martedì 12 novembre 2024

Torta agrumata con farina di castagne

 


Ritorno dopo un'estate bollente che mi ha tenuta lontana dal pc ma non dalla cucina con questo dolce da credenza semplice, dal sapore particolare grazie alla presenza della farina  che le conferisce un colore e un aroma caratteristico. La marmellata di arance nell'impasto la rende umida oltre che più salutare e le gocce di cioccolato e le noci la arricchiscono maggiormente. Il suo profumo, quando cuoce in forno, riempie la casa anticipandone la bontà. E' ideale da servire a colazione, con  un caldo cappuccino o come fine pasto insieme a un bicchierino di passito

Ingredienti

100 gr di farina di castagne

80 gr di farina 00 oppure 0

120 di burro

120 di zucchero

3 uova

4 cucchiai di marmellata di arance

1/2 bustina dilievito per dolci

q.b. di gocce di cioccolato

q.b. di noci

zucchero a velo per spolverare

Preparazione

In una ciotola montate il burro morbido con lo zucchero, aggiungete le uova uno alla volta e mescolate il composto. Unite le farine setacciate con il lievito, la marmellata e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. A questo punto aggiungete le noci e le gocce di cioccolato  passate prima nella farina. Versate infine l'impasto in una tortiera da 22 cm, imburrata e infarinata, e infornate nel forno statico per 30 minuti circa. Fate sempre la prova dello stecchino. Sfornate, fate raffreddare e spolverate con lo zucchero a velo.





domenica 16 giugno 2024

Orientali, biscotti tipici reggini

 


Gli Orientali sono dei profumati biscotti facenti parte del patrimonio gastronomico reggino, immancabili nelle "guantiere", assieme alle Piparelle e alle Straccette, che le nostre nonne erano solite regalare a parenti e amici. Morbidi ma nello stesso tempo croccanti, gustosi per l'aroma di mandorle e canditi misti, sono buonissimi da gustare inzuppati in un bicchierino di vino liquoroso ma anche da soli, con un'unica accortezza però: sono uno tira l'altro.
Perchè Orientali?

Le sue origini, come si può ben pensare, sono abbastanza antiche.

La storia della frutta candita comincia in oriente, in particolare in Cina e in Mesopotamia, inizialmente con lo scopo di conservare piante e radici.

 Ma i veri precursori della frutta candita furono gli arabi, che servivano agrumi e rose candite durante i loro banchetti. Infatti la parola “candire” deriva dall’arabo “qandat”.

 Tra gli aristocratici di una volta, la frutta candita svolgeva il ruolo di pura scenografia, dato che era possibile creare delle meravigliose composizioni. Oggi pur avendo un “ruolo secondario”, resta comunque uno degli ingredienti di tanti dolci che vengono sempre arricchiti da scorze e rondelle di arancia, ciliegia e cedro canditi.

(ricetta presa dal web)

Ingredienti

250 gr di farina 00

110 gr di zucchero semolato

110 di burro

1 uovo

5 gr di ammoniaca per dolci

50 gr di mandorle tostate

50 gr di canditi misti (io arance, amarene e cedro)

buccia di arancia grattugiata

Inoltre

1 uovo + zucchero per spennellare

Preparazione

In una ciotola versate la farina, lo zucchero, l'ammoniaca, il burro morbido e l'uovo leggermente sbattuto. Amalgamate gli ingredienti, poi trasferite il composto sulla spianatoia infarinata e incorporate le mandorle e la frutta candita tritate. Finito di impastare formate dei rotoli non troppo grandi e adagiateli su una teglia rivestita con carta forno. Spennellateli con l'uovo sbattuto e spolverizzateli con lo zucchero semolato. In fornate nella parte centrale del forno a 180° per 15/20 minuti circa e una volta sfornati fateli intiepidire e tagliateli in modo trasversale. 

Gustateli quando saranno freddi.


sabato 6 aprile 2024

Crescia di Pasqua




Il suo nome è Crescia, ma viene anche chiamata Pizza di Pasqua oppure Pizza al formaggio in quanto contiene una buona quantità di formaggi, soprattutto pecorino. 
Sto parlando di un lievitato che si è soliti preparare a Pasqua nelle Marche e in Umbria ma che possiamo trovare un pò dappertutto nel centro Italia.
Perchè Crescia? Il termine, secondo alcuni studiosi, è collegato alla Pasqua,  in una festività dove si celebra la rinascita un lievitato che si solleva trasformandosi trova il posto ideale.
La Crescia che si serve con salumi e formaggi ed  è perfetta da consumare durante le scampagnate di Pasquetta si cuoce nello stampo del panettone oppure in uno stampo dai bordi alti, infatti si presenta più alta che larga. Volendo nell'impasto si possono aggiungere pezzetti di altri formaggi.
Adesso andiamo alla ricetta che ho trovato in tantissime varianti sul web.


Ingredienti

Lievitino
100 gr di farina
100 ml di latte tiepido
10 gr di lievito di birra fresco

Impasto
200 gr di farina 0
200 gr di manitoba
150 gr di parmigiano grattugiato
100 gr di pecorino romano (io calabrese)
100 ml di olio evo
5 uova piccole
pepe nero q.b.
sale q.b.

