Quando ho letto qualche settimana fa, il tema del 16 Ottobre per il consueto appuntamento con l'Italia nel piatto, non ho avuto dubbi sul vino di cui parlare : il Greco di Bianco, un vino unico, un tesoro dal valore inestimabile dato in dono alla Calabria.
Per tanti anni la Calabria, chiamata dai greci Enotria ( terra del vino ), ha fornito vini da taglio a produttori sia italiani che stranieri, essendo la sua produzione caratterizzata dal colore intenso e dal grado alcolico elevato. Più recentemente la situazione è cambiata e la tenacia dei viticoltori calabresi ha fatto sì che oggi nella regione siano presenti vini di tutto rispetto. Infatti si contano 12 vini Doc e 10 Igt. Il Greco di Bianco, l'unico vitigno autoctono, è Doc dal 1980.
E adesso un breve excursus
Storia e curiosità
Per questo vino vengono utilizzate uve Greco di Bianco, un vitigno autoctono portato in Calabria, nei pressi di Capo Zefirio ( oggi Capo Bruzzano ) da uno sconosciuto colono greco nell'ottavo secolo a.C., in ricordo della patria lontana. Il suo gesto fu dettato certamente dal sentimento, ma quello che produsse fu l'autentico "nettare degli dei", un vino che ha il colore del sole e il profumo delle arance tra cui matura. Diverse sono le leggende nate intorno a questo vino che oltre ad essere apprezzato tantissimo dagli imperatori romani era anche apprezzato dalle "allegre donnine", come si evince da una iscrizione muraria trovata a Pompei; inoltre si narra che il Greco di Bianco abbia dato ai soldati locresi la forza necessaria per sconfiggere l'esercito di Crotone, 10 volte superiore, nella battaglia sul fiume Sagra nel 560 a.C. Era anche il vino dei sacerdoti e degli indovini giacchè si pensava che dispensasse poteri divinatori.
Area storica di produzione
La zona di produzione del Greco di Bianco è relativa ai territori di Bianco e Casignana in provincia di Reggio Calabria, sul versante ionico, nell'area cosidetta grecanica. Una terra, questa, intimamente unita al mondo del vino, come dimostrano i numerosi reperti archeologici e soprattutto i circa settecento palmenti di epoca greca-romana, scavati nella pietra arenaria e individuati in un'area di circa 700 ettari di terreno.
Vitigni e vinificazione
Oro antico e ambra il suo colore; fragranze amare e aromatiche come quelle delle zagare e del bergamotto il suo profumo; sapore morbido e armonico con note di miele, fichi e mandorle: questo è il Greco di Bianco, una vera gemma enologica, prodotta su terreni assolati e ventilati da lievi brezze marine, ottenuto per almeno il 95 % da uve rigorosamente Greco Bianco. Ancora oggi nella lavorazione si seguono antichissimi procedimenti, così come asserisce Esiodo:
"Quando Orione e Sirio giungono a mezzo del cielo ( 20 settembre ) e l'aurora dalle rosee dita vede Arturo, allora, o Perse, spicca e porta a casa tutti i grappoli: li terrai al sole per dieci giorni e dieci notti, per cinque giorni invece all'ombra; al sesto giorno poi, porrai nei tuoi vasi i doni di Dionisio che dà molta gioia".
E oggi, infatti, a metà settembre si vendemmia e subito dopo i grappoli, selezionati ad uno ad uno, sono posti ad appassire al sole su tradizionali graticci per una decina di giorni; solamente una volta raggiunta la giusta concentrazione di profumi e zuccheri le uve potranno essere vinificate. Il mosto viene messo in botticelle di castagno e dopo essere travasato 2 volte, nel mese di maggio viene trasferito in serbatoi d'acciaio, nei quali rimane fino a novembre, allorquando, trascorsi i 12 mesi di affinamento ( è un bianco molto longevo che può essere conservato in cantina per un decennio ) e raggiunta la gradazione minima di 17°, viene immesso in commercio nella sua tipica bottiglia, dalla caratteristica forma arrotondata sui fianchi.
