L'Italia nel Piatto, 2 Maggio, Tratto da un libro. Una ricetta presa da un libro di cucina regionale: Tiana catanzarese
Per l'appuntamento di questo mese vi presento un piatti tipico della cucina contadina calabrese, che si è soliti preparare a Catanzaro il giorno della Santa Pasqua. La ricetta che di solito seguo, seppure con delle varianti, si trova anche sul libro di Grazia Furfari "La cucina calabrese".
La Tiana catanzarese è un piatto tipico del capoluogo di regione a base di agnello o capretto che si consuma proprio il giorno di Pasqua nel caratteristico tegame di terracotta, 'a tiana, da cui prende il nome. L'ingrediente principale della tiana è senz'altro l'agnello, gli altri ingredienti sono: patate, carciofi e piselli.
Non si conosce bene la storia di questo piatto, esistono però diverse versioni che variano, come d'altronde succede in tante ricette tradizionali, di famiglia in famiglia. C'è chi aggiunge la pasta in modo da avere un piatto unico, chi la salsiccia, chi i cardoncelli, ma fermo restando le personalizzazioni 'a tiana resta un piatto identitario in cui si fondono memoria, tradizione e condivisione. Intanto vi dirò che è una ricetta i cui ingredienti non si pesano, ognuno è libero di dosarli a proprio gusto; in alcune versioni vengono messi a cuocere tutti insieme, in altre separatamente. E' sempre una questione di gusto personale e di tradizione familiare. Io come nella versione del libro cuocio tutto separatamente per poi assembrarli per la cottura finale che completo in forno.
Ingredienti
Agnello
carciofi
piselli
patate silane
olio evo
sale e pepe
mollica di pane raffermo
pecorino calabrese
aglio
prezzemolo
cipollotti freschi
vino bianco
Preparazione
Levate le foglie esterne ai carciofi, tagliateli a fette e sistemateli in un tegame con olio, aglio prezzemolo e acqua. Fateli cuocere a fuoco basso.
Sbucciate le patate, sbollentatele in acqua salata e poi tagliatele a fette.
Fate cuocere i piselli in una casseruola con l'olio, i cipollotti tagliati finemente, sale, pepe e acqua.
Preparate la panura frullando il pane raffermo con pecorino, prezzemolo e aglio.
Pulite l'agnello e dividetelo a pezzi grossolani. Mettete sul fuoco un tegame capiente che possa poi andare in forno, io la classica tiana calabrese, mettete i pezzi di agnello insieme ad un cucchiaio di sugna e fatelo rosolare, sfumatelo con del vino bianco e fatelo cuocere a fuoco basso aggiungendo qualche mestolo di acqua fintanto che non sarà cotto. A cottura ultimata ricoprite l'agnello con una stato di carciofi, i piselli e infine con le patate.Trasferite la tiana nel forno a 180° per 20 minuti circa fin quando l'agnello si asciuga. Infine coprite con la panura, un filo di olio evo e fate gratinare.
La tiana, sevita come da tradizione, viene disposta in mezzo al tavolo dal quale ogni commensale dovrà servirsi a piacere.
E adesso andiamo a curiosare nelle altre cucine d?Italia
Liguria: risotto alle rigaglie
Lombardia. Asparagi alla Milanese
Trentino-Alto Adige. Arrotolato agli spinaci da “Cucinare nelle Dolomiti”
Veneto. Tortino di riso e pomodoro, da Mangiare veneto di Amedeo Sandri
Friuli-Venezia Giulia. Bombolotti di ricotta
Emilia-Romagna. Bomba di riso alla piacentina
Umbria. Frascarelli umbri, ricetta povera da “Cucina Tuderte”
Marche. Il Lattaiolo dal libro la cucina regionale italiana marchigiana
Molise. La pizza con bicarbonato
Campania. Zuppa di fave, piselli e pancetta
Puglia. Polpette di carne di cavallo, da “La cucina pugliese” di Luigi Sada
Basilicata. L’ambrosia la ricetta del nettare degli dei da “Basilicata a tavola” guida gastronomica
Sicilia. Sarde al Limone
Sardegna. Minestra de patata arrubiata
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La cucina calabrese è una continua scoperta! siete dei veri e propri buongustai! un abbraccio
RispondiEliminaUna cucina ricca di sapore, non conoscevo assolutamente questo piatto che mi ha stupito!
RispondiEliminaÈ un piatto unico che un tempo veniva cotto nel forno a legna mettendo insieme tutto gli ingredienti. Un modo per risparmiare tempo utilizzando prodotti di stagione e realizzando così un piatto gustosissimo. Dovremmo imparare maggiormente dalla cucina di un tempo guadagnando gusto, tempo e salute.
RispondiEliminaAnche mia nonna chiamava la pentola "tiana". Che bei ricordi. Una ricetta questa sicuramente buonissima. HO visto anche il liquore che hai pubblicato nel post scorso, non sapevo che con le carrube ci si potesse fare il liquore. Buono a sapersi, se la mia pianta si decide a cacciare i frutti lo proverò.
RispondiEliminaTe lo consiglio proprio il liquore alle carrube, è gradevole con un retrogusto dolce e poi freddo è insuperabile.
RispondiEliminaUn abbraccio