Preparazione
Preparate il lievitino che deve essere abbastanza morbido e fatelo lievitare per circa un'ora.
In una ciotola sbattete le uova e poi aggiungete l'olio, il sale,  il pepe nero ed infine i formaggi grattugiati. Amalgamate il tutto e fate riposare un pò per farli insaporire. Nella ciotola della planetaria (ma potete impastare anche a mano) versate l'impasto delle uova e il lievitino ormai pronto, amalgamate il tutto e infine aggiungete la farina. Lavorate per circa 10 minuti fintanto che il composto non si staccherà dalle pareti della ciotola. Ribaltatlo sulla spianatoia infarinata e dopo averlo lavorato per alcuni minuti formate un panetto che metterete in uno stampo da panettone. Fate lievitare fino al raddoppio (circa 2/3 ore) e poi infornate nel forno già caldo a 180° per circa 50 minuti sul ripiano basso. Fate sempre comunque la prova dello stecchino.


 Quando la crescia sarà cotta e dorata sfornatela e una volta fredda toglietela dallo stampo.




Buon appetito!

sabato 16 marzo 2024

Colombine biscottose

 



Una ricetta semplicissima che vi darà grandi soddisfazioni. Il procedimento è semplicissimo e la cottura veloce per questi dolcetti dal gusto delicato e dalla consistenza molto friabile.

Sono buonissime da mangiare e bellissime da inserire in un goloso vassoio da regalare per le prossime festività pasquali. 

Ingredienti

150 gr farina per dolci

100 gr di mandorle

100 gr di zucchero semolato

100 gr burro

 1 bustina di lievito per dolci

1 uovo e 1 tuorlo

1 scorza di limone

q.b. zucchero a velo

Preparazione
Sciogliete il burro. Grattugiate il limone. Frullate le mandorle con un cucchiaio di zucchero preso dal totale.
In una ciotola unite tutti gli ingredienti e mescolate. Formate un panetto omogeneo, coprite con pellicola e fate riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Riprendete l'impasto e  formate le colombine. Io ho fatto due forme:
1)  Con le mani formate delle palline, quindi schiacciatene ognuna con le mani pizzicando le parti opposte per dare la forma di colomba. 
2) Con l'impasto formate dei cordoncini  di misura diversa, sul cordoncino più grande fate una fossetta e posizionate il secondo cordoncino piegato ad arco.
Posizionate le colombine sulla teglia rivestita con carta forno e spolveratele con abbondante zucchero a velo.
Infornate in forno caldo  a 180° per circa 15 minuti. Non preoccupatevi se sono ancora morbidi una volta sfornati: è normale, prenderanno concistenza una volta fredde. 


lunedì 19 febbraio 2024

Semlor svedesi



 Paese che vai, dolci che trovi.

Sono stata sempre curiosa di conoscere e sperimentare nuove ricette, anche di altri paesi perchè cucinare significa anche conoscere culture e tradizioni di altri popoli.

Giorni fa mi sono imbattuta in queste briosches ricche di pasta di mandorle e panna che mi hanno incuriosito cosi tanto da pensare di mettermi subito all’opera. E mai decisione è stata più giusta. I Semlor sono spariti in un attimo, troppo buoni!

Il loro nome Semlor (Semla al singolare) deriva dal latino similia che significa semola e sono dei panini dolci che si usa preparare in Svezia durante l’inverno e soprattutto per il martedì di Carnevale da servire con una bella tazza di latte caldo oppure con un Caffè Nero.

Ingredienti

400 gr di farina per dolci

100 gr di burro morbido

200 ml di latte

90 gr di zucchero semolato

15 gr di ldb fresco

1 cucchiaino di cardamomo (io cannella)

1 uovo

Un pizzico di sale

- Per la crema di mandorle

200 gr di mandorle pelate

100 gr di zucchero semolato

1 albume

- Inoltre

250 gr di panna fresca

1 uovo per spennellare

Zucchero a velo

Preparazione

Sciogliete il burro in una parte del latte mentre nel rimanente sbriciolate il lievito. In una ciotola versatevi il latte e di seguito la farina, lo zucchero, il cardamomo (io la cannella in polvere), l’uovo e infine il sale. Iniziate ad impastare fino ad avere un impasto morbido ed omogeneo. Fate lievitare fino al raddoppio.



Trascorso il tempo trasferite l’impasto sulla spianatoia e dividetelo in tante palline uguali. Adagiatele su una tortiera rivestita con carta forno e fate lievitare per un’altra ora. Spennellate poi la superficie con l’uovo sbattuto e infornatele a 200° per 15/20 minuti circa.




Nel frattempo preparate il marzapane frullando le mandorle con lo zucchero e mescolando il tutto con l’albume leggermente sbattuto.