"Quando Orione e Sirio giungono a mezzo del cielo ( 20 settembre ) e l'aurora dalle rosee dita vede Arturo, allora, o Perse, spicca e porta a casa tutti i grappoli: li terrai al sole per dieci giorni e dieci notti, per cinque giorni invece all'ombra; al sesto giorno poi, porrai nei tuoi vasi i doni di Dionisio che dà molta gioia".
E oggi, infatti, a metà settembre si vendemmia e subito dopo i grappoli, selezionati ad uno ad uno, sono posti ad appassire al sole su tradizionali graticci per una decina di giorni; solamente una volta raggiunta la giusta concentrazione di profumi e zuccheri le uve potranno essere vinificate. Il mosto viene messo in botticelle di castagno e dopo essere travasato 2 volte, nel mese di maggio viene trasferito in serbatoi d'acciaio, nei quali rimane fino a novembre, allorquando, trascorsi i 12 mesi di affinamento ( è un bianco molto longevo che può essere conservato in cantina per un decennio ) e raggiunta la gradazione minima di 17°, viene immesso in commercio nella sua tipica bottiglia, dalla caratteristica forma arrotondata sui fianchi.
I grappoli sono lunghi fino a 60 cm e gli acini, piccoli e rotondi, presentano poca polpa e una buccia sottile. |
I vigneti degradano verso il Mar Ionio |
L'essiccamento sui graticci. |
Accostamenti a tavola:
E' un vino da conversazione; tradizionalmente si abbina con la pasticceria secca, dolci a base di mandorle, marmellata, ricotta, canditi e frutta secca; si presta anche per accompagnare formaggi piccanti. La temperatura ideale per gustare il Greco di Bianco oscilla tre gli 8/10° C.
Per i miei gusti l'abbinamento perfetto resta Greco di Bianco - biscotti alle mandorle.
Per i miei gusti l'abbinamento perfetto resta Greco di Bianco - biscotti alle mandorle.
PS. Le notizie riportate nel post sono tratte dalla mia cultura personale e dal sito
16 Ottobre - Vino ( ma che sagre, feste o post turistici....decidete voi)
E adesso vado a scoprire gli altri vini della nostra bella Italia
Trentino-Alto Adige: Vellutata al vino Lagrein Kretzenhttp://www.afiammadolce.it/2014/10/vellutata-al-vino-lagrein-kretzen.html
Friuli-Venezia Giulia: Colli orientali del Friuli Picolit DOCG
http://ilpiccoloartusi.blogspot.com/2014/10/colli-orientali-del-friuli-picolit-docg.html
Lombardia: I vini DOC di San Colombano al Lambro
http://kucinadikiara.blogspot.com/2014/10/i-vini-di-san-colombano-al-lambro.html
Veneto:
Valle d'Aosta: Viticoltura in Valle d'Aosta http://atuttopepe.blogspot.com/2014/10/viticoltura-in-valle-daosta-per-litalia.html
Piemonte:
Liguria: il Rossese e le trippe accomodate http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2014/10/litalia-nel-piatto-il-rossese-e-le.html
Emilia Romagna: Sorbetto alla MalvasiaDOC Colli Piacentini http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2014/10/sorbetto-alla-malvasia-doc-colli.html
Lazio: Anguilla alla marinara
http://beufalamode.blogspot.com/2014/10/anguilla-alla-marinara-con-ricetta.html
Toscana: Pane, vino e zucchero: http://acquacottaf.blogspot.com/2014/10/pane-vino-e-zucchero.html
Marche: Vino di visciole e straccadenti http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.com/2014/10/vino-di-visciole-e-straccadenti-ricetta.html
Abruzzo:Il Vino Pecorino d'Abruzzo
http://ilmondodibetty.blogspot.com/2014/10/il-vino-pecorino-dabruzzo-per-litalia.html
Molise:Vini e cantine del Molise: la Tintilia http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.com/2014/10/vini-e-cantine-del-molise-per-litalia.html
Umbria: Bocconcini di Mailae con Prugnole e Rubesco http://amichecucina.blogspot.com/2014/10/bocconcini-di-maiale-con-prugnole-e.html
Basilicata: NON PARTECIPA
Campania: Piedirosso Bio Igt V Campania
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2014/10/piedirosso-bio-igt-campania-vini-orsini.html
Puglia: Macedonia di frutta al Moscato di Trani DOC http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2014/10/cucina-pugliese-macedonia-di-frutta-al.html
Calabria:Greco di Bianco, il vino più antico d'Italia.
