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domenica 30 aprile 2017

Vignarola




La vignarola è un gustoso piatto della tradizione contadina romanesca. E' una ricetta povera e  semplice che possiamo definire di passaggio, infatti vengono utilizzati i carciofi ormai a fine stagione con le primizie primaverili, fave e piselli. Ottima come contorno o antipasto, può essere utilizzata come condimento per la pasta oppure come farcia per una pizza salata. L'importante è comunque che gli ingredienti siano a Km 0.
L'origine del nome sembra appartenere a Velletri, terra di vigne e l'etimologia del nome rimanda proprio a questo tipo di coltura giacchè gli ingredienti una volta venivano coltivati fra i filari delle viti. Un piatto quindi che appartiene alla sapienza della campagna, ma entrato poi nelle osterie,  per occupare infine un posto importante anche nei migliori ristoranti. Carciofi, fave e piselli sono gli ingredienti imprescindibili di questa ricetta, ai quali si aggiungono la lattuga e il cipollotto e, per quanti desiderano una versione meno vegetariana, il guanciale.
Ingredienti
2 carciofi
500 gr di piselli
500 gr di fave
2 cipollotti
50 gr di guanciale
1 cespo di lattuga romana, io scarola liscia
sale q.b.
olio evo
pepe nero
limone



Preparazione
Sgranate i piselli e metteteli da parte.
Sgusciate le fave e dopo averle cotte in acqua salata, sbucciatele.
Pulite i carciofi togliendo tutte le foglie dure e la barbetta e immergeteli in acqua acidulata con succo di limone.
Rosolate il guanciale tagliato a dadini con i cipollotti. Unite i carciofi tagliati a spicchi, i piselli e un mestolo d'acqua tiepida. Amalgamate e salate e pepate Fate cuocere lentamente ed infine versate le fave sbucciate e la lattuga tagliata a listarelle. Fate cuocere ancora per pochi minuti.



Nella versione più tradizionale viene aggiunta anche la mentuccia, io però ne ero sprovvista.
I tempi di cottura naturalmente sono indicativi in quanto dipendono dalla tenerezza e freschezza delle verdure.
Aggiungete un filo d'olio e servite la vostra vignarola . 




martedì 12 aprile 2016

Posiddhu e frittuli ( piselli e cotiche )





Arriva la Primavera e con essa la voglia di rispolverare ricette con le primizie di stagione. Al mercato fanno capolino sulle bancarelle i primi piselli. Teneri e dolci, racchiusi nei loro baccelli verdi,  mi ricordano il periodo spensierato della mia infanzia. Era usanza infatti stare seduti sui gradini di casa insieme ad amici e parenti  e " scorciuliari " (sgranare ) i piselli ascoltando le storie dei più anziani. Che divertimento! E quanti rimproveri pure, perchè noi piccoli  non solo ci incantavamo ad ascoltare tralasciando il lavoro, ma mangiavamo avidamente " a manate " il poco fatto! Oggi i rimproveri invece me li prendo  quando dico a mia mamma che i piselli li compro già  sgranati. Per lei ciò è inconcepibile, è antieconomico.
Il piatto di oggi che ci arriva dalla cucina povera calabrese è molto semplice e genuino, la presenza delle cotiche lo rende più appetitoso e completo dal punto di vista nutrizionale.
Ingredienti
500 gr di piselli
2 cipollotti freschi
un cucchiaio di sugna , oppure dell'olio evo
2 o 3 cotenne già cotte
sale q.b.
Preparazione
Sgranate i piselli e lavateli sotto l'acqua corrente. In un tegame mettete la sugna e i cipollotti tagliati sottilmente. Appena iniziano a prendere colore versate i piselli con un paio di bicchieri d'acqua. Regolate di sale, coprite e portate a bollore. Abbassate quindi la fiamma, unite le cotiche e continuate la cottura. 



 Mescolate ogni tanto e delicatamente con un cucchiaio di legno e se fosse necessario aggiungete qualche mestolo di acqua tiepida. Spegnete quando i piselli sono cotti e gustateli caldi accompagnandoli con fette di pane casareccio.