mercoledì 28 ottobre 2015

Pan di Spagna, ma per me " Panettoni "



Se ritorno indietro alla mia infanzia, uno dei ricordi più forti è l'immagine di mia mamma che, seduta in cucina, sbatte le uova con lo zucchero con un lungo forchettone. Sbatte senza interruzione finchè le uova non sono ben montate - quasi bianche - perchè lei lo sa bene che questa è la condizione indispensabile per la buona riuscita del panettone. Lo mangiavamo a colazione con il latte o più semplicemente così, da solo, a fette. La pubblicità ancora non aveva invaso la nostra alimentazione!
Ma prima ancora di mia mamma la " maestra " del pds era zia Rosa. Più propriamente era la zia di mio padre, una signorina dall'aspetto longilineo, con una crocchia di capelli neri legati " a tuppo " e con delle guance rosee. Proprio per questa caratteristica, che aveva in comune con i suoi familiari, le avevano dato un soprannome:" cucummaru", che nel nostro dialetto è il nome del corbezzolo. Zia Rosa faceva i panettoni per tutto il paese e in un tempo in cui ancora non si parlava di sbattitori elettrici faceva tutto a mano. L'unica accortezza che prendeva era quella di fasciarsi il polso destro, proprio come un tennista. Ma quando il dolore cominciava a farsi sentire usava anche il braccio sinistro. Donne d'altri tempi che non temevano il lavoro. 
E adesso vediamo il mio pds. 

Ingredienti
100 gr di farina 00
100 gr di zucchero semolato
3 uova fresche
1/2 bustina di lievito

Preparazione

Le uova debbono essere a temperatura ambiente e possibilmente, dice mia madre, fresche di giornata e di galline che razzolano nella'aia.
Sbattete le uova intere con lo zucchero per venti minuti con lo sbattitore elettrico fino ad ottenere un impasto chiaro, spumoso e soffice. Per essere sicuri accertatevi che l'impasto scriva, cioè sollevandone un pò con la frusta resta in superficie e non affonda. Aggiungete la farina con il lievito, mescolando dal basso verso l'alto con una spatola per non smontare le uova. Versate in una teglia da 20 cm, precedentemente imburrata e infarinata, e livellatelo uniformemente. Cuocete a 180° per 30 minuti circa a forno statico. Per verificare la cottura fate la prova dello stecchino. Se guardate bene a cottura ultimata si scosta dalle pareti della teglia. Una volta spento il forno lasciate il pds  dentro per altri 5 minuti. Quindi sfornatelo, fatelo raffreddare e poi utilizzatelo come meglio credete. Io lo preferisco ben inzuppato e farcito con crema pasticcera.





10 commenti:

  1. Le mamme, le zie e le nonne sono una fonte inesauribile di sapienza :) Secondo me però l'ingrediente principale che usavano è l'amore per ciò che facevano ecco perchè le loro ricette sanno di calore familiare!

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  2. E' vero, non c'erano tanti elettrodomestici, si usavano forchette e mani, ma anche tanta pazienza e amore.
    Ottimo il tuo pan di spagna, anche a me piace mangiarlo con la crema :)
    Un bacio

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  3. come hai ragione... vorrei vederci tutte (soprattutto alcune...eheheh) senza elettrodomestici..credo che alcune signore senza il loro robot che fa tutto (pure cuocere) non sarebbero capaci di fare un uovo al burro! io, modestia a parte, sono una via di mezzo, sono cresciuta impastando a mano (ma fino a due anni fa mica ce l'avevo la planetaria!) e ho imparato a tritare con la mezzaluna, ad affettare col coltello ecc. certo la tua fantastica mamma e la zia sono tutta un'latra fibra rispetto a me! anche mia nonna lo faceva sbattendo uova e zucchero con una forchetta e lo cuoceva nella stufa a legna. che bontà! bava sia per il racconto che per il pds, baci

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  4. Anche io ho avuto la planetaria solo un anno fa, ma prima mi arrangiavo come potevo, perché si, un tempo tutte queste comodità non c'erano, ma si facevano tante cose buone con tanto di impegno e amore. Anche mia mamma quando era un pò più giovane ne faceva tanti cibi tradizionali per i matrimoni, come era una volta che si faceva tutto in casa, ma tutto a mano e con grande soddisfazione, non per niente era chiamata molto spesso nei preparativi. Beh, i tempi sono cambiati e ora abbiamo più elettrodomestici che ci danno una mano in più. Buono il tuo pan di Spagna e chi sa che golosità hai preparato con esso, sono in attesa ....

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  5. Di sicuro il progresso ci ha aiutato tanto in cucina, fare tutto a mano sarebbe impossibile per tutti coloro che lavorano fuori casa. Certamente quando si tratta di piccoli impasti è piacevole e rilassante fare a mano. Ma come facevano le massaie di una volta a impastare a mano 20 kg di pane?

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  6. Quello che mi è piaciuto di più in questo post, senza nulla togliere al tuo pan di spagna, è stato leggere dei tuoi bei ricordi
    Bacioni
    Alessandra

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  7. Come il pane precedente questo dolce immagino il profumo in casa. So che da voi si usa tantissimo i miei amici diciamo eravamo ospiti paganti al mattino assieme a loro in cucina si guastava il pane appena sfornato o il dolce di turno. La stessa cosa ospiti qui dei nostri amici barlettani.
    Eh si conosco le prelibatezze di ...giù e posso almeno dire io c'era e le ho mangiate. Pane a casa mia non merita fare mangiamo pochissimo un piccolo panino in due e dei dolci non se ne parla 1-2 all'anno compro pronto e aspetto Natale è questo il due dell'anno.
    Buona serata.

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  8. Guarda che anche noi mangiamo pochissimo pane, ne impasto mezzo chilo e va bene per 3/4 giorni. Poi certamente dipende da ciò che si cucina, se c'è da fare la scarpetta è tutt'altra cosa. I dolci, ne faccio in abbondanza ma ne mangio poco, preferisco quelli con la frutta secca. Buona serata

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  9. quando posso mi piace anceh a me fare a mano, ma per un pds ad esempio non rinuncerei mai all'aiuto tecnologico, troppa fatica di braccio!!! Le nonne si che erano meravigliose la mia se lo faceva meglio del kenwood!!! Il tuo pds è spettacolare bravissima!
    baci
    Alice

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  10. Guarda che anche noi mangiamo pochissimo pane, ne impasto mezzo chilo e va bene per 3/4 giorni. Poi certamente dipende da ciò che si cucina, se c'è da fare la scarpetta è tutt'altra cosa. I dolci, ne faccio in abbondanza ma ne mangio poco, preferisco quelli con la frutta secca. Buona serata

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