Salate, pepate, cospargete di origano e poi condite l'insalata con abbondante olio evo e aceto. Mescolate delicatamente e poi copritela con la pellicola e tenetela in frigo per un paio d'ore. Prima di servirla portate l'insalata a temperatura ambiente e guarnitela con del prezzemolo.




Adesso andiamo a curiosare nelle altre cucine d'Italia

Valle d’Aosta: Il pesce nelle ricette valdostane e la zuppa saporita https://www.delizieeconfidenze.com/2021/06/il-pesce-nelle-ricette-valdostane-e-la-zuppa-saporita.html
Trentino-Alto Adige: “El Sisam” - pesce aromatizzato
https://profumiecolori.blogspot.com/2021/06/el-sisam-pesce-aromatizzato.html
Molise: Fusilli con ragù di pescatrice ripiena https://tartetatina.it/2021/06/02/fusilli-con-ragu…scatrice-ripiena/