E' un piatto povero, originario della città di Catanzaro, che viene preparato con trippa e frattaglie bovine e che un tempo costituiva la colazione mattutina degli operai. Probabilmente è proprio da questa abitudine che deriva il suo nome: "morzello" deriva infatti dallo spagnolo "almuerzo" ( pasto di metà mattina ). Ma data l'abitudine di mangiarlo a morsi potrebbe anche derivare dal latino "morsus".
C'è comunque una differenza negli ingredienti tra le due città: a Catanzaro si prepara con la trippa ( rumine, omaso, abomaso e reticolo ) e le interiora ( fegato, polmone, milza e pancia ); a Soverato usiamo soltanto la trippa.
La ricetta originale prevede l'uso della trippa pulita e non sbiancata, per intenderci quella "grigia", che in macelleria oggi troviamo già precotta. L'importante è che sia variegata il più possibile.
Ingredienti
1 kg di trippa
1 l di salsa di pomodoro
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 cipolla
un rametto di origano
foglie di alloro
peperoncino piccante
sale qb
olio d'oliva
una pitta
Preparazione
Lavate la trippa, sbollentatela per circa 30 minuti in acqua salata, sgocciolatela e una volta fredda tagliatela a striscioline. Versatela in un ampio tegame e fatela soffriggere con abbondante olio, foglie d'alloro, origano, peperoncino e la cipolla tagliata sottilmente. Fate rosolare per 10-15 minuti e poi unite la salsa di pomodoro, un mestolo d'acqua calda e il sale.Fate cuocere prima a fiamma vivace e poi continuate la cottura abbassando il fuoco. Quasi alla fine della cottura ( circa 2 ore) aggiungete il concentrato, se necessario aggiungete altra acqua calda. Alla fine il sughetto deve essere abbastanza liquido e di un bel rosso vivo. Spento il fuoco aggiungete ancora dell'origano e del peperoncino.
A questo punto potete mangiare "u morzeddhu" nel piatto, ma per gustarlo meglio vi consiglio di mangiarlo nella pitta, ovviamente a morsi e senza l'aiuto di posate.
Ricordate che il "morzeddhu" va mangiato bollente!
Con questa ricetta partecipo al contest di CUOCO PER CASO "Tutti unti" con il cibo da strada
La trippa è un piatto che a Trieste era molto usato accompagnato dalla polenta e con tanto formaggio grana. Doveva essere molto consumato, denso ma con la trippa diciamo ancora un pò al dente. A Trieste che io sappia si trova un tipo di trippa sola non so a quale di quelle che hai nominato appartenga posso dire che di solito trattasi di un pezzo grande che poi il macellaio lo taglia a strisce più/meno. A me personalmente non piace tanto a mio nonno si ne andava matto e maritozzo anche ma deve essere al limite del "consunto" e siccome non è mai abbastanza non la faccio più. Comunque bella ricetta molto invitante da mangiare però a casa tua :-)) sorrisino. Buona settimana ciaooo.
RispondiEliminaCertamente le frattaglie non piacciono a tutti e questo è uno dei motivi, insieme alla lunga preparazione, per cui questo piatto rischia di estinguersi. Comunque la trippa con le cellette è il reticolo, mentre quella a foglie è l'omaso, la parte più soda è il rumine. Spero di esserti stata d'aiuto.
RispondiEliminaBuona serata ( sta piovendo , ma c'è un'umidità terribile ).
Grazie si che moli macellai a Trieste a parte quello che usualmente hanno in negozio per il resto non s'intendono per niente...ora so più io di loro . Ciaooo
RispondiEliminaquesto piatto mi ricorda la mia nonna che lo faceva spesso!complimenti, sempre bravissima!baci simona
RispondiEliminaAnche a Milano si fa la trippa ma con polenta. Mio nonno la fa spesso in inverno. Sempre bello leggere le usanze del tuo posto.
RispondiEliminaBacioni
Alessandra
Cara Barbara, complimenti per la ricetta, eseguita perfettamente, a regola d'arte..bravissima come sempre:))
RispondiEliminaapprezzo tantissimo inoltre le interessantissime premesse che fai sui piatti tipici della tua regione, la storia che c'è dietro un piatto, leggo sempre tutto veramente con grande interesse:)
un bacione e buona settimana!!!
Rosy
mio marito comunque impazzirebbe per questo piatto...la adora!!!! :)
RispondiEliminaCiao, sono qui per ringraziarti dei tuoi soliti amorevoli commenti. Certo che potrai usare le mie gabbiette shabby...grazie per la lealtà, in un mare di " ladri d' idee" è bello incontrare persone sincere e serie come te. Poi mi farai vedere la tua versione, ok?
RispondiEliminaBacioni
Alessandra
Gustosissima, a me piace tantissimo!!!
RispondiEliminaComplimenti sempre BRAVA!!!
Un affettuoso bacio e felice domenica!!!