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lunedì 2 maggio 2022

Aperitivo alla calabrese

 


2 Maggio, l'Italia nel Piatto: Aperitivo

Un tempo girando nei vicoli dei nostri borghi era facile vedere sulla tavola, dato che le porte erano sempre aperte, una bottiglia di vino e del salame. Era un modo per salutare chi passava ma soprattutto per ristorare e stuzzicare la fame degli uomini che tornavano dal lavoro prima della cena. E questo stuzzichino era diverso a seconda della stagione: in inverno vino con salame e murunedhi (gnocchetti fritti realizzati con farina, olio e vino); in primavera buhularu (guanciale) con fave e pecorino; in estate qualcosa di fresco come l'insalata di cetrioli e di pomodori  e in autunno si iniziavano ad assaggiare le provviste sott'olio e sotto sale. Un aperitivo particolare era quello che si gustava la mattina di Pasqua: cuzzupa con salame casareccio; dolce e salato. Qualcosa che aspettavamo con ansia e golosità e che io ancora oggi preparo perchè è un modo per non dimenticare la mia identità.

Questo modo di intrattenersi, di spizziculiari come dicevano gli antichi potrebbe in parte assomigliare all'odierno aperitivo almeno per la valenza sociale che lo contraddistingue; la diversità sta nel fatto che non sostituiva il pasto principale come avviene più spesso oggi. Comunque l'aperitivo o apericena come si è soliti ormai chiamarlo si prepara con le nostre provviste, con gli immancabili fritti e gli appetitosissimi salumi e formaggi. Un posto importante lo detiene la nduja, il piccantissimo salume che dà gusto ad ogni piatto.

Per questo appuntamento ho pensato di presentarvi alcuni aperitivi che potete gustare nei locali più caratteristici ma soprattutto nelle cene familiari


1) Ecco il classico tagliere  con alcune delle nostre eccellenze gastronomiche: salsiccia, pecorino, caprino, pomodori secchi, pancetta, olive nere infornate e uova farcite con nduja.



2) La mattina di Pasqua le nostre nonne tagliavano la cuzzupa a fette per gustarla con le salsicce ormai stagionate. Chiunque passava per dare gli auguri trovava questo stuzzichino sulla tavola.



3) In primavera prima e dopo cena era abitudine assaggiare le fave fresche accompagnandole con salsiccia, guanciale e pecorino locale. Il tutto innaffiato da un buon bicchiere di vino della casa.



4) E poi in estate la regina resta la fresa acconzata secondo quanto si ha a disposizione e secondo l'estro della cuoca, i piatti della tradizione come la peperonata, i pipi e patati e i pomodori in insalata hanno il sopravvento.  


E adesso andiamo a spizziculiari nelle altre cucine d'Italia

Valle d’Aosta: Polentine dorate con crema di broccolo e tonno https://www.delizieeconfidenze.com/2022/05/polentine-dorate-con-crema-di-broccolo-e-tonno.html
Piemonte:
Trentino - Alto Adige: I sapori del Garda e di Funes in un aperitivo
https://profumiecolori.blogspot.com/2022/05/i-sapori-del-garda-e-di-funes-in-un.html
Friuli-Venezia Giulia: Punte di asparagi e San Daniele croccante, infusione di basilico
Molise: Aperitivo molisano per L’Italia nel piatto https://tartetatina.it/2022/05/02/aperitivo-molisano-per-litalia-nel-piatto/
Sicilia: Aperitivo siciliano sapori e profumi di un isola
https://www.profumodisicilia.net/2022/05/02/aperitivo-siciliano/
Sardegna: Polpettine di Purpuzza con cuore filante di Dolce sardo: https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2022/05/polpettine-di-purpuzza-con-cuore.html


domenica 11 luglio 2021

Polpette di stocco e patate



Le polpette di stocco e patate sono un secondo piatto, sfizioso e saporito, perfetto per quanti amano questo pesce. 
A Mammola un piccolo borgo aspromontano lo stocco proveniente dalla Norvegia ha trovatole acque giuste per essere ammollato e oggi è un'eccellenza del territorio. La sua è una lunga tradizione: lo stocco arrivava a Reggio Calabria tramite il porto di Napoli e veniva scambiato con i muli o con prodotti tipici calabresi fin dal X secolo. Ci sono scritti firmati da San Nicodemo, protettore di Mammola che testimoniano la presenza dello stocco già nell'Alto Medioevo.
La ricetta di oggi è molto facile da preparare. Le polpette dopo essere state fritte io le ho messe dentro un sugo leggermente piccante, ma sono ottime anche senza.