Tagliate il cappello di ciascuna Semla e create un buco togliendo un po’ di mollica che mescolerete con il marzapane insieme a un po’ di latte. Riempite i Semlor con questa crema e poi ricoprite con la panna montata. Infine chiudete i Semlor con il cappello e spolverate con lo zucchero a velo.







mercoledì 7 febbraio 2024

Gnocchi ai carciofi

 


Gli gnocchi sono da sempre un primo che fa una bella presenza sulle nostre tavole. Salati, gratinati, alla sorrentina, sono questi solo alcuni dei modi in cui è possibile cucinarli. Se poi li sposiamo con ingredienti di stagione il successo del piatto è assicurato. E oggi il matrimonio si fa con i carciofi, un ortaggio molto versatile che abbonda in questo periodo sui banchi del mercato.

Ma non dimentichiamo che le patate silane sono il top, grazie alle particolari condizioni climatiche presentano una maggiore presenza di amido superiore alla media che le rende più nutrienti e più saporite.

Ingredienti

500 g di patate della Sila

5 carciofi

olio evo

prezzemolo q/b

 farina 00 q.b.

1 spicchio d’aglio

1 uovo

parmigiano

farina per la spianatoia

sale q/b

La quantità della farina nell’impasto è sempre soggetta alla qualità della farina stessa; ci sono farine che assorbono molto e altre meno, bisogna regolarsi con la consistenza dell’impasto.

 

Preparazione

Pulite i carciofi eliminando le foglie dure esterne e il fieno centrale, dovrà restare il cuore e anche qualche pezzetto di gambo, sbucciato e tagliato a pezzettini.  Mano a mano che sono pronti mettete i carciofi in ammollo in acqua fredda con succo di limone affinchè non anneriscano.

In una padella capiente soffriggete in olio caldo l’aglio con prezzemolo, aggiungete i carciofi e gambi a pezzi ben scolati e lasciateli soffriggere per qualche minuto, salate e unite qualche mestolo di acqua. Chiudete con un coperchio e fate cuocere fino a che i carciofi saranno teneri. A fine cottura togliete lo spicchio d’aglio e aggiungete qualche cucchiaio di parmigiano e mescolate.



Nel frattempo lavate le patate e fatele cuocere in acqua salata. Ancora calde e senza sbucciarle potete passarle direttamente dallo schiacciapatate facendo cadere la purea ottenuta in una ciotola. Frullate una parte del composto di carciofi e unitelo alla purea di patate, mescolate bene gli ingredienti e fateli raffreddare.

Sulla spianatoia versate la farina a fontana, fate un buco al centro e aggiungete il composto di patate e carciofi, l’uovo e impastate bene per qualche minuto aggiungendo qualche manciata di farina per ottenere un panetto di consistenza morbida ma non troppo.

Dall’impasto ricavate dei cilindretti dallo spessore voluto e formate gli gnocchi ( io li ho lasciati lisci) su un vassoio spolverato di farina.



Nel frattempo mettete a bollire l’acqua. Quando è pronta salate e versate gli gnocchi. Appena salgono a galla raccoglieteli con la schiumarola e fateli saltare nella padella con i carciofi.

Serviteli con un’abbondante spolverata di parmigiano.



 

 

domenica 4 febbraio 2024

Torta mantovana di San Biagio



 A Cavriana, in provincia di Mantova, da 450 anni si festeggia San Biagio e in suo onore viene preparato una golosa crostata ripiena con mandorle e cioccolato fondente. Ogni anno, come al tempo dei Gonzaga,  nella piazza principale del paese viene servita alla popolazione una gigantesca crostata dal diametro di tre metri.

Il guscio ha la consistenza di una pasta frolla molto più leggera e friabile, grazie all'aggiunta del vino bianco, non ci sono uova nell'impasto, lievito e il grasso giusto da usare non è il burro (che è comunque consentito) ma lo strutto.

Ingredienti

Frolla

400 gr farina 00

80 gr di zucchero

80 gr di burro

1 cucchiaino di lievito per dolci (personale)

vino bianco q.b.

Ripieno

300gr di mandorle pelate

100 gr di zucchero

100 gr di cioccolato fondente

2 uova

1/2 limone

1 tappo di sambuca (facoltativo)

Inoltre vi serve 1 tuorlo, del latte e zucchero a velo


Preparazione

Preparate la sfoglia: versate la farina setacciata con il lievito, lo zucchero e il burro a pezzetti. Iniziate a impastare amalgamando gli ingredienti con il vino bianco versato a filo.

Avvolgete l'impasto nella pellicola e fatelo riposare.

Intanto frullate le mandorle con lo zucchero e la scorza di mezzo limone. Aggiungete il cioccolato tritato finemente e le uova  leggermente sbattute. Io vi ho aggiunto un tappo di sambuca. Stendete la frolla e rivestite  con una parte uno stampo imburrato e infarinato. Versate il ripieno e compattatelo per bene e infine terminate con le strisce classiche.


 Spennellate con il tuorlo sbattuto con il latte e infornate a 180° per 30 minuti circa fintanto che la superficie della torta non sarà’ dorata.

Una volta cotta sfornatela e  quando è fredda spolveratela con zucchero a velo.