L'Italia nel Piatto, 2 Aprile: "Mamma, ho fame"
"Il cestino infilato al braccio era un vezzo da signorine al quale non avrei mai rinunciato".
Ognuno di noi ha nel proprio cassetto un cibo che ha in sè dei profumi e dei ricordi che con un solo morso hanno la capacità di portarti indietro nel tempo. E questo cibo per me è la cuzzupa che a seconda dei territori in Calabria prende nomi diversi: sgute, 'ngute, cudduraci, cuculi. Ma qualsiasi nome abbia questo dolce rappresenta la Pasqua, per essere corretti la mia Pasqua, prima di essere stata soppiantata da uova di cioccolato e colombe. Ma ne siamo proprio certi?
Nomi diversi ma anche impasti diversi: possono essere infatti lievitati o biscottoni di frolla.
L'origine di questi dolci è antica e ci ricorda le nostre discendenze greche. Anche le forme richiamano riti millenari che mescolano sacro e profano: 'a palumba (la colomba) simbolo della pace e dello spirito Santo; 'u panaredhu (il cestino) e 'a pupa (la bambola) per noi bambine; 'a cuddura (la ciambella intrecciata) simbolo di prosperità.
Durante la Settimana Santa i vicoli dei nostri borghi erano inondati da profumi provenienti dai forni a legna che non riposavano mai; nelle case i bambini si divertivano a decorare i propri dolci con le caramelline colorate mentre tra un'infornata e l'altra si veniva investiti un intenso profumo; tutto mentre nell'aria si sentiva il suono delle "tocche" che invitavano le persone a partecipare alle funzioni religiose.
Ingredienti
Ingredienti
1 kg di farina 00
Preparazione
Mettete in una ciotola capiente la farina, al centro versate le uova leggermente sbattute, la sugna sciolta e tiepida, il limone grattugiato, lo zucchero e l'ammoniaca sciolta in un poco di latte tiepido. Impastate e se l'impasto vi sembra duro aggiungete del latte. Fate riposare per mezz'ora in frigo. Trascorso questo tempo fate le forme che più preferite, ma ricordate che su questi dolci pasquali bisogna incastonare le uova sode, sempre in numero dispari però! Quindi rivestite le teglie con carta forno, adagiate le sgute, spennellatele con il latte oppure con l'uovo sbattuto e decoratele con i confettini colorati.
Infornate a 180° per 15/20 minuti fintanto che diventano dorati.
E adesso in giro per le altre cucine italiane
Valle d'Aosta: Coniglietti di Mecoulin di Cogne
Piemonte: Tramezzini alla piemontese con salsa tonnata e uova sode
Liguria: Le allegre paparelle ...di riso
Trentino Alto Adige: Wurstel sfiziosi con crauti
Veneto: Cicchetto: uova ripiene di primavera
Friuli Venezia Giulia: Lecca lecca di frico friabile
300 gr di zucchero
5 uova medie
150 gr di sugna oppure 100 ml di olio evo
150 gr di sugna oppure 100 ml di olio evo
50 ml di latte più altro per spennellare
20 gr di ammoniaca
buccia grattugiata di 1 limone
Per decorare: uova sode e diavolini colorati
Per decorare: uova sode e diavolini colorati
Preparazione
Mettete in una ciotola capiente la farina, al centro versate le uova leggermente sbattute, la sugna sciolta e tiepida, il limone grattugiato, lo zucchero e l'ammoniaca sciolta in un poco di latte tiepido. Impastate e se l'impasto vi sembra duro aggiungete del latte. Fate riposare per mezz'ora in frigo. Trascorso questo tempo fate le forme che più preferite, ma ricordate che su questi dolci pasquali bisogna incastonare le uova sode, sempre in numero dispari però! Quindi rivestite le teglie con carta forno, adagiate le sgute, spennellatele con il latte oppure con l'uovo sbattuto e decoratele con i confettini colorati.
Infornate a 180° per 15/20 minuti fintanto che diventano dorati.
E adesso in giro per le altre cucine italiane
Valle d'Aosta: Coniglietti di Mecoulin di Cogne
Piemonte: Tramezzini alla piemontese con salsa tonnata e uova sode
Liguria: Le allegre paparelle ...di riso
Trentino Alto Adige: Wurstel sfiziosi con crauti
Veneto: Cicchetto: uova ripiene di primavera
Friuli Venezia Giulia: Lecca lecca di frico friabile
Emilia Romagna: Cestini di mele al forno
Umbria: Ciaramicola donut su stecco
Lazio: Focaccine alle patate
Abruzzo: Biscotti pasquali al farro
Campania: Pigna coniglietti
Puglia: Il Benedetto pasquale
Basilicata: Focaccine di semola e acqua in padella
Sicilia: Rosticceria Palermitana: le pizzette
Sardegna: La Tartarughina di Su Coccoi
Quanti bei ricordi Barbara, tanto più adesso che ce ne staremo in casa! Buonissimi dolcetti. Un abbraccio e auguri :)
RispondiEliminaCiao carissima Rina, ci sono!
RispondiEliminaMa quanto sono belle le tue sgute!
Sono uguali alle nostre, anche per le forme pressappoco. Si chiamano scarcelle. Tra poco le prepareremo in famiglia per non perdere le tradizioni ed i ricordi pasquali.
Un bacio
Ciao Rosa come stai?Le radici sono quelle, con le normali variazioni e i diversi nomi questi dolci li troviamo in tutto il meridione. Un abbraccio
EliminaChe belle queste sgute!!! E che belli i tuoi ricordi :-).
RispondiEliminaA me lo stesso effetto lo fanno le frittelle di mele. Quando ce le preparava la mamma. Non sono un piatto della tradizione ligure ma hanno il potere di riportarmi in un morso all'infanzia :-).
Molto graziose e golose!! Rallegrerebbero ogni tavola!
RispondiEliminaUn saluto
Bellissime creazioni! Anche in Sicilia le facciamo!
RispondiEliminaChe carine! L'impasto è proprio uguale a quello della nostra pigna. Le nostre tradizioni si somigliano tanto. Ciao.
RispondiEliminamerende d'altri tempi che però dobbiamo recuperare, so che anche in Sicilia vengono preparate, avranno qualche particolare diverso.
RispondiEliminaQuelle borsettine mi fanno sempre impazzire quando le vedo! bravissima!
Belli e buoni Rina! Mia suocera li faceva sempre i cudduraci, con delle forme sfiziose proprio come le tue, ad ognuno il suo! Complimenti sono bellissimi, un abbraccio
RispondiEliminaBellissime le tue Sgute! Qui in Abruzzo abbiamo la pupa e il cavalluccio che sono molto simili. Meravigliose le nostre tradizioni!
RispondiEliminaBaci,
Mary
Bellissime!
RispondiEliminaQuesti dolci trasmettono tutta la bontà e la bellezza della tradizione.
RispondiEliminaIl coniglietto è il mio preferito
Troppo carine!!!
RispondiEliminaE bella tradizione.
Grazie
Elisa