Ingrdienti
- Per le polpette
400 gr di stocco già ammollato
200 gr di patate
50 gr di caprino grattugiato
prezzemolo
aglio
pangrattato q.b.
1 uovo
sale q.b.
olio per friggere
- Per il sugo
500 ml di salsa di pomodoro
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino piccante
sale q.b.
origano
olio evo
Preparazione
Porta ad ebollizione in una pentola abbondante acqua e immergetevi lo stocco. Lasciatelo bollire per 15 minuti, quindi scolatelo e una volta freddo eliminate pelle e lische.
Lavate le patate e fatele bollire con la buccia. Una volta cotte  passatele al schiacciapatate e versate la purea in una ciotola.
Frullate 1 cucchiaio di pangrattato con mezzo spicchio d'aglio e alcune foglie di prezzemolo.
Nella ciotola della purea versate lo stocco sbriciolato grossolanamente, il pangrattato aromatizzato, l'uovo e il caprino. Amalgamate il tutto e regolate di sale. Fate riposare l'impasto in frigo mentre preparate il sugo.
In una padella versate abbondante olio evo e fatevi rosolare l'aglio con il peperoncino, aggiungete di seguito la salsa, il sale, un pizzico di origano e fate cuocere a fuoco dolce per circa 15/20 minuti. 
Adesso andiamo a preparare le polpette: con le mani bagnate formatele e poi passatele nel pangrattato. Terminata la panatura friggete le polpette di stocco nell'olio bollente , scolatele quando sono dorate e immergetele nel sugo. Fatele insaporire per pochi minuti sul fuoco e poi servitele con una spolverata di  prezzemolo tritato. 











martedì 21 aprile 2020

Pane con biga e lievito di birra


Sapete qual è il profumo che preferisco? Quello del pane fresco appena sfornato, non c'è niente di più piacevole, caldo e familiare. Se anche voi siete alla ricerca di un pane casareccio, e come me, non siete in sintonia con il lievito madre, oggi vi racconto la ricetta del pane con biga dalla crosta croccante, un pane facile da realizzare in casa. Appena sfornato provatelo con olio e origano....una vera bontà. 
Numerose sono le ricette che ho testato, soprattutto in quest' ultimo periodo di quarantena obbligata, ma è questa che mi ha maggiormente soddisfatta perchè il pane presenta una crosta croccante, un'alveolatura discreta e una buona conservazione.
Stavolta ho usato unicamente farina 00 perchè in dispensa c'era solo quella, ma appena possibile proverò con la 0 e l'1.

Ingredienti
- Per la biga
250 gr di farina 00
10 gr di lievito di birra
200 ml di acqua. 
Sciogliere il lievito nell'acqua e poi aggiungere la farina mescolando con la forchetta. L'impasto dovrà risultare grezzo, rustico. Mettetelo a maturare nel forno per tutta la notte (12/15 ore).


La biga già matura, 12 ore


- Per l'impasto
750 gr di farina
la biga
15 gr di sale
500 ml circa di acqua
Io ho usato la planetaria, ma si può benissimo impastare a mano.
Nella ciotola della planetaria versate la farina, la biga e gradualmente l'acqua leggermente tiepida ed infine il sale. Mescolate con il gancio per circa 15 minuti. L'impasto dovrà risultare morbido ed elastico. Trasferitelo sulla spianatoia infarinata fate un giro di pieghe e poi formate un panetto che metterete a lievitare in una ciotola unta d'olio (io nel forno spento per 3 ore).
A lievitazione avvenuta con il tarocco tagliate l'impasto in due parti. Sgonfiate leggermente ogni parte, dategli una forma rettangolare e arrotolatelo per formare il filone. Disponete i filoni sulla teglia foderata con carta forno e fate lievitare per un'ora.
Trascorso questo tempo ptraticate sulla superficie dei tagli e infornate nel forno preriscaldato a 250°. Dopo15 minuti abbassate la temperatura a 200° e fate cuocere per altri 30 minuti. Il pane si deve gonfiare e dorare e picchiando con le nocche della mano sul fondo deve suonare vuoto. Infine spegnere il forno, aprire lo sportello a fessura e lasciate il pane dentro per altri 10 minuti. Sfornate i filoni e metteteli a raffreddare su una griglia. Appena freddo tagliatelo e gustatelo.