http://ilmondodirina.blogspot.com/2014/10/il-greco-di-bianco.html
Sicilia: Gelatine allo Zibibbo
http://burro-e-vaniglia.blogspot.com/2014/10/gelatine-allo-zibibbo-per-litalia-nel.html
Sardegna:
Invece io purtroppo non l'ho mai assaggiato e di sicuro mi perdo qualcosa!!! Un abbraccio a presto
RispondiEliminaHo sentito nominare questo vino, ma lo conosco poco. Il tuo post mi ha illuminato!
RispondiEliminaHo gustato questo vino a casa di una signora di Reggio C. proprio con biscottini alle mandorle favoloso è dire poco.
RispondiEliminaAhimè, ho scarsissima conoscenza della mia regione anche a livello culinario: prenderò lezione da te!
RispondiEliminaCara Barbara, peccato che non ho mai avuto modo di assaggiare questo vino, dev'essere veramente speciale e la sua storia interessantissima:)) ho letto il post con piacere e l'ho trovato come sempre molto interessante (come tutti i tuoi post) ricco di notizie relative ad un bellissimo prodotto della tua terra:))
RispondiEliminagrazie mille:))
un bacione:))
Rosy
Ciao barbara!!! Non conosco questo vino, ma ora, grazie a te, siiii!!!!! Dev'essere buonissimo!!!!! Grazie per averlo condiviso con noi! Bacione!
RispondiEliminaSono astemia, ma mio marito no...quindi ti ringrazio per avermi dato delucidazioni interessanti su un vino che non conoscevo. Prendo nota!
RispondiEliminaBacioni
Alessandra
Post molto interessante cara,bacioni a presto :-))
RispondiEliminaDavvero molto interessante, i vitigni autoctoni vanno valorizzati e questo post è da incorniciare!
RispondiEliminaQuesto vino mi sembra fantastico... e interessante l'abbinamento con la ricotta, mi hai incuriosito! bravissima!
Post interessante, complimenti per la scelta!
RispondiEliminainsomma Rina davvero un vino magico il Greco di Bianco con la sua storia interessante e le sue leggende curiose!
RispondiEliminaassaggerei volentieri in tua compagnia un bel bicchierino di questo nettare prelibato!
un abbraccio
Un vino eccellente della tua terra e un abbinamento strepitoso Barbara! I biscotti alle mandorle sono sempre graditissimi! Non mi resta che andare in Calabria a scoprire entrambi!!!Un abbraccio e Buona Domenica!
RispondiEliminaspettacolare questo vino, stupende le vigne e vanno verso il mare, mi piacerebbe molto assaggiarlo, un bacione
RispondiEliminaMiria
I tuoi post confermano sempre la tua conoscenza profonda del territorio.
RispondiEliminaQuesto e' un grande vino.
A presto
mai sentito: dici che lo trovo a Roma?
RispondiEliminaUn vino che ha in sè il colore e il calore del sole di Calabria, il passaggio dei grappoli per l'essiccamento sui graticci sicuramente regalerà un ulteriore concentrazione di gusto e zuccheri.
RispondiEliminaDa cercare e provare ad occhi chiusi con tnti bei dolcetti .
Grazie per queste notizie e il tuo bel post .